BENVENUTO DON ANTONELLO GIANNOTTI, TORNEREMO A CASA CON TE…

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   –   di Francesca Nardi   –                                               

don Antonello 1 e1656425018367 BENVENUTO DON ANTONELLO GIANNOTTI, TORNEREMO A CASA CON TE…Il passaggio di cui si parla da tempo, tra lamenti, proteste, suppliche e preghiere, si è compiuto. Don Antonello Giannotti, da oggi accoglierà nel suo cuore generoso, anche le gioie, i dolori ed i sentimenti dei fedeli della Chiesa di Nostra Signora di Lourdes. Un oceano lucente di colori e sorrisi, ondeggiando nel caldo impossibile di questa stagione dispettosa, ieri sera ha salutato, quello che è, secondo i nostri cuori, il Don per eccellenza, con l’affetto ed il rispetto splendente di speranza, di chi accoglie con entusiasmo e l’affetto smisurato e un po’ malinconico, di chi saluta il rito quotidiano che ha accompagnato i sospiri dell’anima, che non si negherà, ma si allontana. La gente di un tempo è qui, come i ribelli in esilio, inaspettati, ma con lo stesso sguardo di allora, con lo spirito struggente e un po’ timoroso di chi ritorna a casa. E…se non fosse stato per quel sussurro insistente, petulante, mescolato alle ondate leggere di un pallido e morente soffio di vento… se non fosse stato per quel nulla, incorporatosi abusivamente nelle scuole di pensiero, cui attinge inavvertitamente il distratto e vi si tuffa consapevolmente il miserabile… se non fosse stato per quel sibilo velenoso, drappeggiato nelle vesti bisunte, del solito censore d’accatto…se non fosse stato per il ghigno del Male che, innalzando il suo inconsapevole magnificat al Bene, ha detto: presente!… se quel che è stato non fosse stato… l’abbraccio della gente buona di questa terra, che si avvia al nuovo approdo di don Antonello, non sarebbe stato così luminoso, così intimo in quel tramonto di sole cocente, così assolutamente perfetto. Il volgare balbettio di una mediocrità di risulta, tutt’altro che aurea, che ha tentato di inquinare i soliti terreni social, seminando i granelli spuri di una pietosa ironia, è morto di solitudine e siccità… L’intellighentia non è partigiana…mai…Essa è soprattutto amore, una silenziosa esplosione di melodie sconosciute che inducono alla riflessione e alla scoperta del sé primordiale, irriconoscibile forse, perché creato ad immagine di un Dio, che abbiamo rinnegato, convinti di vivere adorandolo. Se la parola di un uomo di Chiesa è per noi richiamo ed accoglienza ed il suo gregge si allarga, deborda oltre le mura di un rione, mura che noi abbiamo virtualmente costruito, definito, usato… cosa diremo di quell’uomo al pellegrino, al nuovo fratello, a noi stessi?, di quell’uomo condannato al destino, che noi “gente buona” riserviamo a coloro che emergono dallo sconforto, che abbatte i germogli della speranza e si distinguono, combattendo con la loro precisa volontà di esserci, refrattari agli elettroencefalogrammi piatti del divenire, ormai in asfissia. Cosa diremo di quell’uomo che agisce e partecipa?, cosa sappiamo della sua anima, del suo dolore per gli altri e delle piccole gioie, che si arrampicano e mimetizzano con le siepi che sfioriscono nel silenzio? Noi %name BENVENUTO DON ANTONELLO GIANNOTTI, TORNEREMO A CASA CON TE…condanniamo il diverso che sovente, porta il nostro disagio sulle spalle, noi limitiamo la nostra vista all’orma, che cerchiamo sulla spiaggia e, lamentosi come nenie improvvisate, ci rifiutiamo di andare oltre…Noi condanniamo al di là di ogni verità, come in quella parabola che racconta dell’uomo che, sentendosi abbandonato da Dio, che gli aveva promesso di camminargli accanto, gli chiese perché, sulla sabbia vi fossero soltanto le sue orme…E Dio rispose che quello era il tempo in cui, lo aveva portato sulle spalle. Ecco… chi ha sporcato il silenzio, la fede, se stesso, ironizzando in maniera indecorosa, sulla gran moltitudine di fedeli che sono accorsi a salutare l’uomo di Chiesa, amato e rispettato, del cui sentimento di affezione ad un luogo, che pur esiste ed è legittimo, in ognuno di noi, peraltro, nessuno, forse impregnato nel proprio egoismo, ha tenuto conto, è assai più ingrato di quel pover’uomo che, abbagliato dall’apparenza, chiese conto a Dio, della sua solitudine. Benvenuto don Antonello alla Chiesa di N.S, di Lourdes, in questo Quartiere Acquaviva di cui nessuno, tra politici e illuminati dell’ultim’ora, ha saputo cogliere lo spirito, che nessuno tra coloro che avrebbero potuto e non l’hanno fatto, ha guardato al prossimo con lo sguardo del fratello, nessuno dopo l’amatissimo don Michele Cicchella, ha lasciato una sola orma, a memoria di sé, sul terreno arso di questo luogo…eppure tutti, sembrano avere il diritto di parlare. Benvenuto don Antonello, benvenuto nelle nostre case. È trascorso un solo giorno benedetto, e qualcuno ha già intravisto la tua orma sul sagrato. Benvenuto!    

1 commento

  1. don Antonello finalmente nel sud delle frazioni di Caserta! Un abitato molto incandescente dove più che in altri la parola del Vangelo ha senso di civiltà, di educazione alla convivenza e di impegno sociale! I quartieri che in circolo gravitano intorno alla Parrocchia di Ns. Signora di Lourdes ora finalmente avranno anche il coraggio di liberarsi dal giogo degli innumerevoli funamboli delle politiche comunali e regionali! La parola del Vangelo dovrà ricondurre a questa brava gente consapevolezza e far tracimare nei loro occhi il prospetto di una nuova realtà possibile. Da quartiere in balia della politica del ricatto a conurbazione viva di progettualità filantropica. In questo quartiere c’è poco spazio per posizioni stantie e radical chic; difatti qui si discute, si parla, si vogliono fatti e si lavora per una città di valore nello sviluppo! In questo quartiere il Vangelo è terrore per i politici quaquaraquà!

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