NUOVO PIANO OSPEDALIERO: ARRIVA LA CUCCAGNA! E I TASSI DI FUGA VERSO ALTRE REGIONI S’IMPENNANO…

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Piano Ospedaliero e ristrutturazioni edilizie: sbloccati dal Ministero della Salute e dell’Economia 290 milioni di Euro per le premialità congelate dal 2014 ed oltre 1 miliardo  di Euro per l’edilizia sanitaria! Evviva la cuccagna! Ora i cittadini contribuenti possono essere ben soddisfatti di sapere a cosa servono le loro tasse, i loro tickets, i loro contributi al Servizio Sanitario Nazionale. Ora i GOM (Gruppi oncologici multidisciplinari), i CORPUS (Centri oncologici di riferimento specialistici), gli STEN (Trasporto neonatale di urgenza), i PDTA (Percorso diagnostico terapeutico assistenziale), gli HOSPICE, i CTO, possono sostituire i mai nati PSA, DEA I°

 Livello, DEA II° Livello, i Day Surgery, i Day Hospital, le Cabine di regia per lo smistamento dei Pronto Soccorso…..etc. etc.. Tutto ciò appartiene alla preistoria (anni ’80). E, poi, audite, audite, il Nuovo Piano prevede l’attivazione di altri 1637 posti letto da distribuire nelle varie strutture dell’intero territorio della Regione. Per sommi capi questo è il “nuovo” Piano Ospedaliero della Regione Campania. C’è poco da gioire però! Tuttaltro! Alla serva, infatti, i conti non tornano. Specialmente i conti relativi a quanto ha già sborsato in passato, senza contare il suo futuro indebitamento! Torniamo, infatti, a quelli che furono i “nuovi” Piani Ospedalieri, per intenderci Giunta Rastrelli, Bassolino, e a seguire. Ci atteniamo solo alla nostra Provincia, per non parlare di Agropoli o Sant’Agata dei Goti. Qualcuno, allora, si permise di “accennare” ad attuare quanto previsto dai Piani Ospedalieri del momento e adeguò, per esempio alle norme di sicurezza (? vedi foto) ed alla sopravvenuta nuova destinazione di PSA (Pronto Soccorso Attivo), l’Ospedale di Teano. Spesa di adeguamento/edilizia complessiva dell’epoca, oltre 500 milioni di lire, più suppellettili ed avveniristiche nuove Sale Operatorie a batteria.

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Ospedale di Roccaromana oggi dopo 30 anni
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L’Ospedale di Teano chiuso e bruciato – 17.08 2017 – Adeguato norme antincendio!!! – FOTO DI PAESENEWS

Contemporaneamente veniva definitivamente soppresso l’Ospedale di Roccaromana. Ancora abbandonato a se stesso e divorato dalla vegetazione da circa 30 anni.

Per questo motivo nuova programmazione in corso d’opera. Individuazione di ben 40.000 metri quadri di terreno in tenimento di Teanoin, a ridosso dell’autostrada A/1, per realizzare un “nuovo” ospedale ad indirizzo traumatologico, 4 miliardi di lire, lo stanziamento.

 Il sindaco dell’epoca si prodigò, in seguito, per prevedere le opere di urbanizzazione utili alla bisogna (impianti fognari, luce ed acqua e gas). Costo dell’opera 800.000 Euro. Quindi, nuova destinazione d’uso per l’Ospedale AGP di Teano. Smantellate le Sale Operatorie, trasportate presso il nuovo Ospedale di Sessa Aurunca (abbandonato a se stesso quello vecchio), viene chiuso anche l’Ospedale di Teano e destinato ad ospitare un Ospedale di Comunità (?) e, in minima parte, il Distretto Sanitario. La serva, fa i conti dei miliardi buttati alle ortiche, e si accorge che oltre tutto ci ha rimesso ben due Ospedali. Insomma, contributi a perdere. 

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Il Day Hospital di Francolise da 30 anni dimora degli extracomunitari

Da circa 40 anni, nei pressi, Sant’Andrea del Pizzone, esiste una struttura nuova di zecca (era) con circa 4.000 metri quadri di terreno e di proprietà dell’ASL Caserta, destinata allora ad ospitare un Day Hospital e/o Centro di Riabilitazione. Non ne conoscono l’esistenza nemmeno a Via Unità Italiana! Allo stato, depredata di termosifoni, impianti elettrici, cessi e porte, ospita (abusivamente) gli extra comunitari per la raccolta estiva dei pomodori, anche perché sono state tolte le guardie armate che per anni, con contratti milionari, ne custodivano le mura.

E, anche qui, la serva continua a grattarsi la testa! Alla sinistra del Volturno, poi, nell’ex Centro Profughi di Capua, doveva sorgere un DEA di II° livello che avrebbe dovuto sostituire i centenari Ospedali di Capua e S. Maria C.V.. Chiuso ed abbandonato a se stesso l’Ospedale di Capua è rimasto il vegliardo ed anacronistico Ospedale di S. Maria C.V.. E il DEA di II° livello? E’ rimasto sulla carta degli ex “nuovi” Piani Ospedalieri. Saliamo più su e qui ci imbattiamo in quello che era l’Ospedale di San Felice, ex Centro di Ematologia, ex Centro di Geriatria, ex UTIC, ex, ex, ex.. Oggi è un Hospice. Un’altra cattedrale nel deserto che ha prosciugato vanamente milioni e milioni per i suoi ex, ex, ex..

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Nuovo Policlinico di Caserta: a quanti milioni siamo arrivati?

Poi si doveva chiudere l’Ospedale di Maddaloni per essere accorpato con il nuovo di Marcianise, ma siccome i cittadini del luogo non volevano “nascere” in quell’altro, al momento le strutture convivono in uno sperpero di denaro pubblico improduttivo e non utile alla cittadinanza. Poi, dicono, che per il 2018 sarebbe dovuto essere pronto il “nuovo” Policlinico di Caserta….

Milioni, milioni, milioni. Finalmente, la serva, a questo punto ha capito! Milioni di ieri, milioni con il “nuovo” Piano Ospedaliero di De Luca: “ecco dove vanno a finire i miei super-tickets, le mie accise sulla benzina, i miei contributi alla sanità nell’assicurazione della macchina, la mia IRPEF, la mia IVA, le mie imposte di bollo. E siccome il “nuovo” Piano di De Luca prevede l’attivazione di nuovi 1637 posti letto e nuove riabilitazioni cardiologiche e neurologiche, vedrai che si dovranno riadeguare, riammodernare e riaprire tutti quegli ospedali chiusi o riconvertiti negli anni ’80!” Milioni, milioni, milioni. Un certo Giulio Andreotti soleva dire: “a pensare male si fa peccato, ma spesso ci si indovina”…….Noi invece, ci permettiamo solo di ardire: “poche idee, ma confuse”,…. tanto paga la serva sciocca. Quella serva che non si capacita su un’altra trovata dei nostri strateghi e parvenus denominata e mai applicata “cartolarizzazione” (D.L. 23 settembre 2001, n. 351, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 novembre 2001, n. 410)! Ovvero la vendita di immobili pubblici e/o comodato d’uso al fine di fare cassa a tutto vantaggio dei contribuenti! Stanno perfino mettendo in fitto i fari in disuso della Marina Militare!  “La strutturazione dell’Atto Aziendale è tesa a valorizzare il ruolo dell’autonomia imprenditoriale (!) dell’Azienda Sanitaria Locale Caserta mediante il ricorso a forme e strumenti di interventi tipici del “diritto privato”(!) e dunque del Codice Civile ed in particolare della “governance”………di rispetto dei vincoli e degli obiettivi fissati dal Piano di Rientro del disavanzo(!) del Servizio Sanitario Regionale”. Ma questi conoscono il significato dei termini che scrivono? “Chiacchiere e distintivo”!

 

                                                                                      Il Cerusico