– di Nicolò Antonio Cuscunà –
Analizziamo lo stato dei fatti politico-elettorali della città di Caserta, nel tentativo di comprendere cosa fare perché tutto non rimanga com’è o non finisca in peggio. Scomoderemo la filosofia-politica per accendere luci e indurre a scelte praticate con l’intelletto e non indotte da stantie tesi ideologiche e men che meno da (in)opportunismi d’amore e sentimenti. Questi ultimi servono solo a prendere per i fondelli e babbiare la gente. La dialettica, ovvero il metodo logico utile ad analizzare per scoprire la realtà, è stata utilizzata da Friedrich Engels (dialettica hegeliana) e risultò utile anche a Karl Marx per le teorie filosofico-economiche promulgate a favore dell’evoluzione (materialista) dell’uomo alla ricerca del proprio benessere. Al punto in cui ci troviamo, fermi restando gli insegnamenti della storia derivata da tali teorie, potremo affermare che è ancora tutto da ricercare e definire. La verità non esiste; le verità sono tante, tutte ancora da definire e l’uomo ricerca ancora nel tentativo di stabilire quelle necessità utili al Suo vivere, spirito e materia (fallimento del comunismo e del liberal-capitalismo).
TESI, ANTITESI e SINTESI.
Le “Tesi” sono propugnate tramite le ricerche dell’uomo rispetto al pensiero, conoscenza, storia, evoluzione, rapporti di potere, sistemi politici; le Tesi generano le contraddizioni, queste sono definite “antitesi”. Dallo scontro, oppure anche dal confronto, tra queste teorie dovrebbero emergere le “sintesi”. La Sintesi supera la contraddizione, genera nuova Tesi perpetuando il processo. Tesi, spirito soggettivo; Antitesi, spirito oggettivo; Sintesi, superamento dell’antitesi e della contraddizione. Una Tesi è vera fino a quando non sorge un’Antitesi che la contraddice. La Sintesi è il superamento della Contraddizioni dell’Antitesi. (Insegnamenti trasmessimi da tre maestri di politica e economia, Nicola Campanile, Giuseppe Amorese e Tommaso Vitti. Da giovanissimo, muovendomi verso la politica, scelsi di partecipare a destra e scelsi la “terza via”, quella della Sintesi nella Socializzazione). La Tesi propugnata dal Comunismo, concretizzata nel Socialismo Reale, capitalismo e collettivismo di Stato; l’Antitesi, contraddizione il liberal-capitalismo, la forza lavoro asservita al solo utile del capitale; la terza via, la Sintesi, superamento delle contraddizioni nella socializzazione. Cioè, l’armonia collaborativa e produttiva tra capitale e forza lavoro, uniti nella compartecipazione e gestione di “utili e azienda”. L’uomo si realizza materialmente e spiritualmente nel proprio lavoro, consapevole di progredire contribuendo alla crescita nel benessere del proprio Paese. Ciò premesso, colleghiamo tesi, antitesi e sintesi alle proposte politico elettorali in atto nella città di Caserta. La Tesi corrisponde alla riproposizione a sindaco di Carlo Marino; impostosi o scelto poco importa, il suo solitario e arrogante operato è conosciuto e avversato da gran parte della città. A suo sostegno Marino ha chiamato solo “interessi” che nulla hanno da spartire col bene della città. L’Antitesi di Carlo Marino corrisponde la contraddizione targato Lega- Giampiero Zinzi, con tutto l’apparato non valoriale a suo sostegno (?). Contraddizione per origini e trascorsi, per l’ondivaga (non)scelta della candidatura tutta ancora da scoprire; chiara dimostrazione che più degli interessi della città valgono i propri ed il futuro carrierismo. Antitesi rappresentata nelle alleanze, non coese né frutto di comunioni ideali, valoriali programmatiche e strategiche. Contraddistinte da contrapposizioni di potere, coincidenti e convergenti (purtroppo) con altre scadenze elettorali. Cioè, la contraddizione del cdx è collegabile a scarsi o inesistenti interessi nutriti verso il futuro della città; contraddizioni simili e maturati alla corte di Carlo Marino. Maggioranza elettorale cdx, a parere dei sondaggi, interscambiabile col csx. Non nascondono d’assoldare scadente, superato, ritrito e improponibile materiale umano-elettorale, da posizionare a convenienza, mercato delle vacche. Tutto senza badare al disorientamento né allo sconforto generato negli elettori. Tesi Marino e Antitesi Zinzi, sono accomunate da origini e similitudini di metodi e usanze. Nell’assemblaggio dei candidati non badano ad etiche valoriali; più che valori spirituali cercano i voti, meglio se pacchetti d’origine familistica o di lobby d’interessi. Nei candidati il requisito essenziale è la “fedeltà” al capo, poco importa possedere rettitudine morale, competenze e sensibilità alla Res Publica. Per queste motivazioni, Tesi e Antitesi sono accomunate dall’avere generato il ” civismo politico e laico”. La società civile indipendente, di sinistra, laica, cattolica, di destra identitaria, conservatrice, liberale e liberista sono insorte alla sfiducia generata da Tesi e Antitesi (Marino-Zinzi). Il civismo rappresenta le Sintesi, giusto naturale epilogo alla Triade dialettica. Le sintesi e non la Sintesi. Questo il guaio di Caserta, l’operato di tesi ed antitesi sembra concordato, sembra nato da uguali o simili strategie e volontà. L’aumento della sfiducia genera divisioni e distingui, da questi traggono forza i due contraenti: Tesi ed Antitesi. La Sintesi deve raccogliere le contraddizioni sorte alla base di Tesi e Antitesi, per farne tesoro e non ripercuotere all’infinito nuove e più pericolose tesi ed antitesi. Al punto in cui ci troviamo, le Sintesi sono frammentate, quindi possono generare nuove e più pericolosi tesi ed antitesi all’infinito. Le sintesi del “civismo”, spontaneo e non pilotato, devono unificare i propri intendimenti superando sterili e non comprensibili divisioni ascrivibili a fattori di natura personalistica. Il civismo deve diventare Sintesi ed evitare di confluire, nell’ipotesi di ballottaggio, nel calderone dei due contendenti: Tesi e Antitesi. La Sintesi non è urlata, né proposta con sterili slogans, imbonimenti e egocentrismi privi di competenze e esperienze. La Sintesi sarà costruttiva se supererà i pericoli della Tesi mariniana (mali esistenti ed incancreniti), e l’Antitesi zinziana (dalla padella nella brace); la Sintesi si differenzierà, superando le sue origini, solo se saprà trovare collanti valoriali da porre al servizio della collettività casertana, rinunciando a interessi di bottega partitici e personali. Il “civismo elettorale” non può restare diviso, da ciò dipende il futuro di Caserta; il civismo deve unificare le forze simili e affini per divenire alternativa e non favorire chi dice di volere sostituire.
In caso contrario Caserta sarà condannata al mercato delle vacche nel “ballottaggio”, col conseguenziale: cambiare tutto, per lasciare tutto come prima.