Così si esprimeva Emanuela Borrelli della CGIL in una nota indirizzata al Direttore Generale dell’ASL di Caserta, Mario De Biasio: “Sono ormai trascorsi diversi mesi
dal trasferimento dell’unico consultorio rimasto nel centro della città – lo storico consultorio di Viale Beneduce – presso il Palazzo della Salute, nell’area ex Saint Gobain. Riteniamo che tale atto stia producendo gravi danni dal punto di vista sociale, riversati sui soggetti più deboli, considerata anche la larga presenza di giovani e adolescenti tra quella che era l’utenza del consultorio…”. Il Mattino del 9 novembre, così titolava: “Bloccate le terapie per i bambini, giallo sui fondi stanziati”. Su un altro Quotidiano on line, si leggeva: “Esclusiva, incredibile alla Guardia Medica di San Nicola. I medici si autotassano per farsi proteggere di notte dai vigilantes!”. Mentre alla Guardia Medica di Caserta, chiunque vi si rechi, deve telefonare all’interno poiché, il citofono è rotto e nessuno lo aggiusta! Ed ancora il 1 novembre la CGIA di Mestre: “P.A: gli sprechi salgono a quasi 29 miliardi di euro”, poi più specificamente il Centro studi afferma che: “Per pagare meno tasse – dichiara il Segretario della CGIA Renato Mason – è necessario che il Governo agisca sul fronte della razionalizzazione della spesa pubblica, tagliando sprechi, sperperi e inefficienze della macchina pubblica…”. E, proprio per non essere annoverati tra i “parvenus” che affollano le nostre contrade, ancora dal Quotidiano Italia Oggi di giovedì 16 novembre: “Secondo il Rapporto GIMBE, 6 miliardi di sprechi in Sanità”. Ora, prima di addentrarci nel merito dei “conti della serva” sulla sanità nostrana, per completezza di informazione riportiamo quanto dichiarato dal Segretario Regionale dell’Anaoo, Bruno Zuccarelli, a seguito dell’arresto del Direttore Generale del Cardarelli: “Va anche detto che ormai assumere ruoli di responsabilità nella pubblica amministrazione, ancor più nella sanità, è diventato estremamente complesso….in questo clima di “dagli all’untore”, chi mai vorrà candidarsi alla direzione generale di una ASL?”. E noi, aggiungiamo: “tutti quelli che si sono beccati un lauto aumento di stipendio nell’agosto di quest’anno!”. Lasciamo stare le barzellette e veniamo alla pietosa situazione degli sprechi dell’ASL casertana. Pagamenti esorbitanti tickets per ogni tipo di prestazione, mancanza di fondi anche per l’acquisto di carta igienica o per fotocopiatrice, chiusura di ospedali e/o pronto soccorso sul territorio, controlli staliniani su assegnazioni di budget, commissioni di verifiche per pagamenti determine, etc. etc.. Un elenco infinito di stretta del cordone della borsa che non stiamo ad effettuare in questa puntata. Basti solo dire che per il solo 2016 sono stati spesi ben 10 milioni di Euro di solo parcelle e rimborsi per vertenze legali! Torneremo anche su questo tema. Ora, però, facendo i “conti della serva”, sapete quanto “spreca” l’ASL di Caserta? Solo per il fitto del cosiddetto Palazzo della Salute nella ex Saint Gobain, ben 1 milione di Euro l’anno più circa 80.000 Euro per spese di manutenzione ordinaria. Sapete quanto costa il fitto annuo per il Dipartimento di Prevenzione in Via Feudo S. Martino? Circa 20.000 Euro di fitto mensile, pari a quasi 250.000 Euro l’anno. Ordunque, al di là delle cifre, il Palazzo della Salute non sarebbe nemmeno a norma visto che non esistono nemmeno gli sfiatatoi nei bagni, per non parlare delle finestre! Stessa cosa dicasi per il Dipartimento di Prevenzione. Ora, alla luce di tanto, in 20 anni di questi fitti, la serva si chiede, quanti Palazzi della Salute si sarebbero potuti costruire ex novo? A dir poco ben 5 Cittadelle della Sanità!!! E pensare che De Luca voleva fare il virtuoso abbattendo tutti i costi dei fitti passivi! Ah, Cantone Cantone. Ma a quale anticorruzione ti ispiri?