E quando stai per allungare la mano e spegnere l’abat jour, sorridendo a malapena della “straccioneria” di una casa regnante che, come i Romani dimostrarono secoli fa, alla prima occasione emerge in tutta la sua nobiltà d’accatto…E dopo l’ ultima tempesta perfetta tra popoli ignoranti ed immemori di sé, che ha spianato l’universo del pensiero, confermandoti che ormai abbiamo visto tutto e possiamo anche iniziare a far finta di dormire, salvando il pudore residuo e ciò che resta del nostro spirito creativo, squisitamente italico ma, rigorosamente del tempo che fu, prima di soccombere definitivamente alle nostre miserie di dentro e alla nostra incapacità di riemergere, accade che qualcuno, passando il testimone familiare dal geniale autore di uno scatto fatato al destinatario lontano, dalla magica atmosfera di un corto da Nobel dell’incanto…sia riuscito a cavalcare l’onda della rassegnazione raggiungendo comunque le rive immacolate del “si può ancora ricominciare”…e questi due cuccioli dell’uomo che vanno spavaldi, con incedere sicuro, chiacchierando e confrontandosi sulle incomprensibili filosofie della vita che per loro non ha misteri, questa coppia vincente che “sfila” lungo il vialetto del nostro scontento, facendo bella e serafica mostra di una dimensione sconosciuta, è la padrona assoluta del futuro. Lui che muove i muscoletti e “solfeggia” sulle gambette come un figo che ha appena vinto la partita di rugby e racconta alla “tipetta” le fatiche del gioco e lei che ancheggia con la classe di una futura sedicenne, in contemplazione e nella certezza di sé e della sua avvenenza. E chi resta in dietro di un paio di secoli, lungo il vialetto immerso nel verde speranza che non germoglia, siamo noi amigos…E allora limitiamoci ad applaudire a Enea e alla girl friend, ma con fragore!
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