SESSA AURUNCA, COMUNALI: IL GRUPPO CITTÀ RINASCITA SUONA LA SVEGLIA

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CERTIFICATO IL FALLIMENTO DELL’AMMINISTRAZIONE SASSO, SI CERCA DI STIMOLARE LA PARTECIPAZIONE CIVICA ALLE PROSSIME ELEZIONI

           –        di Salvatore Zinno         –                           

città rinascita sessa SESSA AURUNCA, COMUNALI: IL GRUPPO CITTÀ RINASCITA SUONA LA SVEGLIAL’associazione di promozione sociale Gruppo Città Rinascita di Sessa Aurunca, lancia un appello in vista delle imminenti elezioni amministrative per l’elezione del Sindaco e per il rinnovo del Consiglio comunale sessano…o almeno ci prova.

Ci prova “GCR”, perché tentarono un risveglio delle coscienze già cinque anni fa, con il loro “Manifesto per la città”, pubblicato alla vigilia delle amministrative del 2016 che videro poi prevalere lo schieramento di centro-sinistra guidato da Silvio Sasso nei confronti dell’amministrazione uscente capeggiata dall’ex sindaco Luigi Tommasino.

In quell’occasione offrirono numerosi spunti di riflessione politica derivanti dal “pensatoio” che questa associazione ha creato…una sorta di think tank in chiave aurunca; peccato però che nessuno degli spunti offerti fece germogliare un qualsiasi atto di indirizzo amministrativo, in quella che si può definire oggi: la peggior amministrazione degli ultimi cinquant’anni (a tenerci stretti). Con ciò non vogliamo presupporre che se il sindaco abbattuto dalla sua stessa maggioranza – Silvio Sasso – avesse seguito i consigli di GCR sarebbe rimasto in sella fino alla fine del suo mandato, certo no…ma forse avrebbe potuto davvero dare inizio a quel tanto auspicato rinascimento aurunco che poteva essere prezioso in questa fase di sfacelo mondiale che abbraccia l’economia piuttosto che la socialità, l’assistenza sanitaria al pari delle politiche di welfare per i sempre più numerosi cittadini in difficoltà.

Detto ciò, veniamo ad oggi e partiamo dal nuovo pamphlet del Gruppo Città Rinascita; iniziando dal loro: “In vista delle amministrative, dove eravamo rimasti…”, la nota di attacco del loro nuovo documento.

E dove eravamo rimasti davvero?

Guardando come si è dimenata nel nulla cosmico l’amministrazione Sasso, siamo rimasti desolatamente al 2016…ovvero cinque anni persi.

agonia SESSA AURUNCA, COMUNALI: IL GRUPPO CITTÀ RINASCITA SUONA LA SVEGLIAOggi come allora, resta di cocente attualità una foto che fu pubblicata sulla pagina Facebook del GCR, raffigurante il salone dei quadri di Sessa desolatamente vuoto, con la didascalia che recitava: “In Agonia! Per quanto ancora?” – con il senno del poi, furono portatori di una pessima profezia, perché in città, dal 2016 ad oggi, si sono vissuti ulteriori cinque anni di agonia…e chissà se gliene sono riservati altri.

Per tentare di scongiurare questo, oggi il gruppo di GCR ha provato a stimolare la popolazione Aurunca affinché si possa costituire un gruppo di persone volenterose e libere – soprattutto – che si facciano carico di: pensare, proporre e contribuire ad attuare, idee e progetti tali da dare una forma ed una “visione della città per i prossimi anni”. Persone vere, che si incontrino fisicamente al di fuori delle asettiche e polemiche piazze virtuali nelle quali ogn’uno si ritiene presuntuosamente migliore dell’altro; insomma un tentativo di far tornare le persone nelle piazze per discutere di progresso della comunità, strappando il controllo della stessa ai soliti mestieranti della politica che hanno dimostrato ampiamente di aver fallito il bersaglio del bene comune…ma forse hanno ben centrato quello del “bene personale”!

Meritevole proponimento quello di Gruppo Città Rinascita, un’associazione che però non deve essere percepita come un involucro vuoto, bensì è stata negli ultimi anni promotrice di diverse iniziative di lotta; pensiamo alla partecipazione alle battaglie per la riapertura del Cinema Corso (oggi ancora tristemente inutilizzato), oppure per la salvaguardia dell’Ospedale San Rocco, per il ridimensionamento della stazione ferroviaria di Sessa Aurunca fino alla paventata e scongiurata chiusura dello storico liceo classico Agostino Nifo. GCR è stata promotrice anche di iniziative di crescita culturale e sociale per la collettività, quali, solo per citarne qualcuna: il restauro della fontana dell’Ercole – simbolo della città – le serate gratuite di cinema all’aperto o il finanziamento della realizzazione di un murales decorativo nella villa Roma ad opera di un famoso artista internazionale; opera barbaramente vandalizzata dalla cooperativa che gestisce lo spazio pubblico per conto del Comune di Sessa, e noi lo raccontammo (LEGGI) senza che alcuna testa cadesse in quella che, i “soliti mestieranti della politica” ancora si ostinano a definire “Città di cultura”.

Insomma, GCR è a tutti gli effetti un interlocutore qualificato nel dibattito politico-amministrativo aurunco, e reclama giustamente il proprio spazio pur non aspirando – i propri soci – ad incarichi diretti piuttosto che candidature politiche.

All’alba delle amministrative del 2021, riuscirà GCR nel “miracolo” di stimolare un dibattito serio e costruttivo per le prossime sorti del territorio sessano?

Di seguito vi proponiamo il testo integrale redatto dal Gruppo Città Rinascita e lo lasciamo alle vostre libere interpretazioni.

Il documento di Gruppo Città Rinascita

In vista delle amministrative, dove eravamo rimasti…

Ad una discussione interrotta, alla convinzione di attuare pratiche di impegno civico, all’importanza di favorire la partecipazione nelle decisioni che riguardano la collettività.

 Ai luoghi fisici e non virtuali di discussione con cittadini, amministratori, lavoratori, esperti di settore, nel tentativo di offrire un contributo per incentivare processi di conoscenza civica e di cittadinanza attiva.

 Al corso di formazione gratuito per elettricisti, momento di forte integrazione, inserimento sociale e, per alcuni, opportunità di concreto sbocco professionale.

Senza pretese di verità, abbiamo provato a lanciare e condividere un modello di progetti, soluzioni ed idee sintetizzato nel Manifesto per la Città pubblicamente presentato e forse apprezzato.

Oggi veniamo dal commissariamento dell’Amministrazione che rappresenta comunque il fallimento di un modello politico soprattutto per la cesura netta creatasi nel dialogo con i cittadini sui temi reali, nell’incapacità dei partiti e dei movimenti di tornare a coinvolgerli.

Ebbene il rischio che si intravede, amplificato da una crisi che morde forte e che ha quasi azzerato le possibilità di aggregazione e confronto, a tutto vantaggio dell’ingegneria elettorale, è che si scivoli verso la narrazione sul totosindaci, tra dichiarazioni di intenti e appelli legittimi al coinvolgimento delle migliori energie, perdendo di vista però l’identità dei rappresentati, sempre più distanti dai processi decisionali e chiamati ad essere tifosi o funzionali al regolamento di conti interni dei gruppi di potere.

 Sarebbe oggi più che mai indispensabile orientare lo sguardo verso la complessità dei problemi, verso la loro interdipendenza, mettendo al centro le condizioni di vita.

 Il tema di fondo è sempre quello, come dare forma ad una visione della città per i prossimi anni concentrandosi su alcune priorità e sciogliendo le riserve su azioni che iniziano ad acquistare dimensione metafisica.

 Per non cadere nella retorica, cosa ha impedito, ad esempio, l’approvazione del PUC? Perché l’iter amministrativo, conclusa la fase delle osservazioni, si è fermato all’approvazione del preliminare? Eppure stiamo parlando del piano con il quale una città individua gli obiettivi da perseguire nel territorio, soddisfa i fabbisogni insediativi anche delle fasce più deboli, valorizza il territorio, ne esalta le vocazioni, valorizza i centri storici. Ebbene a chi giova utilizzare ancora il piano di fabbricazione? Bisogna forse aspettare il completamento di qualche progetto per evitare che con l’approvazione del PUC possano cambiare le destinazioni d’uso?

 Il 4 gennaio 2021 è stato pubblicato dal Provveditorato delle OO.PP. della Regione Campania – Stazione Unica Appaltante Caserta 3, il decreto di efficacia dell’aggiudicazione del bando di gara, per l’affidamento dei lavori di caratterizzazione, messa in sicurezza e bonifica della discarica La Selva, all’ATI composta da I. Geo S.a.s. di D’Onforio Giuseppe & C., dalla TEI S.r.l. e dalla Geologa Dr.ssa Rosanna Miglionico, con offerta al ribasso per l’importo di €. 215.055,84.

 Bene! I fondi ci sono e sono stati stanziati, è un appuntamento importante e tanto atteso per cui è essenziale monitorare il rispetto del cronoprogramma pubblicato che prevede il completamento dei lavori in 120 gg.

 Siamo invecchiati a suon di convegni e di elezioni per comprendere la reale vocazione del territorio aurunco, ma oltre al tentativo di rilancio di Baia Domizia, mai veramente concentrato sulla riqualificazione delle aree verdi e della Pineta e dissipato nelle soluzioni della Darsena o di improbabili campi da golf, ci può essere uno sguardo organico sul settore agricolo e del suo possibile sviluppo? Si possono unire risorse e competenze per favorire iniziative consortili e di cooperazione, per attrarre investimenti sulla lavorazione dei prodotti agricoli, nel biologico, nei servizi di supporto alla filiera agricola?

 Nell’era della transizione ecologica dove l’idea del “green” orienta ormai ogni investimento, la buona politica, anche nei territori, può dare un grande contributo a diffondere una cultura pratica e operativa che permetta a tutti i cittadini, di accedere alle conoscenze tecniche, agli incentivi e alle facilitazioni finanziarie disponibili.

 Purtroppo però l’accesso a queste opportunità è sovente limitato a chi ne viene a conoscenza, ne sa valutare la convenienza, ha le risorse per sostenerne il costo iniziale o per trasferirlo alle banche, riesce a svicolare tra le molte pratiche burocratiche.

 In una visione autentica di progresso, intesa come miglioramento delle condizioni di tutte le categorie sociali, il Comune potrebbe farsi promotore di una campagna di check-up energetico sul territorio anche attraverso team misti per competenze, offrendo soluzioni, sottoscrivendo convenzioni con ditte accreditate per contenere prezzi e assicurare qualità del lavoro, favorendo, magari, la creazione di un grande serbatoio potenziale di nuova occupazione.

Le amministrazioni locali avranno una responsabilità determinante, dopo la grave emergenza sanitaria che è anche emergenza sociale ed economica, nel contribuire a migliorare le condizioni di vita dei cittadini. Bisogna puntare ad un benessere diffuso della cittadinanza ed elevare il livello dei servizi sociali e dei servizi pubblici in genere che insieme alla formazione scolastica saranno fondamentali per la rinascita dell’intero Paese.

Per tradurre in atti concreti le considerazioni fatte sugli argomenti presi ad esempio, è ovviamente irrinunciabile la riqualificazione poderosa della macchina amministrativa comunale, desertificata ed impoverita dalla gestione “politica” dei settori e dei servizi e dalle promesse dei concorsi interni, utilizzando i canali del reclutamento nazionale, avendo l’umiltà e la lungimiranza di coinvolgere risorse di esperienza, capaci di passare dalla “notizia” sul finanziamento al progetto, per concentrare idee e dare un futuro ad una comunità altrimenti senza speranza.

 E’ dal modello che ci interessa partire, è sulla condivisione e sulla realizzazione di questi ed altri obiettivi che si creano le convergenze, si valutano le compatibilità politiche e la possibilità di creare un fronte ampio, si persegue il bene comune e, soprattutto, si prende con chiarezza posizione sull’agenda delle priorità da parte di chi si propone alla guida della città. 

1 commento

  1. Purtroppo, l’agonia della città fa da controcanto all’agonia dell’ospedale che, malgrado le enormi risorse messe in campo per la pandemia, non solo non è migliorato di una virgola, anzi è notevolmente regredito, così chi può scappa via appena possibile: come la responsabile della radiologia che ha rassegnato le dimissioni. o come l’unica dottoressa assunta a contratto per il COVID che ha appena gettato la spugna dimettendosi. Per non parlare delle paurose carenze di personale infermieristico o della quasi totale assenza di figure essenziali per l’assistenza come gli operatori socio sanitari. Per non parlare poi, del fatto che si siano spesi un paio di milioni di euro di appalti edilizi per costruire la nuova UTIC e la nuova Terapia Intensiva che rimarranno scatole vuote per mancanza di personale. e si potrebbe continuare all’infinito.

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