OSPEDALE, IL MEMORIALE DELLA DOMENICA 133

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(f.n.) – La sentenza della Cassazione del 25 gennaio 2021 che, accogliendo il ricorso di tre dipendenti dell’Aorn di Caserta, ha riconosciuto che “il lavoro nella giornata festiva infrasettimanale dei lavoratori turnisti, deve essere pagato come straordinario o recuperato“, è diventata un mantra nel firmamento del comparto Sanità. Sommersi dall’entusiasmo e dai volantini che inneggiano ad una vittoria che creerà certamente un precedente in ambito nazionale, probabilmente  chez nous, si rischia di perdere di vista la misura, la logica, di non calcolare i tempi ed i rischi e di spalancare le porte in maniera sconsiderata a chi, magari, attendeva soltanto il pretesto per non adempiere agli impegni assunti…A qualcuno punge vaghezza di riflettere sul fatto che, la guerra santa dei rimborsi previsti dall’articolo 9, potrebbe rappresentare l’occasione giusta per cronicizzare il ritardo dell’erogazione della fascia retributiva? A qualcuno punge vaghezza di decidere che sarebbe il caso di darsi una regolata, resettare il cervello invaso da palloncini colorati e considerare con attenzione l’utilità o meno, delle urla di battaglia di qualcuno? Ricordiamo che il motivo principale per il quale il Dg non ha ancora erogato la fascia, che non si eroga da 13 anni, consiste nella mancanza di fondi, “spalommati” allegramente nell’allegra concessione degli straordinari nel corso degli anni?, e se l’allegra brigata sindacale, petto in fuori, si rovescerà. come sembra intenzionata a fare,  sulla palazzina “grigiotopospento” in fondo al parco al grido “arridacci lo straordinario nostro, perché ci spetta, l’ha detto anche la Cassazione!” , il caro Dg Gubitosa che, a parer nostro, se avesse voluto veramente trovare una soluzione per erogare la fascia, l’avrebbe già erogata, prenderà la palla al balzo e…mostrando grande disponibilità, dirà che è costretto a fare due conti…e siccome il fondo è sempre quello famoso dello straordinario… potrebbe ribaltare i giochi e prendere tempo… anche perché la Giustizia amministrativa ha i suoi tempi…e quindi si deve aspettare…e quindi si dovrà decidere come impiegare quei quattro soldi che sono rimasti in cassa e che dovevano essere destinati alla fascia…e che non si possono moltiplicare…giusto? Sembra di sentire le rotelle e gli ingranaggi del ragionamento che girano vorticosamente…Certo …si tratta di una visione pessimistica dei fatti, ma meglio essere preparati. La faccenda è complicata e se le trattative non saranno portate avanti con lucida e fredda intelligenza, da parte di chi rappresenta il comparto, il Dg potrebbe approfittarne…la fascia retributiva è una bella rogna e chi si farebbe scappare l’occasione di allontanarla per un po’? Ecco perché invece di sparare i “tracchi” sarà meglio ragionare, o no? Confondere le idee alla collettività è un’arte, nel senso che se uno è davvero bravo, confonde le idee altrui e raggiunge lo scopo, senza arrecare ai suoi precedenti interessi, alcun danno…se invece ci si muove come elefanti, puntando sul disorientamento, si rischia di innescare un meccanismo perverso, che provocherà effetti perniciosi ed irrevocabili. Ripetiamo i fatti sui quali si dovrebbe ragionare con calma nell’interesse di tutti, soltanto per evitare che decolli l’ennesimo equivoco in danno dei lavoratori: l’Ordinanza della Suprema Corte di Cassazione in data 25 gennaio u.s. ha accolto il ricorso di tre dipendenti dell’Aorn, ai quali,  assieme a molti altri colleghi, la Corte d’Appello aveva imposto di restituire le somme percepite in virtù di una interpretazione dell’articolo 9, giudicata errata dalla stessa. I tre ricorrenti avevano presentato il ricorso in Cassazione, entro i termini previsti di sei mesi dalla sentenza della Corte d’Appello e l’hanno vinto. Trascorsi i sei mesi dalla sentenza della Corte d’Appello, questa era passata in giudicato, quindi coloro che non avevano presentato ricorso, dovevano restituire all’Azienda, le somme percepite, ripetiamo, in virtù di quella interpretazione dell’articolo 9 che la Corte d’Appello, bocciando il loro ricorso, aveva dichiarato errata. Detto questo, si può ragionare civilmente su tutto e adoperarsi, affinché tutti possano usufruire, per il futuro, degli effetti positivi di una ordinanza, di cui oggi possono beneficiare soltanto in tre. Ogni falsa interpretazione dei fatti o tentativo di depistaggio, risulterebbero quindi, decisamente perniciosi e creerebbero danni.  Se i sindacati fossero quello che sostengono di essere e cioè i difensori dei diritti dei lavoratori, perseguirebbero l’obiettivo senza bluffare, informando adeguatamente i loro iscritti in merito alle opportunità o meno, delle quali potrebbero usufruire, se seguissero un percorso anziché un altro, nella rivendicazione dei loro diritti; li informerebbero sui tempi d’attesa e sui rischi che essi potrebbero correre, avviando una certa azione ed infine tratterebbero con le Aziende, affinché la possibilità che tutti i dipendenti possano usufruire in futuro dei benefici di cui oggi, nel caso specifico, possono usufruire soltanto i tre ricorrenti, si concretizzi senza dover rinunciare a nulla. Purtroppo il ragionamento richiede responsabilità e coscienza e quando l’obiettivo primario è quello di pestare i piedi agli altri e recuperare terreno e consensi, si mischiano le carte e le acque, già torbide di per sé e si rischia di fare danni peggiori di quelli che in diverse occasioni sono già stati fatti. Hasta el Domingo!

4 Commenti

  1. Questo stavo aspettando, un dire approssimativo, un racconto incerto, dinamiche inveritiere, questioni tecniche interpretate male. Unica espressione : andare per forza contro i lavoratori !!!!!! Allora per chi vuole sapere ed imparare qualcosa 1. Si tratta di una ordinanza e non sentenza; 2. Si tratta di un principio di diritto che stravolge il pensare è L agire di tutte le aziende sanitarie italiane ; un principio di cumulabilità dedotta sin dal primo atto giudiziario nel lontano 2009, promosso dall’ ufficio legale del sindacato di categoria . 3. Si tratta di una rivoluzione giuridica perché in tutta Italia dal Trentino alla Sicilia i festivi infrasettimanali non vengono pagati, sia per il comparto sanità che per il comparto medico . Finalmente la cassazione ha sposato la tesi racchiusa in maniera chiara in ogni atto tecnico che ha interessato L’art 9. E’ chiaro che oggi tutte le aziende devono darla la indennità e provvedere a versarla per gli ultimi 5 anni. E ciò non è poco!!!! 4. Per i singoli, va detto che di ricorsi in cassazione ce ne sono parecchi contro L’ aorn… dunque parecchie sentenze si vedranno riformate! 5. Le sentenze in appello Mai Hanno Disposto la ripetizione economica, perdete un po’ di tempo a farle leggere a chi ha studiato. Tant’È che nessuno con atto esecutivo ha restituito i soldi, solo volontariamente perché vi è stato chi non credeva nel principio e la battaglia ed ha restituito!6. Tra L’altro coloro che hanno lottato con il sindacato di comparto hanno sempre richiesto questo emolumenti da sempre dunque si devono fare solo i conti su quanto ottenere per i festivi infrasettimanali. 7. Sempre i battaglieri hanno ancora una causa in corso contro L’Aorn per veder dichiarare L’illegittimità della ripetizione delle somme 2010-2011 adesso con il principio conclamato dalla Cassazione , il Giudice deve ben valutare a chi dare ragione. Ciò sempre perché chi sta lottando ha protratto un processo del genere con ben 390 lavoratori fino ad oggi per attendere tale pronuncia … E poi dicono che non è servita a nulla!!!!!! Scrive un dipendente indipendente che odia chi non ha il coraggio di cambiare idea!

    • Gentile Dipendente indipendente, di approssimativo io vedo e leggo soltanto l’ìnterpretazione e la lettura del mio articolo da parte sua. Vada cortesemente a rileggerlo, se non le arreca troppo disturbo, dopo essersi affrancato/a da un inutile spirito di rivalsa che qui lascia il tempo che trova e scoprirà che in maniera assai chiara, è stata evidenziata l’unica cosa che, a quanto pare lei non considera: i tempi e tutto ciò che può succedere in danno dei lavoratori mentre si attende, in questo caso, che ciò che è stato deciso per tre persone sia estendibile a tutti gli altri, cosa che al momento non è cosi automatica. Quindi prima di scrivere faccia attenzione a quello che legge e si preoccupi di comprenderlo. Per quanto riguarda coloro che non cambiano idea e che sono destinatari del suo odio, si rassereni…cambiare idea è una questione di intelligenza, non di coraggio, quando si ritiene che sia giusto cambiare opinione, ma comprendo bene che lei privilegi la nerboruta immagine di un pugile a quella di un pensatore. Grazie

  2. Sante parole le sue dott.ssa,la sindacalista nullafacente è già in giro con i suoi due scagnozzi a far firmare moduli e carte ai dipendenti,che a questo punto li ritengo colpevoli ignorando quello che firmano senza leggere e ragionare per poi lamentarsi di loro.Stanno promettendo di far prendere soldi….promesse e vittorie mai viste da quando sono in ospedale avvelenando il clima tra i dipendenti,la colpa è soprattutto la loro e dei vertici aziendali che ancora gli danno credito.Quant’e’ che i dipendenti dell’azienda si svegliano un poco dal sonno invece di lamentarsi sempre?

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