(f.n.) – I criteri di valutazione che una commissione qualsiasi, sarebbe tenuta ad adottare in un concorso qualsiasi, ovunque si espleti il concorso e qualsiasi sia la materia trattata, dovrebbero tenere conto esclusivamente, dei meriti individuali dei candidati in corsa…se il nostro fosse davvero, quel Paese giusto e civile e il nostro fosse uno Stato di diritto, insomma… se noi, tutti insieme, fossimo quelle brave ed oneste persone che, all’occasione, dichiariamo di essere…nelle feste comandate e nei convegni coccodé. Nella stragrande maggioranza dei casi, le commissioni sono decorativamente preconfezionate ed il fatto stesso che siano tali, conferma che i criteri di valutazione non si ispirano ai meriti, ma a ben altro. Se il concorso, simpaticamente “appezzottato” si svolge nel fantastico pianeta della Sanità…è opportuno rendersi conto che è con la nostra salute, vita e sopravvivenza che ancora una volta, si sta giocando, bellezza! Possiamo essere fatalisti e decidere di rassegnarci al mantra “tantononcambianiente” e se riteniamo, sbagliando, che la cosa non ci sfiori direttamente, passare oltre…Ma …per tutte le volte che, in casi come quello, siamo passati oltre…abbiamo pagato uno scotto altissimo, e per tutte le volte che passeremo oltre, pagheremo regolarmente in termini di salute e di assistenza, assorbendo passivamente ed inevitabilmente il prodotto che ci viene somministrato, (laddove non rimaniamo stecchiti), da una gestione sanitaria approssimativa, indolente, nepotistica e “arravogliata” nell’impossibilità di decidere secondo giustizia e merito. Sono i “favoriti” e le “favorite” quelli che riescono ad inquinare una dimensione in cui l’eccellenza, che pur esiste, eccome se esiste, rischia di essere soffocata dalla presenza del marcio… No…Non possiamo passare oltre. Se il proprietario del supermercato all’angolo di vico Scassacocchio, decide di assumere la figlia “ciuccia”, benestante e sgraziata, del meccanico che, all’occorrenza gli riparerà il Suv “aggratis” e di ignorare una brava ragazza, educata ed intelligente e bisognosa, priva di raccomandazioni, ebbene… quel proprietario del supermercato, non v’è alcun dubbio che sia una bestia, ma la sua scelta, per quanto discutibile, non cambierà la qualità del prodotto, ma soltanto la maniera di porgerlo. Noi potremmo provare dispiacere per la brava ragazza, conoscendo i fatti e lottare perché ciò non avvenga più, ma, considerando l’inconsistenza del danno per l’utenza, tutto finirebbe nell’arco di un hashtag emozionale…la filosofia del borgo sentenzierebbe che il panino con il prosciutto non cambia sapore, se cambia la commessa… Ma…se a vincere il concorso di direttore della Uoc di cardiochirurgia o qualsiasi altra branca, in un’Azienda sanitaria del Paese è il cugino del generale di Brigata Aerea, che ha tenuto a battesimo la figlia del Dg di quell’Azienda ed i cui meriti principali, consistono nell’impeccabile tenuta di polso, quando gioca a tennis e non ha mai visto un bisturi “serio” in via sua…bè allora l’utenza è più che coinvolta o non è così?…Il preambolo era addirittura doveroso per specificare una volta per tutte che, quando i fatti riguardano la sanità, sia Aorn che Asl, “noi utenza” abbiamo il diritto pieno anzi il dovere, di essere fiscalisti, perché, incidentalmente, siamo noi quelli che saranno condannati dall’altrui cinismo e dalla presunta e conseguente incapacità, a pagare prezzi altissimi in termini di salute e in prima persona, se, voi signori delle strutture sanitarie che ci prenderete in consegna alla bisogna, a suo tempo siete stati assunti non per meriti, ma per fantasia godereccia o per convenienza o per avere il “posto a mare” per la barca, perché il marito di vostra cugina ha buone conoscenze al porto turistico di Panzanellammare. Ce la va sans dire che niente e nessuno quindi, ci impedirà di continuare ad essere noiosi, brutti, sporchi e cattivi e di andare a spulciare nei vostri curricula, ai quali si deve sovente fare la tara e nelle delibere che vi riguardano. Le querele, sapete, lasciano davvero il tempo che trovano e disonorano molto più chi le accende, rispetto a coloro che le subiscono. Entiendes? Hasta la recomendatiòn!