Il Cerusico cercando di dare una panacea alle sue contorsioni mentali intorno al malaffare che imperversa in queste lande, si rituffa nei retaggi dei suoi studi. E si imbatte, ancora, con l’incommensurabile Platone. E rilegge qualche passo dei suoi conciliaboli adattandoli ai “Guardiani” di una attuale Pubblica Amministrazione: “La colpa più grave e più vergognosa per dei pastori (Agenzia Nazionale Anti Corruzione, Dr. Giuseppe Busia) sarebbe quella di allevare dei cani da guardia del gregge (Direttori Generali Asl, Dirigenti ANAC Asl, Giudici di Tribunali) in modo tale che per l’intemperanza, la fame o qualche altra cattiva abitudine tentassero essi stessi di assalire le pecore, diventando, anziché cani, simili ai lupi”. Ora, tornando a Platone “la democrazia (dal greco antico: démos, «popolo» e krátos, «potere») etimologicamente significa “governo del popolo”, ovvero sistema di governo in cui la sovranità è esercitata, direttamente o indirettamente, dal popolo”. E come viene esercitato questo governo? Sinteticamente attraverso leggi, regolamenti e quant’altro necessario per fornire i “Pastori” e i loro “Guardiani” di quei mezzi indispensabili per Governare il “Gregge” senza diventare loro stessi dei “Lupi”. Fin qui “La Repubblica” di Platone. Ma la “Democrazia” odierna come viene applicata? Si ha l’impressione che, oggi, si stia abusando e delegittimando ogni suo sano principio di “Governo”. Un profilo di “deriva” di questa forma di “Governo” fino al punto, in certi casi, sempre più frequenti, di approvare un certo “Libertinaggio”, ovvero quell’ abitudine di vita licenziosa e corrotta. Il Cerusico, si sa, non si è mai limitato a “sentenziare” senza un minimo straccio di prova di ciò che va ad affermare.Prendiamo, ad esempio gli ultimi fatti, in ordine di tempo, relativi all’inchiesta giudiziaria che ha investito la bellezza di ben 70 individui tra dirigenti, funzionari, impiegati, imprenditori e politici che ruotavano intorno a “progetti” ed interessi vari del Dipartimento Salute Mentale dell’Asl Caserta. Ovvero, quell’abitudine di vita licenziosa e corrotta. A questo punto, Il Cerusico, alla luce dei mille esempi documentati su queste pagine ormai ininterrottamente quasi da un lustro, ed ai quali nulla è seguito in ordine al concetto di “giustizia” o di “rimedi” da parte dei “Guardiani” succedutisi negli anni, si pone una domanda molto ma molto elementare: “Perché devo rispettare il divieto di sosta?”, come da Codice della Strada? La domanda non è né banale, né peregrina. Se un Dirigente occupa un ruolo nevralgico e suscettibile di potenziali “tentazioni” da circa un decennio ed, in virtù di una disposizione della norma che prevede, cautelativamente la rotazione dei Dirigenti e tutto ciò non viene attuato “Perché devo rispettare il divieto di sosta?”. Se un Dirigente cumula in sé, da decenni, circa dieci incarichi dirigenziali e non gli viene applicato il “divieto” del “cumulo di incarichi” in virtù di una disposizione della norma, “Perché devo rispettare il divieto di sosta?”. Se un Dirigente, in virtù di quegli incarichi, fa sì che propri figli, sorelle, mogli e nipoti vengano assunti nello stesso Ente di cui egli è personaggio “influente” in dispregio a quello che è definito “conflitti di interesse” in virtù di una disposizione della norma, “Perché devo rispettare il divieto di sosta?”. Se un Dirigente è palesemente coinvolto in affari giudiziari e penalmente rilevanti e non viene, cautelativamente, allontanato dal ruolo dove avrebbe commesso il reato, “Perché devo rispettare il divieto di sosta?”. Se un Dirigente viene persino condannato dalla Corte dei Conti per sottrazione indebita, truffa e danno all’erario, continua ad ottenere maggiori considerazioni economiche e promozioni sul campo, “Perché devo rispettare il divieto di sosta?”. Se un Dirigente ottiene per la propria prole favori e vantaggi altrimenti impossibili per il comune cittadino, grazie ad una semplice telefonata, e viene promosso oltremodo sul campo, “Perché devo rispettare il divieto di sosta?”. Il Cerusico, per il momento fa una pausa lungo la strada disseminata di “divieti di sosta” e, nel frattempo, legge gli ultimi rapporti dell’ANAC 2016-2019: “In particolare, il posto di lavoro si configura come la nuova frontiera del pactum sceleris: soprattutto al Sud l’assunzione di coniugi, congiunti o soggetti comunque legati al corrotto (non di rado da ragioni clientelari) è stata riscontrata nel 13% dei casi”, e si chiede alla luce di tutto ciò: “Perché devo rispettare il divieto di sosta?”, quando gli autori di tutto questo sono Dirigenti dell’Anticorruzione? “La colpa più grave e più vergognosa per dei pastori (Agenzia Nazionale Anti Corruzione) sarebbe quella di allevare dei cani da guardia del gregge (Direttori Generali Asl, Dirigenti ANAC Asl, Giudici di Tribunali) in modo tale che per l’intemperanza, la fame o qualche altra cattiva abitudine tentassero essi stessi di assalire le pecore, diventando, anziché cani, simili ai lupi”. Chi controlla i “Guardiani”? E allora, “Perché devo rispettare il divieto di sosta?”