CASERTA – Sono tre i progetti di fattibilità tecnica ed economica approvati dalla Giunta comunale, su proposta dell’assessora alle Politiche della Famiglia e Giovanili, Pari Opportunità e Beni Confiscati, Emilianna Credentino, che puntano al recupero, rifunzionalizzazione e valorizzazione di beni confiscati alla criminalità organizzata, attraverso i finanziamenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Nello specifico le proposte progettuali parteciperanno all’ Avviso pubblico dell’Agenzia per la Coesione Territoriale, per la presentazione di proposte d’intervento per la selezione di progetti di valorizzazione di beni confiscati da finanziare nell’ambito del PNRR, Missione 5 -Inclusione e coesione – Componente 3 – Interventi speciali per la coesione territoriale – Investimento 2 – Valorizzazione dei beni confiscati alle mafie finanziato dall’Unione europea- Next Generation EU.
Il progetto “GLOBALHOMEcare verso l’Autonomia” è destinato a persone con disabilità riferite al disturbo dello spettro dell’autismo con diversi profili di autosufficienza e sarà realizzato in un immobile di via Francesco II di Borbone, località Vaccheria, per un importo complessivo di 1.380.786,78 euro. Le opere previste consistono nel miglioramento sismico, efficientamento energetico, manutenzione straordinaria, superamento delle barriere architettoniche ed adeguamento alle esigenze dei futuri fruitori.
In un immobile di via S. Antonio da Padova l’Amministrazione comunale punta invece a realizzare un “Centro Antiviolenza (CAV) per le donne e minori vittime di maltrattamenti – Casa Rifugio ad indirizzo segreto”, con una richiesta di finanziamento di 447.578,11 euro. il progetto è destinato all’accoglienza e all’ascolto di donne, con o senza minori, maltrattate fisicamente e psicologicamente e persegue la finalità di offrire sostegno e tutela alle donne costruendo insieme a loro un percorso di uscita dallo stato di violenza subito. In piazza Aldo Moro, infine, il Comune intende realizzare un “Centro per la famiglia” destinato ad un’ampia platea di possibili fruitori: alle famiglie, neo genitori, famiglie in fasi delicate del ciclo vitale, famiglie a rischio di esclusione sociale, famiglie monoparentali, famiglie omogenitoriali, famiglie immigrate, famiglie con figli adolescenti; ai genitori in fase di separazione e genitori separati o in fase di divorzio; ai minori appartenenti a famiglie a rischio sociale e psicologico; ai bambini ed adolescenti; agli operatori sociali. Per questa proposta progettuale la richiesta di finanziamento è di 160.503,00 euro.
“Proseguiamo il percorso avviato nei mesi scorsi – ha spiegato l’assessora Credentino – con la richiesta di tre appartamenti all’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Ora partecipiamo ad un avviso pubblico dell’Agenzia per la Coesione Territoriale con delle importantissime proposte progettuali che mirano al riuso sociale di beni confiscati per dare sostegno e assistenza a fasce deboli della cittadinanza”.