SAN TAMMARO, EMIDDIO CIMMINO ALZA I TONI: “LA VERITÀ SU STELLATO. ECCO PERCHÉ È STATO SFIDUCIATO”

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EMIDDIO CIMMINO SAN TAMMARO, EMIDDIO CIMMINO ALZA I TONI: “LA VERITÀ SU STELLATO. ECCO PERCHÉ È STATO SFIDUCIATO”
EMIDDIO CIMMINO

SAN TAMMARO (CE) – “Sin dal primo momento ho osservato in silenzio per evitare una campagna elettorale fuori dalle righe, evidentemente, il mio atteggiamento civile è stato frainteso, ora è arrivato il momento di parlare: lo devo ai miei concittadini, alla mia famiglia e ai dieci anni in cui ho ricoperto la carica di sindaco, grazie al largo consenso popolare ricevuto.

Da tempo suona una sola campana: “Mi hanno sfiduciato. Non sapevo nulla. Mi hanno tradito”, naturalmente, qualcuno recita.

Incontrai l’ex primo cittadino a casa mia, erano evidenti e forti i mal di pancia che da mesi caratterizzavano la sua amministrazione, mi disse: “Cosa posso farci? Anche se non ci parliamo più finiremo il mandato, poi ognuno per la sua strada”. Una risposta irresponsabile. Come può andare avanti un’amministrazione senza che ci sia tra i suoi componenti alcun dialogo?

Fui coinvolto, mediatore tra le parti, per salvaguardare il bene comune rispetto ai rapporti personali, infatti, nel 2018, mi ero fatto in otto, non in quattro, per la sua elezione mentre oggi sono diventato catalizzatore unico delle responsabilità della fine traumatica dell’ex amministrazione, un volgare tentativo di infangarmi e di addebitarmi responsabilità che invece derivano dai suoi atteggiamenti pregni di arroganza.

Mi fu chiesto di adoperarmi per salvare il salvabile (mentre lui già pensava al dopo), per questo spiegai che un requisito indispensabile per un sindaco è saper mantenere unita l’intera coalizione e non tutelare solo i ‘fedelissimi’. Feci sforzi disumani per evitargli la decadenza e mi riuscì la prima volta, a febbraio (custodisco un tenero messaggio di una persona cara: “grazie per tutto quello che stai facendo per San Tammaro, nonostante tutto”). Ma la situazione non poteva reggere di fronte alle continue provocazioni, l’ultima delle quali la fatale “tranquilli, non hanno gli attributi per mandarmi a casa!”.

Mi sono dovuto ricredere di fronte ad un consapevole bugiardo, lupo per farti del male e agnello per farsi compatire.

Ai Tammaresi dico: ho amministrato un Comune con le mura trasparenti, mi sono battuto per amore della mia comunità: resta il mio unico e solo obiettivo. Mi rimetto in gioco con la promessa, già dimostrata negli anni, che con me le porte resteranno aperte SEMPRE, a TUTTI”.