OSPEDALE, IL MEMORIALE DELLA DOMENICA 189

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 (f.n.) – E mentre i sindacati elaborano strategie raffinate, soprattutto per confondere le idee all’elettorato ospedaliero, l’Ospedale continua a sguarnirsi di professionisti che per una ragione o l’altra, ad un tratto decidono di andarsene altrove…Talvolta, osservando l’esodo, rifiutando la squallida ipotesi che il nostro Ospedale fosse soltanto un utile intermezzo, vivaio di esperienza e titoli per medici rampanti in carriera, abbiamo voluto intravedere nella decisione di un professionista che decide di andarsene, una ragione sofferta e romantica, come quella che lo vedeva limitato nello spazio d’azione, mortificato da altri papaveri o soltanto troppo bravo, perché i geni dalla carriera e dal nome consolidato, gli consentissero di brillare troppo e diventare un termine di paragone…Certo, in alcuni casi, l’ipotesi era giusta, ma in molti altri, si è rivelata una leggenda metropolitana…Un esempio per tutti, la carriera rapidissima del dottor Vincenzo Andreone, vincitore del concorso per l’incarico di direttore della Uoc di Neurologia scelto a suo tempo, dal Dg Mario Ferrante ed esaminato da una commissione presieduta dal suo primario del Cardarelli… cose e pazz!, in breve tempo nominato anche capodipartimento e quindi arrivato il momento giusto, maturati titoli previsti e calcolati, ovviamente di un certo peso, ha detto arrivederci e grazie, tornando dove era stabilito che tornasse, come abbiamo detto, al momento giusto,  e dove se non al Cardarelli a dirigere la Stroke Unit? Ma noi che siamo brutti, sporchi e cattivi, ogni tanto ci facciamo prendere la mano dal romanticismo e abbiamo pensato che il dottor Andreone, fosse stato ostacolato nel suo lavoro e quindi avesse deciso di andarsene…Oggi, pare abbia deciso di andarsene un altro privilegiato, il dottor AlbertoD’Agostino che, a suo tempo, vinse il concorso per direttore della Chirurgia dei Grossi Traumi, nonostante fosse il 2° classificato, anche lui come Andreone…Ferrante aveva una strana predisposizione a fare queste cosucce, era previsto del resto che un manager potesse, motivando, scegliere un vincitore tra i primi tre della classifica finale, anche se non era colui che aveva conseguito il maggior punteggio…una pratica assai poco opportuna ed umiliante ma oggi, fortunatamente si parla di cancellare quel tipo di discrezionalità del manager…E torniamo al dottor D’Agostino che, andandosene determina un sensibile impoverimento nella Chirurgia dell’Aorn di Caserta. Il motivo della sua decisione non si conosce ma ci auguriamo che il nostro  Ospedale non sia stato, anche per lui,  soltanto il predellino sul quale sostare il tempo giusto, per andare altrove a brillare…La chirurgia ha avuto un declino notevole nel tempo, per una serie di vicende  …Dopo il pensionamento del professor Lombari in chirurgia generale e del dottor Casale in chirurgia d’urgenza, è iniziato il declino… le difficoltà create a Gianfausto Iarrobino, praticamente costretto ad andarsene da qualche brava persona, non hanno certo contribuito a raddrizzare la barca…Vogliamo parlare di Salzano de Luna, con tutto il rispetto ?, che dopo tanti anni ha dovuto ammettere de facto, che se volevamo continuare ad effettuare le tiroidectmie dovevamo stipulare convenzioni con altri Ospedali?…La scuola di Chirurgia è andata in arresto cardiaco tempo fa e mentre dappertutto, si parla di chirurgia robotica,  a Caserta, luogo ameno del pensiero , stanno appena considerando l’eventualità…Ci sarebbe da spendere un capitolo a parte sulla Cardiochirurgia ma lo faremo la prossima volta…    Ed intanto infuria la campagna elettorale per il rinnovo delle RSU, rendendo incandescente il clima interno dell’Aorn… E mentre lungo i corridoi e dietro gli angoli, i cacciatori di consensi, agguerriti come cani da presa, sono pronti a sbarrarti il passo,  sbattendo i ciglioni e (carucci), riproponendosi in una versione modificata, è sufficiente soltanto che uno sguardo fugace, corra attraverso uno scampolo del nostro Ospedale, per cancellare brutalmente, ogni residuo di quel salvifico umorismo che ci tutela in parte e ricollocare pensiero ed attenzione, nel buco nero di una realtà che lapida speranze, giustificazioni e compromessi con la coscienza…Il nostro Ospedale, ahinoi, è un gigante con la colonna vertebrale compromessa da picconate di incapacità, corruzione, tradimenti, vigliaccheria e indifferenza… dissanguato da vampiri raccomandati e privi di “scuorno” e talvolta coperto addirittura di ridicolo, ad opera dei soliti quattro pagliacci che continuano a fare i furbi, pensando che da quest’altra parte della barricata, oltre che l’anello al naso, ne abbiamo un paio anche impiantati nei lobi delle orecchie…Ma al di là di quei danni, che non sono materialmente visibili, e dei quali qualcuno, prima o poi dovrà iniziare a portare il peso, il nostro Ospedale è sporco, anzi, è lurido, nel senso stretto della parola “munnezza”, entiendes?, e, secondo la visuale, appare quasi fatiscente, abbandonato…un luogo di passaggio di cui tutti si servono a qualsiasi livello e che abbandonano, quando ne hanno aspirato quel che serve e torna utile alle loro personali ambizioni. Sul gradino più basso in fondo al prato pieno di carte sporche e lattine ci sono quelli come noi, brutti , sporchi e cattivi che si indignano e che ogni giorno che passa, peggiore di quello precedente , diventano sempre meno disponibili a comprendere le circostanze e sempre più propensi, a frustare questa bieca indifferenza..Hasta el Domingo!