(f.n.) – L’Asl Na2 Nord di Frattamaggiore sta offrendo al mondo un saggio insuperabile di menefreghismo…Liberato Avitabile ha 12 anni, è un bambino disabile, portatore di cannula tracheostomica, di peg…e di altre terribili cose che, per un destino traditore, lo defraudano, del suo diritto di essere soltanto un bambino come gli altri…e noi siamo qui a ripetere, umiliando lui e chi soffre con lui, il terribile elenco delle cose di cui ha bisogno per sopravvivere…Lo abbiamo scritto (LEGGI QUI), raccontato, ripetuto, lo abbiamo lanciato sui social, su messenger, nelle piazze dell’anima, sperando che quella che si percepiva nell’aria fosse l’anima e non soltanto la tela di un ragno annoiato… Lo hanno detto, sussurrato ed urlato negli angoli di questo piccolo sordido mondo che fa finta di non sentire e mostra di non vedere e che all’occorrenza sbatte le palpebre facendo il distratto….
Ed infine lo hanno detto a Rai 3. L’hanno raccontato al Tg 3 di ieri sera alle 19.30. Hanno raccontanto la storia di Liberato al quale hanno tolto la possibilità di essere assistito come le sue condizioni richiedono. Uno scampolo di servizio televisivo, preceduto e seguito dalle notizie di rito, una parentesi accorata nel calendario del mondo che corre attraverso le news, e che ha lasciato il tempo che ha trovato…il tempo della nebbia e dell’indifferenza… Ci si chiede dove allochi il sentimento nel breve corpo del Dg D’Amore detto Bimbò, ci si chiede se vi sia spazio nella sua capacità di attenzione per un bambino di 12 anni che corre nei prati dipinti sul risvolto del suo lenzuolo, che gioca con i cerbiatti ricamati sulle federe, che guarda l’orizzonte che ha i contorni del volto di sua madre… Ci si chiede a chi rendano conto uomini come lui, uomini soffocati dagli agi che in sovrannumero e in sovrappeso hanno persino limitato la loro crescita in altezza favorendo l’allargarsi a dismisura dei loro poteri. Ehi Bimbò, scendi dal cocchio e dai un’occhiata nei tuoi possedimenti sanitari e datti una mossa e metti el cose a posto se sei all’altezza dello stipendio che incassi puntualmente e che, soprattutto in virtù di coloro ai quali devi e diciamo devi un adeguato servizio di assistenza.