MOVIDA VIOLENTA A CASERTA, DI COSTANZO: “INASCOLTATI, LANCIAMO L’ALLARME DA TEMPO”

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CASERTA – “Il Comitato per la vivibilità cittadina è a lutto e saremo presenti ai funerali di Gennaro per portare alla famiglia la nostra vicinanza – dichiara Rosi Di Costanzo, presidente del sodalizio che da anni si batte contro la ‘malamovida’ – Gennaro è come mio figlio che sabato sera ho cercato di tenere lontano dal centro di Caserta dopo l’incontro che l’altro mio figlio aveva avuto, una settimana prima, con una babygang armata di coltelli. Non siamo stupiti di fronte a questa vergogna che si è abbattuta sulla nostra piccola città. Era, purtroppo, prevedibile e da tempo il nostro comitato sta lanciando l’allarme. Speravamo nel supporto degli operatori ma, anche tra di loro, c’è chi vuole continuare a difendere un modello ‘sociale’ ed economico insostenibile. Ho perfino sperato, per un momento, che la mia candidatura a sindaco avrebbe potuto essere di impulso al miglioramento ma sono stata tradita proprio da quelle forze civiche che oggi, pure in maniera scomposta, si stanno indignando per una realtà ben nota, accodandosi agli sciacalli che in queste ore stanno tentando di speculare sulla morte di un giovane ragazzo. Agli sciacalli non possiamo più credere perchè in questi anni avevamo chiesto loro aiuto per risolvere i nostri problemi e dare un futuro diverso ai nostri giovani. Abbiamo sempre trovato la disponibilità del sindaco Marino ad ascoltarci ma è stato il consiglio comunale, i consiglieri di maggioranza e opposizione, a rifiutarsi di affrontare il problema a 360 gradi. Doveva essere la politica di impulso al cambiamento, a percorsi giovanili alternativi alla ‘vita da bar’. E chi doveva attuare il cambiamento, i consiglieri comunali che sono soci dei locali e quelli che stanno trascorrendo le loro giornate a ‘fare i voti’ davanti ai bar? Oppure i candidati sindaco che fanno la campagna elettorale nei locali della Movida senza aver speso, in questi anni, una parola per difendere i diritti dei residenti? L’unica risposta credibile a questo dramma è, innanzitutto, quello di garantire la presenza dello Stato per tamponare l’emergenza ed evitare nuove violenze, e poi quello di costruire un’alternativa educativa, sociale ed economica alle ‘cattive abitudini’ attualmente esistenti in città”.