ASL, PAZIENTE PSICHIATRICO…UN AFFAIRE. SIAMO ORMAI ALLA DERIVA…

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(f.n.) – Una delle notizie più belle che abbia attraversato questa orrenda stagione di solitudine e precarietà, arriva dal Canada, attraverso i social. In quella Nazione hanno avuto l’idea geniale, di integrare le Case di riposo per Anziani negli Orfanotrofi. Il risultato è stato magnifico. Gli anziani hanno trovato i nipoti, gli orfani hanno conosciuto l’amore e provato il calore di una famiglia e di due braccia accoglienti, di una voce colma di dolcezza e comprensione. I medici canadesi hanno dichiarato che per l’anziano è stato come ritornare alla vita… La notizia peggiore invece, che sia circolata nelle ultime ore, mescolata alla melma dei giorni persi, al caos mediatico che cavalca e contraddistingue il bieco commercio in atto, su tutto ciò che garantisce il futuro, non arriva da lontano, ma giunge da dietro l’angolo di casa nostra…e ci classifica per quelle brutte persone che, talvolta, riusciamo ad essere e riaccende i riflettori su qualcosa che è stato volutamente ignorato, da chi avrebbe dovuto vigilare…Eppure non sono mancate le denunce, le avvisaglie ed in più occasioni abbiamo manifestato tutto il nostro disgusto, nei confronti di ciò che rappresenta la peggiore delle azioni, che uomini e donne possano compiere: la speculazione sui pazienti psichiatrici. Non esistono giustificazioni né le accetteremmo, nella nostra qualità di essere umani, e nella nostra presunzione di essere “persone”, per chi lucra sul disagio e l’impossibilità individuale di difendersi, sull’indifferenza de facto di chi si assume la responsabilità de iure, della tutela di un disabile, l’impegno di assisterlo, di sostituire la famiglia che non può accudirlo, di chi maneggia e traffica, nell’assenza totale di scrupoli, con carte, permessi e regalie, di chi ritiene di poter acquistare il silenzio e la compiacenza, di chi insulta l’altrui intelligenza sbattendosi il petto, di chi millanta una dignità sconosciuta. La nuova inchiesta, sulla corruzione nell’Asl, potrebbe confermare e dimostrare che, all’interesse materiale che ha mosso i soggetti interessati, al traffico illecito di favori e prebende, non ha fatto da contraltare la pietas, che distingue e marca la differenza, tra chi conosce il significato dell’anima e di chi la confonde con un osso buco sottratto, per stupida cattiveria, al cane di casa. I nomi degli indagati sono tanti, molti di più di quelli che avrebbero dovuto essere per consentirci di dichiarare… “ogni tanto qualcuno inciampa per interesse”. Su Luigi Carizzone abbiamo scritto (LEGGI QUI) e sulla sua personale gestione del Dipartimento di Salute Mentale, abbiamo inutilmente, a suo tempo, richiamato l’attenzione del Dg Mario De Biasio (LEGGI QUI), anch’egli coinvolto nell’indagine, così come abbiamo addirittura avanzato l’ipotesi, che il pensionamento del Carizzone rappresentasse addirittura un tentativo estremo di salvataggio, visto che l’odore dell’indagine a suo carico, era nell’aria da un pezzo (LEGGI QUI). E’ appena il caso di evidenziare che a noi interessa poco o nulla, se i signori indagati, abbiano tratto un guadagno più o meno sostanzioso, dai favori elargiti e dalle “cofecchie” messe in campo. Ognuno agisce secondo la propria coscienza e ne risponde nelle sedi opportune, a noi interessa l’aggravante morale, qualora vi sia e, avere defraudato i pazienti psichiatrici dei loro diritti materiali e morali e dell’assistenza, cui avrebbero avuto ed hanno diritto, sarebbe un’aggravante imperdonabile, qualcosa che andrebbe al di là di ogni umana comprensione. Se maltratti chi non può difendersi, meriti non la galera ma la forca! Con questa logica, sia pure cavernicola, attendiamo di sapere se le cofecchie, le agevolazioni ed i favori, offerti o richiesti ma comunque ottenuti, dalle diverse parti in causa, siano andati o meno a braccetto con la totale indifferenza o peggio, nei confronti di coloro, che hanno rappresentato la materia prima e fondamentale dell’affaire: il paziente psichiatrico. Ad esempio, vorremmo conoscere a fondo in cosa consista di “traffico di influenze”, che avrebbe coinvolto il presidente del Consiglio Regionale, onorevole Gennaro Oliviero e se il dottor Michele Schiavone, peraltro antico sostenitore del suddetto politico e titolare della EmmeDue, oggi agli arresti domiciliari, perché accusato di aver siglato accordi corruttivi, con funzionari dell’Asl, si sia limitato a fare l’imprenditore privato e ad aggirare l’ostacolo, ungendo gli ingranaggi per ottenere agevolazioni, e le sue Rsa, possano essere considerate, nonostante tutto, un modello di efficienza e umanità, oppure vi siano nell’inchiesta risvolti tali da mettere in discussione la parte sensibile di questa inquietante vicenda. Ce la va sans dire che siamo davvero alla deriva…Hasta la suerte!