“Ho querelato un tal Corona – ha dichiarato il sindaco di Benevento, Clemente Mastella – per alcune affermazioni fatte contro di me in questi giorni. Figura talmente popolare in città, da essere riuscito, finalmente, ad essere eletto consigliere comunale con un clamoroso exploit di consensi. Da anni produce atti di vandalismo moralistico nei confronti miei e della mia famiglia, con uno zelo commovente ed instancabile. È la stessa persona che, sua sponte, riferì al magistrato inquirente, anche allora denunciandomi, che mi ero incontrato con Diego Della Valle e Zamparini a casa mia a Ceppaloni, in merito alla vicenda di Città Spettacolo, straordinaria manifestazione culturale e ludica, che tutti ricordano con nostalgia. La notizia riferita era falsa. Bastava chiedere alla mia scorta, essendo all’epoca Ministro della Giustizia, per verificare la veridicità dell’affermazione. Non si fece o non si volle fare. Quanto a me, ho interesse il bene della mia comunità, per la quale lavoro instancabilmente, come sanno anche i cittadini della comunità che, avendo il mio numero personale, non quello dell’ufficio, che non uso, si rivolgono a me giorno e notte. Sia chiaro è solo un mio dovere comportarmi così”.
La vicenda nasce da una lettera di Gabriele Corona del Movimento “Altra Benevento è possibile” indirizzata al sindaco beneventano
“Per tutta questa settimana lei si recato quotidianamente a Roma per seguire da vicino la elezione del Presidente della Repubblica, pur non essendo un elettore.
Ha frequentato i palazzi del Parlamento, per accompagnare sua moglie, perfettamente abile e non bisognosa di assistenza o tutela. In realtà lei si è dedicato soprattutto ai rapporti con la stampa per commentare il voto ma non si è mai presentato come leader di “Noi di centro” perché aveva capito che in tal caso avrebbe avuto pochissimo spazio, come accaduto ai rappresentanti di piccoli partiti.
Per la sua dipendenza incurabile da esposizione mediatica – scriveva Corona – lei si è sempre presentato, purtroppo per noi, come Clemente Mastella ex parlamentare e oggi sindaco di Benevento che per conquistare visibilità ha sparato previsioni che non si sono realizzate e raccontato aneddoti ridicoli della “prima repubblica”. Si è lasciato andare a banalità (“a tavola si discute meglio di politica, il vino asciuga i contrasti”), idiozie (“è più facile per la chioccia fare l’uovo piuttosto che eleggere un presidente”) e volgarità (“faccio il viandante per non prenderlo nelle chiappe”). Di conseguenza i giornalisti e i commentatori politici l’hanno trattata come un piccolo comico, un guitto di provincia.
E’ stato uno spettacolo indecoroso – prosegue Corona – che però non ha creato alcun imbarazzo a lei, ai suoi fidati collaboratori, agli assessori o ai suoi amici giornalisti locali. Infatti, nessuno le ha consigliato di smetterla e tornare a casa per occuparsi della città che, tra l’altro, le paga una indennità mensile di 4.735 euro al mese, più rimborsi spese, per fare il sindaco e non la caricatura di un opinionista politico.
Ma c’è di peggio! Questa sua “vacanza romana” ha creato danni non solo di immagine perché lei ha usato l’auto di servizio, la Ford Mondeo, che tra leasing e manutenzione costa al Comune di Benevento quasi mille euro al mese per una media contrattuale di 3.400 chilometri mensili. Per sei giorni, da lunedì a tutt’oggi, l’auto ha viaggiato tutti i giorni da Benevento a Roma e viceversa per un totale di 3.480 chilometri, cioè ha esaurito in una settimana la previsione di percorrenza di un intero mese.
A questo deve aggiungere il costo di autostrada e poi i rimborsi per i pranzi, le trasferte e gli straordinari per gli autisti, a carico del Comune, e quelli per il poliziotto di scorta a carico del Ministero dell’Interno.
Si tratta di costi che lei deve pagare direttamente, di tasca sua, perché non possiamo tollerare che il suo narcisismo possa creare non solo danni di immagine alla città ma anche danni economici alla comunità”.