(p.f.) – Caserta al voto e Siamo già in piena campagna elettorale, anche se le candidature a primo cittadino, così come le varie alleanze, non sono state ancora perfezionate e questo lascia i giochi aperti. Il candidato- sindaco uscente è già da un po’ che lavora per riconfermare la poltrona più ambita di palazzo Castropignano e la sua campagna acquisti è quasi giunta al termine. Infatti è chiaro che i big o meglio i vari habituées del consiglio comunale sono tutti con Marino, che ha pensato bene di caricarsi di vere e proprie macchine da voti per garantirsi l’elezione. Perciò via alle corazzate di “professionisti” della politica, pronte a dragare ogni voto possibile e immaginabile, perché mai come in questo momento i voti servono tutti … ma proprio tutti. Carlo Marino punta a vincere in prima battuta, ha messo in campo il sistema già utilizzato dal governatore Vincenzo De Luca, un sistema che ha quasi nulla di politico, vista la trasversalità che lo caratterizza, mancherà di etica ma alla fine l’etica conta poco, l’importante è il risultato. Ma certe operazioni in politica sono paragonabili ad esperimenti scientifici, anzi a ricette gastronomiche, dove la garanzia del risultato è legata alle giuste proporzioni e alla qualità degli ingredienti utilizzati, come pure dalla maestria dell’artigiano che prepara il tutto, del resto il detto: non tutte le ciambelle riescono con il buco, significherà pur qualcosa? Per questo motivo al “pasticciere” Marino, le ciambelle potrebbero riuscire come dei bomboloni, sicuramente buoni, ma evidentemente non rispondenti al risultato finale da lui desiderato. Già una volta la strategia elettorale del primo cittadino, si è dimostrata perdente e, guarda caso, questo succede proprio quando l’inetressato, si sente già la vittoria in tasca. La sonora sconfitta alle elezioni a presidente della Provincia rimarrà scolpita imperitura, nella memoria di coloro che seguono la politica casertana e non solo. Giorgio Magliocca riuscì a sovvertire le nefaste previsioni che lo davano già perdente, quelle elezioni dovevano essere solo una formalità per Marino, e invece … si rivelarono uno schiaffone politico così sonoro che l’eco rimbalza ancora tra i palazzi della Saint Gobain. Non crediamo di incorrere nel peccato, affermando che Marino non sia dotato di una particolare empatia, il suo sorriso di circostanza non può essere certo paragonabile a quello sfoderato da Mandrake in Febbre da cavallo, eppure riesce ad affabulare i politici di turno facendo intravedere loro paesaggi fantastici, liocorni, incarichi, assessorati e successi … allucinazioni che manco una partita di LSD scaduto proveniente dal mitico concertone di Woodstock del 1969 possono procurare ai sensibili all’effetto. Ma come farà? Magari da dietro agli occhialetti, le pupille diventeranno a spirale come a Kaa, il serpente del Libro della Giungla, e così riesce a ipnotizzare il consigliere di turno, specialmente se questo siede nei banchi della minoranza. Eh già, perché fino a quando si riconferma la squadra iniziale non c’è nulla di strano, ma quando a lui si uniscono anche quei consiglieri che durante tutta la consiliatura, hanno fatto fuoco e fiamme per denunciare il suo malgoverno, allora il dubbio che un antidoping possa tornare utile, diventa una convinzione. Una sorta di Mangiafuoco, sempre alla ricerca di carne fresca per rimpiazzare quelli che si riprendono dagli effetti psicotici. Ricapitoliamo, Marino ha lo squadrone, lui è il sindaco attuale e perciò gestisce i processi amministrativi ordinari e straordinari, ma quali sono i punti deboli? Sono proprio i suoi stessi punti di forza! Analizziamoli insieme. Una lista che contiene 3 o 4 pezzi da 90, ognuno con un patrimonio elettorale che si aggira sui 3/400 voti di preferenza, come può diventare appetibile per chi magari si vuole cimentare per la prima volta, in una competizione elettorale? Perciò tutti bomber … e i gregari? Cosa diversa è avvalersi di liste calmierate dove la partita è aperta, dove non ci sono superstar o almeno non così tante, liste composte da persone “normali” pronte a portare ognuna il proprio contributo, magari non eccezionale, ma utile a garantire, sommando lo sforzo comune, un risultato equipollente. Per questo non bisogna farsi impressionare dai soliti noti, che porteranno sì il valore aggiunto alla coalizione di centrosinistra, ma non saranno determinanti; inoltre, la gestione di tante primedonne diventa difficile e quando si scoprirà che il latin lover ha promesso a tutte la stessa cosa, allora saranno dolori. Se poi a questo, uniamo la poca permeabilità che ha Marino come candidato a sindaco nell’elettorato cittadino, ecco che vengono fuori i legittimi dubbi sulla vittoria, dubbi che si amplificano anche alla luce dei risultati di alcuni sondaggi, per il momento non ancora resi pubblici, che vedrebbero l’attuale sindaco, nettamente in svantaggio nel gradimento elettorale rispetto a qualche suo antagonista. Questo rappresenta un grave handicap, per chi ostenta la sicurezza del favorito, perché qualora, cosa non improbabile anzi quasi certa, si dovesse andare al ballottaggio, le possibilità per Marino di riconfermare la carica elettiva si ridurrebbero drasticamente, ribaltando le previsioni iniziali. Insomma…si tratta di un film già visto. E noi ci siamo già accomodati, rilassati, per goderci lo spettacolo … magari con una ciambella in mano.