Una iperattività sulle cave è un’azione inutile – ha dichiarato il consigliere regionale Alfonso Piscitelli (FdI) – tra l’altro desta legittimi sospetti.
L’impianto normativo esistente cioè il P.R.A.E. (Piano Regionale Attività Estrattive) e la legge urbanistica – ha aggiunto Piscitelli -stabiliscono dei percorsi abbastanza definiti che per la conurbazione di Caserta sono divenuti ancora più chiari nel momento in cui l’Università Luigi Vanvitelli ha ufficializzato il cronoprogramma che porterà il 16 giugno 2024 al completamento di tutti i lavori e all’apertura delle attività delle prime aree sanitarie e di ricerca. Per cui – ha sottolineato il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Piscitelli – è normale che ci si concentri più sulle deroghe che sulla parte in cui il collega Zannini propone di perimetrare le cosiddette zone contigue alle aree protette intervenendo su una legge di ben 36 anni fa, peraltro per larga parte superata dalla legislazione successiva. Perché – ha continuato Piscitelli – è la deroga di esenzione al regime che sancisce la non autorizzabilità di attività di cave a poter diventare uno strumento nelle mani di imprenditori della cavicoltura per poter cavare anche senza avere la formale autorizzazione a farlo all’interno delle zone contigue che ricadano in un’area detta per l’appunto contigua, estesa per 500 metri dal confine delle zone protette.
Niente deroghe per cavare – ha ben marcato il consigliere regionale Alfonso Piscitelli – al fine di ripristinare la bellezza paesaggistica del territorio casertano e, in particolar modo, per rendere salubre lo stesso ambiente deturpato e reso protagonista di nefasti sviluppi tumorali nella popolazione.