CASERTA – Un’altra notte difficile al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Caserta, con oltre 70 accessi e 5 sole unità infermieristiche ad occuparsi di tutto. La carenza ormai cronica di personale infermieristico e Oss al P.S. dell’Azienda Ospedaliera pesa come non mai soprattutto in questo periodo in cui non solo gli ospedali ex Covid di Santa Maria Capua Vetere e Maddaloni sono pressoché inattivi, per cui l’ospedale del capoluogo è assolutamente sovraccaricato, ma inizia anche il turn over del piano ferie, ciò significa un carico maggiore per un parco uomini ancora più esiguo. “Siamo al punto che ci sono momenti di affluenza così densi che non possiamo più sbarellare per mancanza di posti letto interni – ci racconta Guido Alfano, della Cisl Fp aziendale – persone che stazionano in OBI (Osservazione Breve Intensiva) a volte anche oltre le 72 ore per attendere un ricovero ospedaliero. Caserta è in pratica la meta finale di tutti coloro che non possono raggiungere gli altri pronto soccorso, immaginate la quantità di accessi che dobbiamo gestire in emergenza”. “Nonostante gli sforzi che sappiamo la Direzione Generale sta facendo – continua – però di fatto non vengono sostituiti gli elementi che mancano. Chiediamo di stabilire un numero di dotazione che sia non minimo ma sufficiente a far fronte alla notevole richiesta di domanda sanitaria costante. Noi continuiamo anche come Cisl Fp a rappresentare i lavoratori e anche l’utenza, nonostante sforzi enormi. La Cisl Fp fa nuovamente appello affinchè vengano intraprese tutte le azioni possibili, urgenti o anche a medio termine al fine di fornire il personale occorrente e necessario per offrire una degna risposta agli utenti già in difficoltà che arrivano quotidianamente, ed un servizio che sia efficiente e puntuale”. Come Cisl sollecitiamo ancora una volta la direzione sanitaria di presidio – spiega Nicola Cristiani, segretario provinciale Ust Cisl con delega alla Sanità – Chiediamo con urgenza il potenziamento del personale infermieristico, Oss e medico del Pronto Soccorso, stiamo parlando di un Dea di II livello, di rilevo nazionale. Ribadiamo che oggi il P.S. fa fronte alla vera emergenza costituita dalla trasformazione degli ospedali covid di Maddaloni e di Santa Maria Capua Vetere. E prima ancora della chiusura di un altro pronto soccorso, quello di Cancello, per effetto dei tagli ai tetti di spesa. Insomma, tutta l’area delle popolazioni delle città confinanti confluisce ovviamente a Caserta”.