di Alessandro Aita
SCAURI – Oltre diciotto anni fa usciva nelle sale uno dei capolavori di Martin Scorsese, The Departed, con un cast d’eccezione come Leonardo DiCaprio, Matt Damon e Jack Nicholson. In primis, se non lo avete visto, andate a vederlo. Ma perché iniziare con questa informazione? Semplice: il ‘sottopancia’ in italiano di questa pellicola è ‘Il bene e il male’, giocando sulla doppia natura dei protagonisti (giuro che non dirò di più, no spoiler). E cosa c’entra con la Paperdi Juvecaserta che ha vinto la quinta partita consecutiva contro la Virtus Cassino per 75-85? Poiché è stata una partita dai più volti: quasi vinta, quasi persa e poi vinta di nuovo.
IL MALE – Strano iniziare dai lati negativi dopo la quinta ‘W’ di fila, ma poi capirete il perché. Sopra di sedici lunghezze, si è praticamente smesso di giocare, dando adito ai laziali, squadra affamata di punti e notoriamente roster che non molla un centimetro nonostante la classifica deficitaria, di tornare in auge. Grande merito alla squadra di coach Andrea Auletta, ma c’è l’impressione che quando le cose vanno bene ci si inizia a specchiare un po’ troppo, chiedendosi se si è i più belli del reame e addormentandosi in attesa di una risposta; non è la prima volta che una partita quasi di colore bianconero torni di nuovo in discussione. Dopo aver superato le difficoltà di inizio stagione, forse è questo il più grande limite della squadra di coach Cagnazzo, consapevole di dover lavorare su questo aspetto: il saper gestire i margini accumulati in precedenza. Poiché sugli altri i frutti si vedono..
IL BENE: CE N’È – Perché il recupero subito tra terzo e quarto parziale, in cui l’inerzia sembrava completamente voltata verso gli avversari, non può offuscare completamente quanto visto prima e dopo. Il secondo quarto è stato un clinic offensivo e difensivo di prim’ordine. Partiamo da dietro: limitato Beck a una partita da ‘bene ma non benissimo’ (3-9 da tre), gli show dei lunghi sul pick and roll sono molto più efficaci rispetto a due mesi fa e così la circolazione avversaria si inceppa, con palloni recuperati che arrivano in ogni modo. E nella metà campo offensiva, alcuni minuti di circolazione da lacrime agli occhi per la bellezza, trovando tiri piedi per terra come se piovesse. Quando si attacca passando la palla, è una vera gioia per gli occhi.
IL TALENTO, AL DI LA’ DEL BENE E DEL MALE – E quando la partita è tornata in discussione, ci ha pensato il talento, andando al di là di bene e male, come scriveva anche Nietzche in uno dei suoi scritti filosofici più famosi. Quello di Matteo Laganà, che firma un misero 1/6 da tre ma l’unica tripla messa è di importanza capitale, quella che rimette Caserta con la testa avanti. Quello di Mimmo D’Argenzio, che nel finale monta il palco e dà vita nuovamente al suo personale one man show dal nome ‘Better Call Mimmo’ con canestri da cineteca. Quello di Diouf, che con le sue autostrade al posto delle braccia ed un tempismo sulle stoppate a un certo punto sembrava la controfigura di Gigi Mastrangelo, gran centrale della storia del nostro volley. Ma tutti hanno dato il loro contributo, dal rientrante Mastroianni all’energico Marchiaro, dalle sfuriate di Ricci e Romano ai muscoli di Giorgi fino ad Heinonen, di nuovo in versione ‘esca’ (solo un tiro per lui) ma che in difesa si sbatte come un ossesso.
IL PALAPICCOLO A SCAURI – Commovente la bolgia casertana al PalaBorrelli. Lo si sospettava già dall’annuncio della partita ad ingresso gratuito e così è stato: tifosi bianconeri che hanno voluto passare il proprio sabato appoggiando la Juve: almeno trecento unità che hanno avuto a disposizione un’intera tribuna. E nel momento cruciale della partita, sotto di quattro lunghezze, il popolo bianconero ha avuto un enorme peso per il 2-11 che ha ribaltato nuovamente la partita. Diciamocelo: non era il PalaBorrelli, ieri era il PalaPiccolo di Scauri.
SI PUÒ SOGNARE? – E ora, faticosamente, si è arrivati al 50% di vittorie in stagione. Un filotto che rilancia la Paperdi Juvecaserta che può guardare anche al lato sinistro della classifica con rinnovata ambizione. Ma coach Cagnazzo non ci dà caso: per lui le somme si fanno alla fine. Ma secondo noi un po’ sta iniziando a strizzarci un minimo l’occhio…
BPC Virtus Cassino – Paperdi Juvecaserta 75-85
(20-22, 35-49, 59-64)
BPC Virtus Cassino: Conte 14 (7/12, 0/2), Beck 13 (2/2, 3/9), Korsunov 11 (1/3, 3/5), Riva 10 (4/7, 0/0), Truglio 10 (2/3, 2/5), Saladini 9 (0/4, 3/8), Ghigo 8 (1/2, 1/2), Teghini 0 (0/2, 0/1), Todisco 0 (0/0, 0/1), Boev, Mastrocicco ne, Spadon ne. Allenatore: Auletta
Paperdi Juvecaserta: D’argenzio 24 (5/8, 2/4), Romano 14 (2/4, 2/3), Laganà 11 (1/3, 1/7), Diouf 9 (4/4, 0/0), Ricci 8 (1/4, 2/5), Giorgi 7 (1/2, 1/1), Mastroianni 6 (2/3, 0/0), Marchiaro 4 (2/2, 0/0), Heinonen 2 (0/0, 0/1), Stefano Pisapia ne, Azzaro ne, Kumer ne. Allenatore: Cagnazzo
Arbitri: Purrone di Mantiva e Marconetto di Rozzano (MI)
Cassino: tiri liberi: 5/7 – Rimbalzi: 29 7 + 22 (Riva 12) – Assist: 18 (Korsunov, Saladini 4)
Caserta tiri liberi: 25/27 – Rimbalzi: 32 4 + 28 (Diouf 7) – Assist: 10 (Laganà 4)