CANCELLO ED ARNONE – (A cura di Matilde Maisto) – Prima di trarre le dovute conclusioni su questo romanzo, ho preferito far passare prima qualche giorno, dice l’autrice del libro Matilde Maisto, e poi continua – il motivo principale è che ho voluto elaborare l’evento, capire che cosa è rappresentato per me ed anche come è stato accolto da parenti ed amici.
Personalmente parlare di Gianni, il mio amato marito, mi ha lasciato una gioia nel cuore che non mi so spiegare bene, l’ho sentito accanto a me in ogni momento, non ho avuto tempo per piangere per l’ennesima volta la sua improvvisa e straziante dipartita, perché dovevo programmare il tutto con meticolosa precisione in quanto desideravo che Egli fosse orgoglioso di me, ma ciò che mi ha maggiormente colpita ed ancora mi colpisce è la sensazione della sua vicinanza, lui era accanto a me ad ogni passo che facevo e mi indicava con il grande buon senso che ha sempre avuto in quale modo dovevo procedere. Le persone intervenute sono state tantissime e tutti sono stati gentilissimi e disponibilissimi con me, mi hanno fatta sentire una persona importante, una vera scrittrice, capace di scrivere un romanzo d’amore. Per la verità questo non mi è stato difficile farlo perché Gianni stesso nel mio cuore è AMORE PURO, è gioia, è simpatia, è bontà, ma ora come ora, purtroppo, per me è anche dolore e mancanza. Tuttavia domenica non c’era dolore, non c’era mancanza, solo un gran numero di persone che sono venute all’evento per LUI, non per il mio libro, intendiamoci bene, ma per ricordare ed onorare la sua persona.
Coloro che sono intervenuti sono stati tutti amabili e competenti nella loro bravura e semplicità ma, soprattutto, molto ben disposti nei miei confronti.
L’evento è stato aperto dalla bravissima psicologa dott.ssa Tania Parente che mentre presentava i vari relatori ha voluto segnalare alcuni versi riportati nel libro, come: “cuore del mio cuore” – “tu sei nel mio cuore, sei nella mia anima e lì resterai per sempre” , frasi che hanno particolarmente colpite, tanto che la dott.sa Parente ha dichiarato: “la dolcezza, l’affetto e la delicatezza che hai avuto nel raccontare di Gianni ha rapito i nostri cuori.”
Poi è stata la volta del sindaco Ambrosca che ha voluto ricordarlo proprio nella sua veste di amico di vecchia data, precisando ancora una volta che lui sarà vicino a noi con la sua affezione e la sua stima ogni qualvolta noi chiederemo il suo intervento.
La grande giornalista Francesca Nardi ha detto: E poi… l’ombra perversa di una stagione infame, calò lentamente, come il più torbido dei destini sulle nostre illusioni, depredandole dell’armonia… e facendo strame delle nostre certezze spezzò gli avanzi del tempo e li seppellì lungo i silenzi di un tempo sconosciuto. E la vita di Tilde inciampò nel tramonto… il suo mondo si piegò improvvisamente, come l’angolo della pagina di un libro ed il buio improvviso, interruppe la lettura dell’Amore, che aveva condotto per mano, le loro esistenze perfette, la sua e quella di Gianni… l’uomo della sua vita, l’uomo buono che aveva spento le avversità e reso la sua metà del cielo, un incredibile luminoso divenire.
E’ stato poi il momento della pittrice Anna Maria Zoppi, artista di arte contemporanea, che con il suo dipinto “IL ROSSO CHE DIVIDE”, acrilico su tela, ha rappresentato una coppia che tenta di baciarsi, ma viene divisa da un solco rosso che sta a rappresentare il Covid che li divide. Il disegno del dipinto è stato naturalmente utilizzato quale copertina del libro. Una copertina veramente bella, molto elegante, ma sobria e, purtroppo, conforme al vero.
Un dipinto veramente molto bello, ma triste come può essere solo una storia di morte per il Covid.
Descrivere in poche parole il mondo interiore e quello visibile di una Artista così variegata quale è Anna Maria Zoppi è arduo. Le grandi tappe della sua vita artistica partono da Casal Di Principe, provincia di Caserta, dove fin da bambina sviluppa una forte componente artistica supportata dalla figura paterna. La sua arte riflette il suo carattere sincero, appassionato, sensibile, viscerale, coraggioso. Ogni opera è un suo “sentire”. Vita e sofferenza, speranza e denuncia, amore e passione, riflessione intima ed esternazione: la sincerità senza ipocrisia è la nota dominante impetuosa che la spinge ad esprimersi attraverso la pittura. Su tutto aleggia un aria di libertà, l’Artista aggredisce la superficie su cui si esprime con un rapporto intimo per lei irrinunciabile. Il suo percorso artistico riscuote grandi successi e la porta ad esporre in Italia e all’ Estero con riconoscimenti e premi. Le sue opere sono esposte in fondazioni, Gallerie, Chiese, palazzi pubblici e collezioni private.
Infine non poteva mancare il professore Raffaele Raimondo il grande “mattatore” della cultura italiana che, con grande maestria, mista a dolcezza e stima, ha parlato di Gianni e Tilde, di cui è stato ed è amico da molti anni, dicendo: “
“La carica esplosiva del volume risale al 17 febbraio di questo corrente anno 2021, quando Gianni – “l’amore, l’amico, il fratello, il complice, il mio eroe, il mio tutto” per Tilde – muore al Cotugno di Napoli “per questo maledetto Covid.Ci vorranno indubbiamente mesi ed anni per rassegnarsi a quel vuoto improvviso e irreparabile. Intanto, Tilde Maisto, ormai vedova Cacciapuoti, che non sa darsi pace, prova, in un primo tentativo di elaborazione del grave lutto, a raccogliere i messaggi di condivisione ricevuti, immaginando di pubblicarli, convinta di poter mitigare, in tal modo, la sofferenza lancinante nella coralità del sostegno. Pur consapevole di vivere una pena che non finirà mai, ella è anche persuasa, sulla scia di Giovanni Paolo II, che “la famiglia è lo specchio in cui Dio si guarda e vede i due miracoli più belli che ha fatto: donare la vita e donare l’amore”. Ne è derivato così il libro “Parlami ancòra” che costituisce un autentico “diario d’amore” non solo coniugale e familiare, bensì esteso a parenti ed amici, vicini e lontani, che han sentito lacerante, in fondo al loro cuore, la sopraggiunta fine prematura del fratello, del sodale, dell’apprezzato professionista. Un “diario” simile ad un inestinguibile fuoco capace di sciogliere il ghiaccio d’un animo afflitto. Ancòra il Papa “venuto da lontano” ci aiuta a comprendere meglio i nessi umani e le prospettive escatologiche: “Ricordiamo il passato con gratitudine, amiamo il presente con entusiasmo e guardiamo al futuro con fiducia”.
Infine l’autrice evidentemente commossa, ma estremamente grata a tutti ha voluto ringraziare ogni singola persona dicendo: siete stati stupendi e questo mi rende il cuore pieno di gioia sia per me stessa che per l’onore attribuito al mio amatissimo Gianni.
È stato felicemente ringraziato l’Editore Giuseppe Vozza che si è offerto di stampare il volume con una cordialità, gentilezza e affabilità veramente eccezionale.
Ed infine devo assolutamente ringraziare la bravissima soprano Teresa Sparaco, anche lei un’ottima amica che ha voluto dedicare alcune sinfonie del bel canto al mio amatissimo Gianni.
Grazie ancora a tutti con un arrivederci non con un addio, perché sono intenzionata a chiedere a Gianni “Parlami ancora…” finché avrò il mio ultimo filo di voce.
Ciao amici e di nuovo grazie a tutti!