MADDALONI – Dopo la mobilitazione dei lavoratori a seguito della decisione di chiudere lo stabilimento della Gestione Logistica Depositi di Maddaloni, la Logista Spa spiega le proprie ragioni e si dichiara aperta al confronto:
“Logistica, – si legge nella nota – che da oltre vent’anni opera nella distribuzione dei tabacchi, ha dovuto prendere atto del fatto che non sussistono più le condizioni adeguate alla prosecuzione delle attività presso il deposito di Maddaloni. La cessazione delle attività è prevista entro il mese di ottobre 2022.
L’azienda è consapevole del disagio che la chiusura comporta per i lavoratori del deposito di Maddaloni ed è pronta ad aprire un tavolo di confronto per trovare soluzioni e punti di incontro. Intanto, l’azienda si è già impegnata a fornire immediata proposta di ricollocazione in siti che si trovano nelle vicinanze ai 24 dipendenti diretti impiegati nel deposito di Maddaloni.
Si impegnerà anche a supportare la società G.L.D., che ha in appalto le attività di movimentazione interna, per la definizione di un piano di iniziative volto a trovare soluzioni adeguate per i suoi 80 lavoratori, anche con proposte di ricollocazione in siti vicini, confidando nel concorso collaborativo delle Organizzazioni Sindacali.
Logista ha sempre attuato importanti investimenti volti alla modernizzazione e allo sviluppo della propria rete logistica e dei servizi offerti. Adottando soluzioni all’avanguardia e una sempre maggiore attenzione alla sostenibilità ha migliorato sistemi infrastrutturali, organizzativi e tecnologici, creando occupazione per circa 3.000 addetti.
Tuttavia, da anni l’andamento del mercato è in costante calo, con una prospettiva di decrescita del settore prevista anche dal piano d’azione europeo. Il comparto deve, inoltre, subire l’impatto del fenomeno del contrabbando che in Italia, nonostante gli sforzi encomiabili delle autorità preposte al controllo, si attesta oltre il 3% del mercato, con gravi conseguenze oltre che per l’erario, anche evidentemente per la distribuzione legale, con una normativa peraltro depotenziata dalla depenalizzazione prevista per tali fattispecie.
A ciò si aggiunge la necessità di interventi normativi volti ad assicurare un’evoluzione equilibrata e sostenibile del settore, anche attraverso l’adeguata regolamentazione di mercati e prodotti ormai consolidati, al fine di evitare grave rischio per i consumatori e danno per lo Stato e, ovviamente, per gli operatori della filiera.
È evidente – conclude la società – che tale contesto comporta una necessaria riorganizzazione della rete e dell’operatività, anche al fine di garantire la sostenibilità delle attuali attività economiche”.