(f.n.) – Da quando è scoppiato il petardo di un inquietante “ex aequo”…ricordate?, quel giudizio pilatesco conferito dalla commissione preposta, ai due finalisti del concorso per la direzione della UOC Risk Management dell’Aorn, mugugni e palpitazioni intermittenti, si alternano dietro le quinte di un’apparente equilibrio, dalle parti della palazzina “grigiotopospento” in fondo al parco. L’intenzionale ambiguità del responso, si spera abbia gettato, finalmente, nella più totale confusione, tutte quelle brave persone, che fin dall’espletamento, tanti anni fa, del primo concorso sartoriale, gestito da impuniti assai ben remunerati da tutti i punti di vista, sia elettorale sia spendereccio, hanno dato sempre tutto per scontato, nella certezza che ogni disegno preconfezionato ed ogni cofecchia, sarebbero passati indenni ed intemerati, lisci come l’olio, tra le maglie di un giudizio farsesco, consentendo al testimone del nepotismo più becero, di trasferirsi da un “bravo” direttore all’altro, in onore di quella mission che da bravi scouts della sanità, condividevano con il potere politico di turno, che li seguiva “passo passo”, affinché non sbagliassero mossa… Eh già…consapevoli che il preambolo vi disturbi, ci auguriamo che sappiate gestire la faccenda della scelta del primario del Risk Management, con la consapevolezza ed il senso di responsabilità verso se stessi, che richiede un banco di prova. Consapevoli che vi troviate nella classica condizione di quelli che, come si muovono sbagliano, riteniamo che dietro la presa di posizione dei signori della commissione, si annidi ben altro che una banale, sia pur giustificata reazione, ad una imposizione del direttore…Poiché gli interessi che sono incrociati nel firmamento ristretto del nostro povero Ospedale, nel corso degli anni, sono stati molteplici ed il loro mantenimento e la loro stabilità sono passati e passano, attraverso meccanismi e presenze, la cui permanenza nelle postazioni nevralgiche è assolutamente indispensabile, ce la va sans dire, che il cerchio magico da un lato ed i numi tutelari accademici dall’altro, potrebbero essere addivenuti alla conclusione che, una resa dei conti, sarebbe giusto quel che occorre, per rimettere la barca in rotta, n’est pas? Ma tutto sommato, l’ensemble potrebbe non essere così nobile e la faccenda potrebbe essere ben più squallida, di quel che appare ed …è già abbastanza… Se il Dg Gubitosa, dovrà nominare Lisi primario, sarà bene che si prepari a conferire un incarico prestigioso alla Cuccaro o a metterla nelle condizioni di ottenerlo da qualche parte, mentre se dovesse nominare la Cuccaro, che a dispetto dei calcoli di qualcuno, non si è ritirata, la faccenda si complicherebbe assai…Ma…dobbiamo convenire che…coloro o colui/ei che ha/hanno ordito questa faccenda e “ordinato” questo risultato, evidentemente è qualcuno che gestisce il potere in nome e per conto ed ha licenza di fare esattamente ciò che vuole, ma soprattutto può mandare al macero, senza problemi, la reputazione di Gubitosa, facendolo sbagliare…o no? La riflessione sorge spontanea…ma tutto questo sarebbe accaduto se la direzione strategica dell’Aorn, si fosse mossa su un binario dritto e diretto e non avesse indugiato nelle soste d’ascolto? E se, innanzitutto non avesse avuto coscienza piena del ruolo che era chiamata a ricoprire, che, pur essendo una strenna politica, non escludeva coscienza di ritorno e dignità. Hasta la vista!
Sarà Lisi il direttore.
Già il dottore Pasquale Giuliano gli ha soffiato il posto di direttore della medicina legale. La Cuccaro si accontenterà di altro.
Domando per un amico: ma se il candidato ha un carico pendente può essere nominato primario?
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