CASTEL VOLTURNO, I CITTADINI ATTACCANO IL SINDACO

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CASTEL VOLTURNO – Sta facendo il giro dei social il manifesto elettorale del sindaco di Castel Volturno, che di giorno in giorno perde sempre più consensi a causa della contestata e anomala linea politica fondata su un continuo rimpasto di assessori. Al centro del dibattito cittadino, l’inerzia amministrativa e le parole della fascia tricolore, che durante l’ultima campagna elettorale, che lo ha visto poi vittorioso, dichiarava: “Difendo Castel Volturno. Loro difendono le poltrone”. Parole stridenti, che in seguito al totale abbandono della città, verificatosi all’indomani della vittoria elettorale, colpiscono come un pugno allo stomaco. “Lividi su lividi è quello che raccolgono oggi i castellani. L’ultimo cazzotto con tanto di lacrime da coccodrillo è arrivato con le finte dimissioni. Petrella difende Castel Volturno, ma da chi? Da se stesso?”. Questo quanto dichiarato da Cesare Diana, Presidente del comitato “Città Domitia”, che sulle questione poltrone precisa “mai sindaco è stato così palesemente sbugiardato dalle sue stesse azioni. Predicare bene e razzolare male, è l’unica cosa che è riuscito a fare insieme al puntuale incasso dello stipendio”. Della stessa opinione anche Dimitri Russo, che proprio sui social ha dichiarato: “È oggettivo ed insindacabile che questa è la peggiore amministrazione che abbia mai avuto Castel Volturno nella sua storia. Non si era mai visto nulla del genere. Mai così in basso. Mai tanto squallore.” “Sono passati due anni e non solo non hanno fatto nulla, zero, ma sono pure assenti su ogni argomento. – continua Russo – Non hanno una visione del futuro di questa terra. E se andate in Regione Campania e chiedete del sindaco di Castel Volturno e di cosa ne pensano, vi mortificate. Io stesso, per castellanità, ho cercato di difenderlo, di salvare almeno l’uomo castellano. Sfido a trovare un solo cittadino che sappia chi è l’assessore ai lavori pubblici o all’urbanistica. Ha cambiato, ad oggi, dopo solo due anni, 13 assessori, molti forestieri, imposti dai vari gruppi politici, quando invece l’assessore, per legge, deve essere scelto dal sindaco. Luigi – conclude – è continuamente ricattato, tutto si regge sulle poltrone e non ha nemmeno la dignità di dimettersi e salvare la faccia. L’ha fatto, ma era una pigliata per il culo, quello di noi cittadini ovviamente.”