di Salvatore Zinno
…tutto è compiuto, le liste per le elezioni amministrative del comune di Sessa Aurunca sono state presentate e quindi, noi di AppiaPolis, rompiamo il silenzio pre campagna-elettorale nel quale ci eravamo auto-confinati, proprio per stare “a guardare” in religioso silenzio “le macchiette e le cofecchie” che si sarebbero costruite per preparare le magnifiche macchine da guerra che si sono offerte al pubblico sabato scorso. E macchiette e cofecchie sono state!
Ai primi di agosto ci eravamo salutati con l’ipotesi di avere quattro candidati a sindaco per le prossime elezioni comunali sessane: Lorenzo Di Iorio (per Oliviero), Antonio Fusco (per il gruppo Schiavone), Silvio Sasso (per se stesso) ed infine Luigi Tommasino (per un ricostituendo centro-destra), accomunati tutti da una mortificante assenza di idee e programmi, unitamente ad una spasmodica ricerca del candidato “riempi-lista”.
A liste consegnate, come tutti di certo saprete, non è andata proprio così, con un leggero rimescolamento delle carte, che hanno consegnato agli elettori questa situazione: Lorenzo Di Iorio tenacemente rappresentante del gruppo del Presidente Oliviero, Antonio Fusco battitore libero essendosi privato degli Schiavone, ed infine Silvio Sasso con un improvviso ritorno di passione per gli Schiavone.
Per oggi però, ci soffermeremo sulla figura del candidato del gruppo Oliviero, indubitabilmente candidato di bandiera del Presidente del Consiglio Regionale Gennaro Oliviero, che nella SUA Sessa Aurunca, ha l’intento di ribadire al mondo il proprio potere politico.
Nelle ore precedenti la consegna delle liste, come solo nel Partito Democratico sanno fare, si è consumato il solito teatrino condito a base di: ricorsi agli organi statutari, raccolte firme, diffide, commissariamenti, verifiche statutarie e conteggio degli iscritti…importantissimi esercizi di dialettica di partito, non v’è alcun dubbio, per carità, ma metterli in campo a poche ore dall’avvio di una campagna elettorale, è sempre una stancante ed inutile prova di resistenza che fiacca i simpatizzanti, ove mai ne esistano ancora di spontanei. In sostanza, la posizione di Di Iorio è accompagnata da uno status di “instabilità” a seguito della nomina di un commissario, tal Riccardo Tramontano, già etichettato come persona vicina alla euro-deputata Pina Picierno (NDR), e quindi una nemica storica di Oliviero nelle infinite guerre interne al PD.
Perché quindi, con la nomina del commissario, la posizione di Di Iorio è traballante? Perché il Di Iorio è stato proclamato candidato ufficiale del PD da un segretario abusivo dello stesso PD (ve lo abbiamo già raccontato e l’arrivo di Tramontano, serve proprio a certificare il numero degli iscritti per il tesseramento 2020 e la conseguente convocazione dell’assemblea degli iscritti.
Queste “eccezioni” formali, sono state sollevate non da un signor nessuno trovato all’angolo di piazza Mercato, ma dall’ex Ministro Francesco Boccia in persona, oggi responsabile nazionale degli enti locali del Partito Democratico. Infatti, qualche giorno fa, nel corso di una riunione tra i maggiorenti casertani del PD e appunto il Boccia, sarebbe stato chiesto con garbo a Gennaro Oliviero di non presentare il simbolo del PD in appoggio ad un candidato sindaco che con il PD niente ha mai avuto a che spartire.
E cosa avrà risposto il soldatino ubbidiente Gennaro Oliviero, quello che delle regole del partito ne ha fatto un vessillo (solo sulla carta, solo nei giorni scorsi e solo a suo vantaggio)?
Sabato mattina, di buon ora, si è presentato personalmente negli uffici della commissione elettorale comunale per depositare la lista recante il simbolo del PD per Lorenzo Di Iorio Sindaco…Francesco Boccia, marameo!
A questo punto ci viene facile convincerci che ci siano due PD in Italia: uno, per l’appunto, quello di Francesco Boccia e di qualche centinaio di migliaia di iscritti, quadri e dirigenti pronti ad obbedire alle direttive degli organi nazionali, e che si chiama PD (Partito Democratico); ed un altro ad uso privato e padronale di Gennaro Oliviero, tra l’altro uno degli ultimi arrivati in questo partito (la sua adesione risale a qualche mese precedente alle regionali del 2015), che invece si chiama PDO (Partito Di Oliviero).
Ecco, alla luce di questi accadimenti, l’ex ministro Francesco Boccia ha fatto la figura del peracottaro, il quale dopo aver nettamente redarguito l’indisciplinato Gennaro Oliviero, ha ricevuto un bel ceffone a mano aperta da quest’ultimo in pure stile casertano, come a dire: “a Caserta comando io, il PD è cosa mia e a Sessa Aurunca faccio quello che voglio”.
Con buona pace della insignificante e marginale figura del segretario provinciale del partito, in queste ore impegnatissimo a cercare voti per se stesso essendo candidato a sindaco nella sua San Tammaro…figurarsi se si va a mettere di traverso ad uno dei Ras provinciali/regionali rischiando un effetto sisma di magnitudo biblica proprio sulla propria pelle.
Boccia l’ha fatta la figuraccia, è innegabile e non può far altro che incassarla e portarsela a casa, perché proprio ieri ha pubblicato sulla sua pagina Facebook un pensiero di massima, del quale riportiamo un significativo estratto:
UNITÀ PER BATTERE LA DESTRA, È PARTITO IL CONTO ALLA ROVESCIA
Il centrosinistra alle amministrative di ottobre si presenta unito in tutta Italia per sconfiggere la destra italiana. Tre destre che si detestano ma stanno insieme per convenienze elettorali (e anche per questo chi gioca a spaccare il fronte di csx commette un errore imperdonabile). Il Partito Democratico ha voluto fortemente questa coalizione che comprende movimenti civici, riformisti e progressisti e, dove si sono verificate le condizioni, c’è in alcune città anche l’alleanza anche con il M5S.
Post di Francesco Boccia
Ecco, per l’appunto….caro ex Ministro Boccia, quando parla di un centrosinistra unito in tutt’Italia per sconfiggere le destre, inconsapevolmente ignora – o volutamente lo fa – che Sessa Aurunca rappresenta la pecora nera nel gregge unito del centrosinistra? Si, perché è noto a tutti che Gennaro Oliviero ha candidato un uomo da sempre vicino alle componenti casertane di Forza Italia – rappresentate storicamente da Nicola Cosentino – e che nelle otto liste a sostegno di Di Iorio – e quindi del PDO – ci sono numerosi esponenti politici che hanno tuttora ruoli politici in: Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. Quest’ultima poi ha addirittura presentato una lista intera che si chiama “Azzurra Libertà”, alle cui spalle ci sono Giuseppe Forte (ex vice coordinatore provinciale di FI) e sua figlia prima dei non eletti alle ultime elezioni regionali proprio per FI.
Boccia, di che parliamo? Di unità per battere le destre che si detestano – certo no – oppure di un minestrone elettorale per battere chi invece cerca di giocare in maniera un pochino più pulita per diventare sindaco?
Per non parlare poi di un altro curioso fattore che dovrebbe generare un allarme in un dirigente serio di un partito delle dimensione del PD – e non del PDO – che è legato alla figura di colui che in alcuni casi si è firmato, su carta intestata del partito (ne conserviamo copia NDR), come segretario della sezione del PD di Sessa Aurunca, salvo poi abbassare le pretese per successivamente definirsi portavoce della sezione del PD di Sessa Aurunca, il signor Franco Sessa. Il quale da instancabile uomo di partito, amante del partito, servitore del partito, cosa fa?
Mette insieme una lista civica e ci si candida pure personalmente, la lista è “Democratici e Riformisti” che a occhio e croce non è quella ufficiale del partito che tanto ha dichiarato di servire.
Misteri della politica aurunca…ma il PD nazionale, se esiste batta un colpo, urgono epurazioni e commissariamenti seri!