ASL, QUANDO MANCA LA STOFFA, L’OSTRAKON DIVENTA UN BOOMERANG…

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di cicco russo ASL, QUANDO MANCA LA STOFFA, LOSTRAKON DIVENTA UN BOOMERANG…(f.n) – I disegni perversi orientati a distruggere chi potrebbe osteggiare lo spoils system de noautri, non possono essere posti in essere da principianti del mestiere…Le cosiddette “carognate” s’anna sapé fa…o no? I metodi di chi raccoglie il testimone, per annientare chi, per esempio, ha avuto la “pessima” idea di denunciare episodi di malasanità, chi si è rivelato un ottimo ed onesto professionista, forse troppo onesto per riconoscere, a suo tempo, con quanta malvagità e perversione fosse impastato l’animo umano, necessitano di precisione, adeguata cultura della “cofecchia” ed accuratezza nell’applicazione del regolamento universale della calunnia. Pertanto…un consiglio ai naviganti: Se non sei rodato a sufficienza e vuoi improvvisarti stratega della demolizione organizzata, di chi non la pensa come te, continuando allo stesso tempo a fingere con discreto successo, di essere una persona che crede nella democrazia, che rispetta il pensiero libero e soprattutto pensa prima di tutto… agli altri, ebbene… non ti avviare, perché rischi di fare una figura da quattro soldi…ed è praticamente certo, che la farai…Il preambolo si rende necessario, per onestà intellettuale ed anche perché, a seguito del commento del dottor Nazario Di Cicco. al video del governatore Vincenzo De Luca, che annunciava rigorosi provvedimenti ed indagini serrate sull’antico, ma poco glorioso, fenomeno, del “furbetto del cartellino”, abbiamo formulato qualche domanda al suddetto Di Cicco che, grazie alla generosa e munifica Asl casertana, è destinatario di un trattamento “speciale”…o no? Ma abbiamo, come si suol dire, preso un palo…Cortese ed educato come sempre, il dottor Nazario Di Cicco ha risposto:  

“Gentile Signora Giornalista,

Le comunico che il Direttore Generale dell’Azienda mi ha negato l’ “Autorizzazione al rilascio di dichiarazioni e/o interviste agli organi di informazioni in merito al mobbing da me patito”, diffidandomi e avvertendomi.

Ne ha dato conoscenza anche all’Ufficio Provvedimenti Disciplinari.

Pertanto, allo stato, non mi faccia alcuna domanda. perché non posso aderire alla sua ricerca della verità.

A conferma della serietà, le allego la nota Asl CE Prot. n.189779/DIR. GEN. del 31-03-2022″. (CLICCA QUI PER LEGGERE LA NOTA)

Letta con grande interesse la nota a firma del DG dell’Asl Ferdinando Russo, ci accorgiamo per la prima volta che, mai, in alcun caso, un cognome è apparso tanto significativo come in quello che stiamo trattando, considerato inoltre, questo nefasto periodo, in cui, agli orrori della guerra in Ucraina, si aggiunge la più grande infamia, che uno Stato possa compiere, nei confronti della dignità di un popolo: censurare la sua libertà di parola. Oggi il Dg dell’Asl, in una nota indirizzata al Di Cicco ed all’ufficio provvedimenti disciplinari che, considerata la situazione pregressa, sarebbe assai originale se indugiasse a fare “totò” al dottor Di Cicco, quando, riteniamo volutamente, sta ignorando alcune cosucce che attendono di essere verificate e processate, in fila da parecchio tempo…n’est pas? Quindi…nella nota il Dg avverte il De Cicco che non può rilasciare alcuna dichiarazione alla stampa…e in che modo glielo dice!…

Prima si è fatto un codice di comportamento (n.291 del 2019) e ha dettato le regole: “priorità dell’interesse pubblico generale, che deve in ogni caso prevalere su quello particolare” (art.3 – comma 8). Poi cita la sua legge per comunicare ad un proprio dipendente e ribadirgli “la negazione del nulla osta al rilascio di dichiarazioni e/o interviste agli organi di stampa”.

Pertanto, per evitare informazioni imprecise, finalizzate alla disinformazione degli utenti, anziché la censura, Generale Direttore, faccia “prevalere l’interesse pubblico generale su quello particolare” e faccia conoscere a tutti se è falso quanto precisato dal dottor Nazario Di Cicco, poiché sarebbe troppo comodo, gettare tutto alla rinfusa, anche questa volta,  nella solita minaccia di querela, senza fornire alcuna spiegazione e soprattutto senza precisare, quali sarebbero le solite menzogne di cui lei accusa senza specificare chi non le va a genio…e soprattutto chi non ha l’indole del servo. Quindi, sarebbe il caso che lei confermasse la veridicità selle seguenti dichiarazioni di Di Cicco o le smentisse con cognizione di causa..

  • Non temo di essere licenziato.
  • Mi pagano (€. 3.500,00 al mese) e non vogliono che vada a timbrare o a lavorare.
  • Non è nulla di nuovo, perché è già avvenuto per il precedente periodo lavorativo terminato col licenziamento illegittimo (e ritorsivo) del 7.8.2008, come conosciuto dall’allora e attuale Direttrice dell’U.O.C..
  • Addirittura, questa seconda volta, non vogliono che vada in pensione e mi hanno proposto una promozione, anche economica.

Allora?, queste dichiarazioni sono attendibili, oppure no?

Dia quindi seguito e soprattutto rispetti la “sburocratizzazione” del Governatore De Luca. In subordine, sempre nell’interesse pubblico, liberi Nazario Di Cicco e lo autorizzi a provare quanto ha affermato, senza dover aspettare un Giudice. Così si esporrà alle necessarie azioni disciplinari e innanzi al Giudice penale e civile.

In caso contrario, la domanda sorge spontanea…A chi conviene il silenzio? Hasta la vista!

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