ROMA – «Ancora confusione e incertezza nelle decisioni del Governo. Tra pochi giorni potranno finalmente riaprire le piscine all’aperto, tra un mese anche le palestre… Ma le piscine al chiuso? Di questa componente fondamentale, nella road map delle riaperture, non v’è traccia nel recente decreto», queste le parole di Claudio Barbaro, senatore in forze a Fratelli d’Italia e presidente nazionale di ASI (Associazioni Sportive e Sociali Italiane). «Siamo di fronte a una ripresa frammentata cui manca un pezzo fondamentale – prosegue il senatore – che non può essere dimenticato, anche alla luce delle evidenze scientifiche. Infatti, secondo un recente studio condotto da un team di ricercatori dell’Imperial College di Londra, commissionato da Swim England, l’ente governativo inglese per gli sport acquatici, l’acqua clorata delle piscine inattiverebbe il Coronavirus in soli 30 secondi. I risultati suggeriscono che il rischio di trasmissione del Covid-19 nell’acqua delle piscine sembri essere estremamente basso. Per giungere a questa conclusione, il team di ricerca ha analizzato l’impatto di diverse concentrazioni di cloro diluito in acqua sul coronavirus Sars-CoV-2». «Se delle piscine al chiuso non si parla – conclude Barbaro – per le palestre non si hanno i protocolli… Il mondo dello sport spera che non ci si riduca agli ultimi 2 giorni per averli. Palestre, piscine e centri sportivi hanno già pagato dazio per adeguare le proprie strutture alle normative in continua evoluzione».