(f.n.) – Ed accade proprio al San Rocco che il nipote affezionato di una signora 85enne, operata al femore e quindi ricoverata nel Presidio aurunco, desideri far visita alla sua cara zia, ritenendo che abbia necessità di assistenza psicologica. Infatti la congiunta è nubile, senza figli ed affetta da Alzheimer, con una gamba offesa per aver contratto la polio da piccola ed usufruisce della 104, pertanto il timore che la povera signora, si senta sola ed abbandonata è più che fondato. Ma…a quanto pare, non è così semplice portare sollievo ad un congiunto, se il congiunto è ricoverato al San Rocco…ed il nipote dell’anziana signora, ci ha infatti informato sulle difficoltà che ha incontrato, fin da quando ha deciso di andare a trovare sua zia. “Negli altri ospedali – scrive il nipote che chiameremo per motivi di privacy, con il nome di fantasia, Giuseppe – al parente che desidera assistere un paziente, fanno fare un tampone e se risulta negativo, gli consentono di entrare in reparto e nella camera, in cui si trova il parente, dalla quale potrà uscire dopo essersi sottoposto ad un ulteriore tampone. Ma al San Rocco di Sessa Aurunca, non entra nessuno!”. Il nipote Giuseppe allora, decide di documentarsi e scopre che alla lettera b dell’articolo 4 del DL 105/2021, è stata aggiunta la possibilità per i parenti dei pazienti con la 104, di entrare nei reparti, oltre alla possibilità, già presente dal 22 aprile u.s., di entrare nei Pronto Soccorso. Ma di questo articolo 4 e di questa lettera b e del Dl modificato…nessuno sapeva nulla di nulla al San Rocco! Infatti i medici, che hanno parlato con il nipote Giuseppe che, nel frattempo, si era puntualmente documentato, mostrarono lo sguardo stellato per lo stupore!, pensate un po’…loro che sono sempre così aggiornati, questa volta si sono distratti…mancava forse l’imbeccata politica, peccato! Il solerte nipote della 85enne, allora cosa ha pensato di fare?, ebbene, l’unica cosa che una persona sensata pensa di fare, in circostanze analoghe: ha scritto alla Ds Stefania Fornasier…la quale, secondo quanto riferito, sempre dal nipote Giuseppe, avrebbe aperto la email, ma de facto, non avrebbe ritenuto di dare alcuna disposizione in merito, così come il nipote peraltro, aveva richiesto in maniera specifica. Dopo qualche giorno però, si apre inaspettatamente uno spiraglio di speranza…un infermiere, al quale il nipote Giuseppe aveva comunicato che l’Ospedale stava violando la legge, suggerisce di fare il tampone…Ebbene, il nipote, prontamente chiede di fare, appunto, il tampone. Ah no! il tampone si fa in un altro Ospedale o in una clinica…non si sa…booh!, e i risultati possono arrivare 7-8 ore più tardi, oppure addirittura il giorno dopo…Allora il nipote chiede timidamente: “Ed io nel frattempo cosa faccio?, dove attendo?”, “Eh…qui mica è un albergo”…”E allora dove dovrei attendere?”, “Nella hall”…” Ah sì?, dovrei attendere nella hall, dove passa la gente che viene da fuori e se prima del tampone, magari ero negativo, corro il rischio di infettarmi e portare il virus su in reparto? Ma sono matti? È mai possibile che non facciano qui le analisi e si debba andare altrove per un tampone? Ma… è mai possibile che non facciano il tampone antigenico rapido?” Il nipote si pone e ci pone una serie di domande, tipiche di chi non sia mai venuto in contatto con la realtà PO San Rocco di Sessa Aurunca…Qualcuno avrebbe dovuto metterlo in guardia e consigliarlo nella maniera giusta…quella casereccia che indica nell’autista e nel sindacalista, le persone di riferimento del Presidio…Il nipote ignaro delle logiche da dittatura portoricana, in vigore al San Rocco, ha pensato di rivolgersi alla Ds, dalla quale ha avuto, esattamente, la risposta che ricevono tutti coloro, che non si convincono che, da queste parti, le regole sbattono contro un muro e le norme fanno la muffa e sono dannose per la salute: il silenzio e l’inerzia…un silenzio snervante, deludente, una inerzia ipocrita, squalificante e squalificata…in questo consiste la risposta ufficiale, di chi viene altrettanto ufficialmente, interpellato secondo la prassi. Nel frattempo il nipote Giuseppe è venuto a conoscenza che la sua povera zia, è stata colpita da un’ischemia cerebrale e quindi ha intenzione di recarsi al San Rocco e di non muoversi da quella postazione ed abbiamo la netta impressione che se le cose non si raddrizzeranno, chiamerà i carabinieri e noi riteniamo addirittura doveroso, accogliere queste sue probabili intenzioni, con uno scrosciante applauso. Hasta la vista!
Mi perdoni ma io mi chiedo perché Io dovrei pagare i tamponi del nipote della zia ricoverata, perché non basta un green pass o perché il nipote non si presenta in ospedale con un tampone fatto nelle ore immediatamente precedenti. Alla asl sono una schifezza ma il nipote della zia mi sembra anche troppo pretestuoso ….ma sopratutto perché dovrei pagare io i tamponi dei visitatori.
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