CONTINUA LA LOTTA DEI LAVORATORI DEGLI APPALTI DI PULIZIA DELLE STRUTTURE SANITARIE DELLA PROVINCIA DI CASERTA

0

usb CONTINUA LA LOTTA DEI LAVORATORI DEGLI APPALTI DI PULIZIA DELLE STRUTTURE SANITARIE DELLA PROVINCIA DI CASERTAA seguito del presidio che si è tenuto oggi venerdì 16 luglio 2021 presso la Prefettura di Caserta – spiega il sindacato generale di base in una nota – si è ottenuto l’incontro con il vice-prefetto dott. Italiano, sulla lotta dei lavoratori degli appalti di pulizie dell’ASL di Caserta.

Si è riproposta con forza la questione dei lavoratori ridotti alla fame da un appalto che ha costretto gli stessi a rinunciare, dietro minacce anche fisiche, al 36% del loro orario di lavoro e perciò dei loro salari.

A fronte di una tardiva disponibilità delle aziende uscenti dall’appalto di ritornare agli orari contrattuali, la ASL risponde rifiutandosi di pagare ben 11 rimesse mensili più’ altre spettanze per servizi accessori alle aziende, mettendo addirittura in pericolo gli stessi salari di fame cui ha costretto i lavoratori degli appalti.

A quale gioca ci si presta quando, con continui balletti e giochi burocratici, pagando anche tramite la Soresa, tutte le fatture di tutti i fornitori, sospende invece i pagamenti proprio del delicatissimo appalto delle pulizie degli ospedali e dei distretti sanitari?

Non si può chiudere gli occhi di fronte al dato di fatto che tutto ciò avviene nei territori infestati dalla mafia Campania, con aziende su cui non si opera la necessaria vigilanza democratica e di legalità, con successive inchieste e decine di arresti riguardanti gli appalti della sanità in provincia di Caserta, come denunciato dalla stampa locale.

Diventa, invece, necessaria la rivolta civile che parta dai lavoratori tutti, perché’ non è neppure possibile che i problemi si possano risolvere con il solo intervento della magistratura, come è avvenuto già per l’ospedale civile di Caserta.

Ma, perché ciò accada, è pure necessario che i lavoratori si liberino dalla morsa ricattatrice dei sindacalisti collaborazionisti, che imbastiscono finte vertenze con il solo scopo di sottoporre al tavolo delle trattative i soliti elenchi di parenti ed amici da assumere in sostanziali condizioni di schiavitù , nonché’ dal ruolo di sedicenti capi-area che, indipendentemente dalle aziende di riferimento, operano invece da caporali-capizona, garantendo non il servizio pubblico essenziale, bensì interessi innominabili.

Occorre ridare dignità alla funzione di lotta del sindacalismo, riconquistare nella sostanza i diritti al lavoro, al salario ed a condizioni minime di sicurezza e salute sul lavoro.

Denunciato di nuovo e con forza tutto ciò il sindacato generale di base ha dunque

Chiesto al prefetto di Caserta di convocare con urgenza un tavolo istituzionale aperto alle parti sociali, con la disponibilità dei sindaci dei grandi comuni, a partire dai sindaci di Caserta, Aversa e Santa Maria C.V, del presidente del consiglio regionale della Campania, con la presenza del direttore generale e del direttore amministrativo dell’ASL di Caserta, allo scopo di dare soluzione finalmente al tema riproposto.

La rappresentanza prefettizia ha preso atto della richiesta e si è impegnata a vagliarla con attenzione, visto che il problema si trascina ormai da anni senza soluzione alcuna.

Il sindacato generale di base rilancia il suo appello a sostenere, con forza e senza tentennamenti o paure di alcun genere, la giusta lotta dei lavoratori degli appalti delle pulizie del casertano.