MONDRAGONE – A qualche mese dalla kermesse del ritorno della Venere di Sinuessa nella cittadina litoranea, ospitata nel periodo estivo nel restaurato palazzo Ducale di Mondragone, si continua a promuovere cultura nella località ai piedi del Petrino, Infatti, mentre fa ancora eco l’entusiasmo dei 10,000 visitatori che a partire dal 10 agosto scorso hanno ammirato le graziose fattezze della rappresentazione artistica della dea dell’amore, risalente a circa 2.200 anni fa, ecco che ieri sera si è tornato a parlare della bellezza, di umanesimo culturale, di umanizzazione del contesto cittadino, del mondo e del ruolo della donna nella società e nella storia, grazie al convegno organizzato dall’amministrazione comunale, diretta dal sindaco Francesco Lavanga: “I mille volti di Venere”.
A presiedere i lavori di questa serata culturale svoltasi nel palazzo Ducale, a partire dalle 18.00, oltre al primo cittadino, sono stati il curatore della mostra collegata all’evento in questione, Pasquale Sasso, il consigliere comunale Luigi Mordacchini in rappresentanza dell’assessora al museo, Stefania Di Marco, nonché il direttore del museo Biagio Greco, Luigi Crimaco e la scrittrice e sociologa Rossella Cappabianca.
Dopo i saluti di rito, ecco che è stato annunciato dalla fascia tricolore, Francesco Lavanga la stipula di un protocollo d’intesa con la rete dei Reali Siti Borbonici per inserire le realtà monumentali e archeologiche della cittadina litoranea (Appia Antica e palazzo Ducale) nell’indotto dei percorsi e itinerari turistici di genere. Un impegno questo che comporterà il miglioramento della conservazione e del mantenimento dei reperti mondragonesi. Subito dopo è stata data la parola al direttore del museo, Crimaco, che con un excursus storico, partendo dalla preistoria fino all’impero romano ha reso edotto il folto pubblico dei partecipanti all’iniziativa, sull’evoluzione e sull’emancipazione della donna con particolari riferimenti alle differenze riscontrate attraverso studi storici ed archeologici tra le rappresentanti del gentil-sesso nel mondo etrusco, rispetto a quelle della Repubblica Romana e poi dell’età imperiale. E’ stato un viaggio nei costumi, nella moda, nell’estetica, nell’arte, nella politica, nella problematica della parità o disparità di genere e nei modi di pensare di realtà storiche così diverse, ma così importanti per delineare, appunto i mille volti della Venere di ieri e di oggi. A concludere la kermesse l’intervento sulle interazioni sociali della donna dell’antichità e di quella contemporanea, della sociologa, Cappabianca. Attraverso le reti e i reticoli delle relazioni umane delle donne del mondo etrusco, romano e di oggi ha cercato di delineare l’identità delle stesse espressione, appunto, di modi diversi e variegati nel tempo di intendere la Venere: da quella sicura di sé e pari all’uomo del mondo etrusco, a quella pudica del mondo romano, fino allo stereotipo di Eva nel basso Medioevo, per poi giungere a quella contemporanea alla quale sono stati riconosciuti tre ruoli: quello di madre, lavoratrice e rappresentante nelle istituzioni.
Alla fine del convegno il curatore dell’evento, Pasquale Sasso e il sindaco Lavanga hanno consegnato gli attestati di riconoscimento e di partecipazione agli artisti di Mondragone che hanno aderito all’iniziativa di esporre in mostra le loro opere sulla Venere di Sinuessa. Ecco tutti i nomi; Michele Pagliaro, Antonio Mele, Salvatore Franciosa, Mario Taglialatela, Emilio Bertolino, Marinella Pompeo, Noemi Nicolò, Veronica Pinto, Mariateresa Barbato, Salvatore De Martino, Eleonora Papa e Clara Menerella.