– di Francesca Nardi –
Ed è quando siamo chiamati a giustificare la nostra disattenzione nei confronti di un bambino, che l’orologio della coscienza, scandisce il primo tempo del fallimento e annuncia la pericolosa esondazione dell’indifferenza, dell’abitudine, della noncuranza…Non c’è spiegazione né burocrazia che tengano, quando un bambino, cui la vita ed il destino hanno negato, sia pure una sola, delle opportunità offerte ai suoi compagni, attende la magia di un evento e gli viene negata. La polizia municipale di Orta d’Atella non ha autorizzato l’associazione “Bimbi simpatici e speciali” presieduta da Michele Pisano ad organizzare sul suolo pubblico, un piccolo karaoke per una decina di bambini tutelati e regolarmente accompagnati e la notizia rimbalzata su diversi organi di informazione, crea al momento un notevole imbarazzo, circa la categoria in cui sarebbe opportuno, inserirla…se in quella del “fantastico a tutti i costi anche se orrido” o “scherzi macabri a parte” oppure “varie ed eventuali”. Il fatto che il divieto sia stato promulgato dalla Polizia Municipale di un Comune, come un editto, non impedisce alla coscienza collettiva di indignarsi né di questa indignazione dovrà dolersi il responsabile del divieto, cioè il comandante. Noi siamo di “parte” …di quella “parte” che non accetta giustificazioni per un’ora di gioia negata ai bambini speciali…siamo di “parte” e contro tutto ciò che contribuisce a negare quell’ora di gioia, a quel bambino che dovrà, per tutta la vita dipendere dalle possibilità di quella “parte” di sostenerlo ed aiutarlo a sorridere. E tutto ciò che, compresa la burocrazia, dovesse frapporsi tra quel bambino simpatico e speciale e la sua ora di gioia, è condannato a trovarsi contro, quella “parte” indefinita senza colore né forme, ma presente con la freschezza della rugiada, a ravvivare le emozioni asciugate dall’abitudine e rese asfittiche dall’ignoranza. E a quel qualcuno che dovesse ergersi a difensore dell’ordine costituito e delle buone ragioni della Polizia municipale, che consistono nell’assenza di un piano di sicurezza e di un piano di prevenzione delle misure di contagio da Covid nella richiesta del presidente dell’associazione…ebbene chiediamo con molta pazienza ed interesse, in quale arcipelago sperduto del Pacifico, si stesse sollazzando al riparo delle umane angustie, mentre migliaia di scalmanati, si riversavano nelle strade senza alcun controllo né misura precauzionale in occasione dei campionati Europei….e senza scomodare gli Europei, sarebbe sufficiente uscire per la strada, in una qualsiasi serata di una qualsiasi città o paese per imbattersi nell’antitesi della buona norma e soprattutto della buona creanza, altro che misure di contagio anti Covid e piano di sicurezza… I ragazzi devono “svariare” dopo il lockdowun e allora?, mica li vogliamo limitare?, e la movida imperversa nella maniera meno sicura possibile e all’insegna di una libertà che sconfina regolarmente nella volgare indifferenza nei confronti dei diritti altrui e nel silenzio assenso delle istituzioni. Poi…dieci bambini simpatici e speciali, controllati e regolarmente assistiti, vorrebbero avere la possibilità di intrattenersi nel gioco del karaoke qualche ora ogni venerdi sera, per qualche settimana ma…l’autorità costituita interviene in tutta la sua pregevole ed indiscussa autorità, nella persona del comandante della Polizia Municipale del Comune di Orta d’Atella, che dice “niet” e riporta il mondo distratto all’osservanza delle regole ferree del vivere civile e sicuro…Ma guarda…Immaginiamo il moto d’orgoglio con cui, in quella circostanza, l’intera comunità del luogo, dinanzi a questa ulteriore dimostrazione di ordine e sicurezza della Polizia Municipale riservata a dieci bambini, avrà alzato la testa!, è un vero peccato essersi lasciati sfuggire gli assembramenti in corso proprio in quelle ore e proprio in quel Comune! Hasta la vista!