(f.n.) –Dobbiamo convenire che le “ cofecchie” tipiche del panorama Asl di Caserta, anche le più richieste e quindi, presenti in gran numero nel labirinto cartaceo, creato per l’occasione, sono sempre confezionate con uno spirito così squisitamente disonesto e decorativo, da non lasciare nulla al caso, ma da renderne, ovviamente, assai noiosa, badate bene, non difficoltosa, ma terribilmente noiosa, sia la ricostruzione della cofecchia stessa, che le circostanze con annessi e connessi. I preamboli sono addirittura terapeutici, visto l’argomento… Un ragazzotto, figlio d’arte, lasciando larghe chiazze d’inchiostro simpatico, su facebook, ha scritto che ci dilunghiamo in fronzoli…Caro ragazzo… la materia sanità, in cui sguazzate in famiglia, con grande dedizione, è talmente lurida, che quando ne rimestiamo un milligrammo, per liberare la griglia, se non ci mettessimo due fronzoli, consegneremmo al lettore, uno stralcio di puro horror peraltro…mefitico. E continuiamo per la nostra strada, raccogliendo le briciole che fortunatamente l’intellighentia dell’Asl, lascia sul sentiero…Avevamo messo il dito su una faccenda inquietante e per certi versi, inverosimile, come quella della magica carriera fulminea, della dottoressa Anna Vincenza Di Fuccia, sociologa ed assai inverosimilmente dal 2020 capodistretto di Capua (caruccia). Torniamo necessariamente a meditare sul fatto che nel curriculum vitae della Di Fuccia, la stessa dichiara di essere stata sociologa dirigente a tempo indeterminato alla ex Asl Na2 dal 1998 al 2000, a seguito di un concorso per tre posti di dirigente sociologo e di non aver avuto altre esperienze lavorative in precedenza. La domanda sorge spontanea: come ha fatto a partecipare e a vincere il concorso di cui sopra, se non ha maturato esperienze lavorative?, Quindi la Di Fuccia, avrà sicuramente partecipato al concorso per sociologo collaboratore 7° livello gruppo D, giusto?, e la stessa avrà lavorato alla ex Na2 in qualità di sociologo collaboratore, giusto? Nel numero scorso di questa analisi in chiave moderna, di una delle farse Asl più interessanti degli ultimi anni, abbiamo parlato della confusione e delle interpretazioni volutamente o casualmente errate, circa i titoli della sociologa, secondo le leggi che si sono succedute. Siamo stati assai piuttosto chiari ieri e quindi oggi possiamo ribadire, con una certa sicurezza, che sembra proprio non vi sia alcun dubbio, sul fatto che la dottoressa di Fuccia, sia legittimamente “collaboratore sociologo”, visto e considerato che non compare alcun atto deliberativo, che possa attestare che sia altro, cioè una sociologa dirigente. Ma…se la memoria non ci tradisce, un sociologo collaboratore 7/8 livello Ruolo Tecnico Amministrativo dovrebbe appartenere all’area del comparto, n’est pas? Scusate e per favore rispondete in nome della logica e del buonsenso e soprattutto per rispetto dello stipendio che portate a casa, tutti i mesi, non sappiamo ancora se meritatamente o meno, ma… come ha fatto un dipendente del comparto a diventare capodistretto?, visto che l’avviso era riservato all’area della Dirigenza?, possibile che la commissione tra i cui componenti vi era l’astutissimo Aniello Sacco, si sia limitata a prendere atto dell’autocertificazione della dottoressa Di Fuccia che si dichiarava sociologa dirigente?…Ma Sacco & co? sono diventati ingenui di colpo?, oppure il pasticcetto impastato in precedenza, era uno di quei clafoutis di pesche, che aveva visto la partecipazione di tutta la squadra?, carucci! E non dimentichiamo lo stipendio schizzato da 43mila a 103mila e spara…Mentre per altri collaboratori sociologhi con lo stesso curriculum, ci riferiamo a quello reale e non a quello “appezzottato”, che vanta la Di Fuccia, continuano a percepire intorno ai 43mila euro annui…o giù di lì. A questo puto urge una comunicazione che potrebbe tornare utile a quanti volessero, incautamente, impegnarsi nella stesura di un’altra cofecchia, sul tipo di quella appena illustrata…Infatti l’Asl non è proprio “nuova” a questo tipo di cofecchia…Sappiate che c’è stato il caso di una sociologa collaboratrice, che venne elevata senza concorso, al rango di semplice coadiutore 8° livello dirigenziale…e quindi questa sociologa, aveva almeno una carta scritta, addirittura una delibera formale, illegittima ma formale, ebbene, qualcuno presentò un ricorso sacrosanto ed in seguito venne retrocessa…In merito esiste una sentenza del Consiglio di Stato…ESISTE!, quindi evitate di fare i furbi e gli spiritosi: denuncio qui e denuncio là…Amigos,,, prima di fare gli spocchiosi avvacante, ricordatevi che là c’era una carta scritta, illegittima ma scritta e il Consiglio di Stato ha fatto giustizia, riportando le cose a posto…Qua, con il vostro bravo concorso di colpa allegra e spensierata, non c’è neppure una carta! E parlate pure?…Non ripetiamo sempre che anche la cofecchia è un’arte…ma voi siete presuntuosi e forti dei decenni di indolente miopia che vi hanno preceduto, avete fatto anche questa volta… una delle figure più meschine, pacchiane…inqualificabili davvero! Hasta la suerte!
Una banda di farabutti e delinquenti.
Tutto tace ….
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