REFERENDUM, MALAGIUSTIZIA, SAMAN, RIFORME…

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   –   di Ciro Esposito   –                                                                                                   racconto caserta ciro esposito scaled REFERENDUM, MALAGIUSTIZIA, SAMAN, RIFORME...Era il topico momento del relax; infatti, i lavoratori avevano terminato i loro compito e si riposavano avendone diritto… Amadeo era pensieroso, per cui, volendone sapere il motivo, lo avvicinai ed incominciai l’interrogatorio. Amede’, che ti sta succedendo? Girù sono pensieroso perché devo constatare che quando parli di certi momenti… tu sì Cassazione!! Da molto tempo predichi che i Magistrati che sono un ordine dello Stato, si considerano Potere e come tali vogliono metterci il “globale bavaglio”; vogliono coartare la volontà popolare dopo aver fatto fuori, con tangentopoli, quasi tutta la classe politica …solo quella avversaria, mentre i comunisti, alla cui Casta essi appartengono, furono salvati. Oggi siamo obbligati i ad occuparci di un problema molto serio perché il capo del sindacato delle toghe, tale Santalucia, dice che i magistrati devono fare guerra ai referendum proposti da Salvini e dai Radicali per una consultazione popolare sulla giustizia … Amedè, per le toghe , il popolo non conta un beneamato Ca…o, deve essere messo a tacere ed il Parlamento conta ancora meno…hanno dimenticato ,da quando la sinistra li protegge, che il Referendum è previsto dalla Costituzione ed è la massima espressione della libertà democratica e non vogliono capire, che l’azione popolare non è contro i magistrati che devono essere giusti e indipendenti. Amedè, negli Stati Uniti, i magistrati vengono eletti dal popolo e se sbagliano pagano anche con la cacciata. Amedè, nessuno più di me ha il diritto di invocare la riforma della magistratura dopo essere stato condannato senza prova alcuna e dopo essere stato assolto per tangentopoli. Amedé, il giudice che mi condannò sapeva benissimo che non ero amico del boss della camorra, sapeva molto bene, perché era scritto nel rapporto, che non vi erano prove contro di me perché lo diceva l’estensore del rapportino della PS eppure, quel giudice, mi condannò…perché? La mia ombra dava fastidio politico…anzi era tutto il Gruppo Esposito che dava fastidio e bisognava metterlo a tacere. Amico mio, non mi basta che i miei persecutori non ci siano più anche se è la dimostrazione che Dio esiste, voglio una giustizia giusta. Oggi, però, dobbiamo interessarci di un altro fatto che mina le nostre leggi e che è I’ indice della mancanza di volontà, dei vari gruppi che ci stanno invadendo, di volersi integrare e rispettare le leggi del nostro Stato. L’uccisione (così dice la stampa) della giovane Pachistana Saman Abbas, vittima dei suoi stessi familiari perché non intendeva sposare la persona designata dai genitori ma un altro Pakistano! Oi Gì, già molti anni fa trattammo questo argomento, discutemmo del terrorismo, commentammo il Corano e la Religione Musulmana. Concludemmo che non esistono musulmani buoni, che questi signori vogliono sottometterci e se possibile sgozzarci. I signori della sinistra che ad ogni ruttino fanno casino e per ogni donna italiana maltrattata fanno un bordellino non vogliono ammettere che questa ragazza è stata eliminata perché così stabilisce il Corano, in TV ho ascoltato donne della famigerata sinistra italiana e gente del PD arrampicarsi sugli specchi per difendere l’Islam. Amedé, in Italia abbiamo un grosso problema: la sinistra, per motivi elettorali non dice quello che pensa dell’Islam ed è critica con le altre Religioni e guai se non la pensi come loro, sei razzista e fascista…che cazzo significa? il fascismo è morto e sepolto 70 anni fa; tu pensa: il padrone della Turchia, un certo Erdogan, ha trasformato la chiesa di S. Sofia, a Istambul, in moschea e noi, in Italia facciamo a gara per autorizzare la costruzione di moschee…più fessi di così! Se non vogliono rispettare le nostre leggi: se ne vadano al loro paese…cacciamoli…chi non rispetta i Diritti Umani che sono le colonne su cui poggiano la Libertà e la Democrazia non è degno di rimanere in Italia. E veniamo al capitolo Caserta e di come bisognava agire per farsi rispettare. Ai miei tempi, a dicembre, si provvedeva all’assestamento di Bilancio…se su qualche “Capitolo” risultava un avanzo monetario, per non perderlo si collocavano sul capitolo ove mancavano i fondi…si chiamava storno: Faccio un esempio: per il pozzo semi artesiano di Caserta vecchia feci prelevare i soldi dalle spese per il personale che erano in avanzo…che poi, Della Valle si fece scippare la somma questi sono altri fatti…dipende dalle capacità dell’assessore. La Giunta era riunita per trattare oltre 100 pratiche. Il segretario Berni forniva spiegazioni e i membri della Giunta firmavano per l’approvazione dello storno dei fondi…tutti firmavano tranne uno: Ciro Esposito che si riservava di firmarli tutti alla fine della riunione. Arrivati alla fine , il sottoscritto, domandò all’assessore per le Finanze se aveva provveduto a pagare tutti i fornitori e alla risposta positiva controbatté con un deciso “non è vero” perché nel tuo armadio vi sono i fascicoli di due tipografie che non vuoi pagare : uno perché è mio amico e l’altro è la ditta che stampa il tuo giornale il Tutt’oggi… se non vengono pagate anche quelle fatture il mio parere motivato sarà negativo per tutto il lavoro della Giunta di Oggi…significava tutto Nullo . Salutai la comitiva e me ne andai !!Tre giorni dopo, lavoravo alla mulazza, com mio padre e con Andrea, e vidi arrivare a Sommana Mimì Berni e il Sindaco con tutti i fascicoli…Berni che mi chiamava Geddafi mi disse: firma perché quelle fatture sono resuscitate ma devi dirmi come cazzo facevi a sapere che nell’armadio dell’Assessore, in un posto ben preciso, vi erano nascoste le fatture. Risposi: Mimì questi sono altri cazzi! Amedeo interviene con una domanda impertinente: Gi, posso capire che l’assessore, per gelosia, non volesse pagare il tuo amico ma non capisco il mancato pagamento alla ditta che gli stampava il suo giornalino settimanale. Amedè, sono i casi della vita e una volta tanto, anche tu, fatti i cazzi tuoi.