OSPEDALE, IL MEMORIALE DELLA DOMENICA 202

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(f.n.) – Con cadenza quasi rituale, nel nostro Paese si parla di “impresentabili”, uno spaccato preelettorale di vita quotidiana che emerge, diciamo, “all’intrasatta” e manda nell’angolo, provvidenzialmente per alcuni e sfortunatamente per altri, uomini, cose e aspirazioni. L’attuale vigilia delle amministrative nel nostro Paese, non ha fatto eccezione, ma non è l’ennesima black list del tipo “incompatibilità elettorale” che sconvolge, né potrebbe sconvolgere… vista la frequenza con cui, certe news decorano i notiziari mattutini, ma bensì, sconvolge e per l’ennesima volta indigna, per associazione di idee, l’assenza di una più che opportuna black list preventiva, interamente dedicata alla Sanità e che preservi, dal rischio di approdo carrieristico nelle strutture sanitarie del territorio, da parte dei vari “designati dal sistema politico”,  il povero utente che, come la storia insegna pur tacendo, subirà i danni micidiali sulle brevi e lunghe distanze, di una gestione clientelare, i segni permanenti fisici o morali che siano, provocati dall’incompetente di turno, dal menefreghista ben imparentato, dal carrierista blasonato, dal venale legittimato da altre venalità, legittimate a loro volta, da uno sporco sistema, impossibile da tollerare ancora a lungo. Una black list sanitaria dunque, nulla a che vedere con la tradizione “delinquenziale” dei componenti, ma che, ponderando i danni provocati da chi, delinquente non è, ma nei fatti rischia di diventarlo con gli interessi e non pagare mai, in virtù dei lasciapassare virtuali di cui sopra, sarebbe un atto di grande civiltà e sicurezza, a tutela non soltanto dei pazienti ma anche dei professionisti meritevoli, siano essi medici, infermieri, tecnici, amministrativi e via col tango. Assurdo secondo voi?, andateci piano con i giudizi e con i commenti e prima di tutto, guardatevi attorno…e riflettete con un milligrammo di giudizio, anche se postumo su un dato:  la campionatura di geni super raccomandati, che è riuscita ad inquinare nel tempo, l’immagine e la storia del nostro Ospedale, non avrebbe avuto alcuna ragione di essere, di esistere e di governare “strafacciando” le regole, se fosse esistita a monte quella che potrebbe sembrare una enormità, una black list, stilata da un governo politico serio (e quindi siamo consapevoli di essere già nella fantascienza), che avesse impedito de facto e discretamente, l’accesso alle stanze del potere sanitario e medico, a chi al Sant’Anna e San Sebastiano ha invece consentito, tanto per fare un esempio,  che si morisse per infezione contrabbandata per altro e che nessuno di conseguenza, fosse mai chiamato a pagare. Dai tempi in cui si fingeva di sanificare e invece si cambiavano soltanto le serrature in Rianimazione, ne è passato di tempo e la variegata dimensione delle infezioni ospedaliere si è diramata alquanto, assieme al lassismo di certi geni della medicina e dell’assistenza e del controllo in tutti i reparti. Quanti pazienti, pietosamente vengono dimessi per consentire loro di morire nella loro casa e con i  familiari perché purtroppo non c’è più nulls da fare?, quanti di questi poveretti avrebbero avuto una speranza in più se non avessero contratto una infezione? Per quanti di essi il referto finale sarà onesto? Ma consentiteci di dire che il pesce puzza sempre dalla testa ed anche se il proverbio, non è la quintessenza della raffinatezza, rende perfettamente l’idea, a nostro parere. La rabbia sorda che sicuramente trasuda da questo memoriale, ha più di una ragione di essere, perché deriva dall’ennesima certezza interiore che non è cambiato nulla dalle parti del nostro Ospedale…che si continua a procedere con sciatteria imperdonabile ed inqualificabile e che in molti casi si muore per una causa vigliaccamente silenziata. Ancora una volta. Ancora una maledetta volta! Ma si deve tacere! E’appena il caso di ricordare a tutti la vicenda tremenda del dottor Nazario Di Cicco, valente ortopedico che da vent’anni subisce l’apparente silenzio strategico di un’Asl e di un sistema che non gli ha perdonato di aver denunciato le morti che nell’Ospedale di Aversa, avrebbero potuto essere evitate…Da vent’anni con ostinata ferocia impalpabile ed evanescente , avvertita soltanto dalla vittima,  il sistema uccide lentamente quest’uomo probo, capace, intelligente e onesto, di un’onestà di cui pochi hanno coscienza, cognizione e idea…Da vent’anni, silenziosamente lo scarnifica sorridendo, punendolo perché continua a vivere e ad esistere, dimostrando soltanto con la sua esistenza quanta vergogna e malaffare grondi il sistema…                                      Ebbene, quella rabbia di cui abbiamo accennato, nasce e cresce a dismisura a causa della notizia di un’ altra morte, che avrebbe potuto essere evitata, se soltanto ci si fosse preoccupati di rispettare le norme previste per la tutela di un malato immunodepresso…per non parlare di tutte quelle chiacchiere con la nocca (già…perché, a conti fatti e con un’altra morte sulla coscienza collettiva ospedaliera, si tratta soltanto di chiacchiere,) produce il Cio e l’eccellenza dei suoi componenti, a cominciare da lady Cio che, visto l’ultimo dramma silenzioso, immaginiamo, non abbia stilato alcuna relazione in merito, n’est pas?. Ebbene, carriere come quella del dottor Di Cicco sono state distrutte da una verità scomoda e dalla vostra vendetta bieca, di custodi di una sanità corrotta, ma noi non siamo medici in carriera, ma potenziali pazienti ed in virtù di ciò, di una cosa potete star certi…di quest’ultima morte per infezione “silenziata”, si parlerà ancora, eccome! e se dovessimo esserci sbagliati, cosa improbabile, non ci scuseremmo…siatene certi… perché in questo caso varrebbe lo spirito di quella significativa e bellissima poesia napoletana….”…o’ ssai a Taniello?, e chest va pe chello!” Perché, cara la mia direzione sanitaria e generale …non si tratta di cialtronerie fondate sulle menzogne e sul clientelismo, come il vostro giochetto dei 29 amministrativi, e la vostra infame difesa del nulla, ma di morte e soprattutto si tratta di misura colma… Hasta el Domingo!