Dopo varie insistenze si è tenuto ieri il tavolo istituzionale richiesto al MISE, con la partecipazione della Regione Campania e della Regione Lazio, per discutere l’evoluzione del progetto nazionale della Softlab, con un focus specifico sulla crisi del progetto di ricollocazione del personale Jabil.
Sono ormai tre anni che occorre chiarezza sull’attuazione dei progetti dell’azienda per Caserta e Marcianise. Le lamentele ai vari livelli dai lavoratori di tutte le sedi richiedono risposte:
– situazione paradossale in cui a fronte di annunci di ottime prospettive, neanche scalfite dalla crisi pandemica, permane la cassa integrazione generalizzata;
– presentazione di piani industriali per l’area Caserta-Marcianise costantemente disattesi;
– mancata puntualità sugli stipendi e disdetta degli accordi di secondo livello.
Sono dunque sempre più forti le preoccupazioni per il futuro dei 250 lavoratori che da Jabil sono passati in Softlab, alla ricerca di una tranquillità per le loro famiglie che sembra non possa mai arrivare.
Va ricordato che lo sviluppo di Softlab in Campania prende linfa dal progetto di riallocazione del personale Jabil (oggi fermo al palo lamentando presunte resistenze dei lavoratori, che invece sono spaventati dalle profonde incertezze del progetto stesso) e poggia su sedi differenti, che includono Caserta per i servizi e Marcianise per la fabbrica di produzione.
Le sedi di Caserta e Napoli, dopo l’emergenza COVID-19 sono state chiuse e i lavoratori collocati in smart working, con largo ricorso alla CIG (sebbene per codice ATECO l’azienda è sempre stata autorizzata a lavorare in presenza). La sede della fabbrica che doveva nascere a Marcianise, dopo l’assunzione di 105 lavoratori, è ancora da avviare (sono impegnate pochissime unità nel sito di Maddaloni). Situazione che stride con i dati economici confortanti presentati da Softlab.
“Abbiamo confidato nella sensibilità sul tema dell’esecutivo di governo, perché arrivassero finalmente delle risposte concrete” dichiarano Luigi Marino della Segreteria Nazionale UGL Metalmeccanici e Mauro Naddei e Lucia Dello Iacovo della Segreteria UGLM Caserta.
“Come è già successo, alle richieste di approfondimento delle parti sociali la discussione si è rivelata infruttuosa, fermandosi ancora una volta alla dichiarazione di intenti su condivisione delle informazioni per instaurare relazioni sindacali credibili e su obiettivi concreti su cui impegnarsi. L’unico spiraglio è la disponibilità del MISE a rendere il tavolo un appuntamento periodico. Servirà a qualcosa?”.