(f.n.) – A seguito del nostro articolo “Ospedale Moscati, cucina da attenzionare ma…la direzione sanitaria è distratta” pubblicato il 28 novembre u.s., il signor Vincenzo Bellopede, segretario generale della Filcams Cgil di Caserta ha chiesto per chiederci di rettificare un passaggio dell’articolo, che lui ritiene essere inesatto. Il passaggio incriminato sarebbe questo: “…sembrerebbe che la delegata sindacale della Cgil, invece di fare l’addetta mensa e le pulizie stia comodamente seduta dietro la scrivania…” Il segretario Bellopede ha dichiarato che la delegata Cgil è in maternità quindi citarla è stato un errore. Inoltre alla nostra domanda: “Quanti iscritti ha la Cgil al Moscati?”, il segretario Bellopede ha risposto: “Guardi…non lo so… ma credo che non ne abbiamo nessuno…” È nel nostro preciso interesse riportare la verità delle cose e farlo soprattutto con grande chiarezza ed onestà intellettuale, augurandoci che anche il resto del mondo si comporti alla stessa maniera. Il segretario Bellopede ha ragione…le nostre informazioni erano imprecise…a fare il buono ed il cattivo tempo, stando comodamente seduta dietro alla scrivania non era la delegata della Cgil, ma la Rsu della Cgil, Anna Maria Lo Conte, proveniente dall’ospedale di Maddaloni, nella cui cucina, oggi chiusa, a causa della destinazione Covid del Presidio, la Lo Conte lavorava, come addetta alla mensa. Quindi, rettifichiamo giustamente il nome e la funzione riportati in maniera errata, ma non la notizia dell’atteggiamento che risulta essere confermato dai fatti e da riferirsi alla Lo Conte. Poiché il segretario Bellopede a quanto pare, non era informato né sul numero degli iscritti né tanto meno sul comportamento degli stessi, per noi è stato un piacere renderlo edotto almeno su un aspetto. Hasta al vista!
A voler fare le pulci allora dica pure che anche a Caserta il segretario della CGIL sta seduto dietro alla scrivania invece di fare il magazziniere per il quale è stato assunto. Addirittura ha l’aiutante che fa il lavoro pesante al posto suo, va e viene a suo piacimento e non firma l’orario di lavoro. Denunciate anche le altre discriminazioni sui luoghi di lavoro così all’ispettorato ci andiamo tutti.
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