BENEVENTO, A PALAZZO MOSTI FIRMATO PROTOCOLLO D’INTESA PER VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO

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%name BENEVENTO, A PALAZZO MOSTI FIRMATO PROTOCOLLO DINTESA PER VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIOBENEVENTO – Martedì 10 dicembre, alle ore 10.30, nella sala consiliare di Palazzo Mosti a Benevento, è stata siglata l’intesa tra la Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento, il Comune di Benevento, il Tribunale di Benevento, la Provincia di Benevento, l’Università degli Studi del Sannio e l’ASL di Benevento per la valorizzazione del territorio attraverso la diffusione della cultura e la conoscenza del patrimonio archeologico tutelato dalla Sabap.

Alla sigla del protocollo hanno presenziato il Soprintendente Abap per le province di Caserta e Benevento arch. Mariano Nuzzo, il sindaco di Benevento dott. On. Mario Clemente Mastella, il presidente del Tribunale di Benevento F. F. dott. Ennio Ricci, il presidente della Provincia di Benevento dott. Nino Lombardi, il rettore dell’Università degli Studi del Sannio prof. Gerardo Canfora e il direttore generale dell’Azienda Sanitaria Locale di Benevento dott. Gennaro Volpe.

Significativo l’obiettivo dell’accordo, che persegue la promozione del territorio beneventano attraverso la realizzazione di spazi espositivi dedicati ai reperti archeologici detenuti dalla Soprintendenza, con particolare riferimento a quelli provenienti da sequestri e non esposti in maniera permanente. Il Comune di Benevento, la Provincia di Benevento, l’Università degli Studi del Sannio, il Tribunale di Benevento e l’Azienda Sanitaria Locale di Benevento hanno ribadito l’impegno a trovare spazi idonei, a fornire e ad allestire vetrine per l’esposizione temporanea di tali reperti, garantendo i necessari requisiti di sicurezza e di conservazione.

Un impegno continuo quello del Soprintendente Nuzzo, che ha inteso anche con questo protocollo, che segue i tanti altri siglati negli scorsi mesi, dare seguito all’intensa attività di ricognizione, riordino e studio del materiale archeologico custodito nei depositi dell’Istituto periferico del Ministero della Cultura, per promuovere la tutela, la conoscenza e la valorizzazione dei numerosissimi oggetti negati alla pubblica fruizione, che invece meritano di raccontarsi alla collettività. Ogni attività di sequestro è frutto di un lavoro sinergico, che vede coinvolte tante autorità, dal Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale alla Procura, dalla Soprintendenza all’Eurojust ed è per questo che la restituzione alla comunità dei beni culturali conferma quanto l’uomo sia garante, custode ed erede del patrimonio materiale ed immateriale.

Il protocollo prevede che saranno a cura della Soprintendenza: l’individuazione dei reperti archeologici che possano essere concessi in prestito temporaneo per esposizioni sul territorio; l’individuazione di specifiche tecniche per l’allestimento delle vetrine espositive, con indicazioni sui sistemi di sicurezza, temperatura e umidità richiesti per una corretta conservazione dei reperti; la fattiva collaborazione con i tecnici del Comune, della Provincia, del Tribunale, dell’Università e dell’Asl per garantire che le condizioni di esposizione rispettino i criteri stabiliti per la sicurezza e la tutela dei beni.

Gli enti locali, l’Università, il Tribunale e l’Asl, oltre all’individuazione delle aree espositive, forniranno e allestiranno vetrine munite dei sistemi dei sicurezza richiesti, come quelli di antifurto, per il controllo della temperatura e dell’umidità, e di videosorveglianza, necessari per la corretta conservazione dei beni; cureranno, in collaborazione con la Soprintendenza, l’allestimento di pannelli informativi che offriranno ai visitatori informazioni sul contesto storico, archeologico e culturale dei reperti esposti; provvederanno alla gestione e alla manutenzione ordinaria degli spazi espositivi e delle vetrine.

Il Sindaco di Benevento, on. Clemente Mastella, ha dichiarato: “E’ un’iniziativa estremamente significativa che abbiamo ideato attraverso una brillante sinergia istituzionale con la Soprintendenza archeologica che ringrazio per la disponibilità e l’efficace rispondenza con cui ha operato nella direzione giusta. La sottoscrizione odierna che vede coinvolti diversi attori istituzionali e che in futuro potrà essere allargata anche ad altri Sindaci della provincia, dà il la ad un percorso di valorizzazione del ricchissimo e consolidato patrimonio di reperti che diventeranno fruibili per i cittadini e i visitatori in luoghi di rilevanza istituzionale quali le sedi del Comune, dell’Asl, della Provincia, del Tribunale e dell’Università degli Studi del Sannio”.

Il Soprintendente Mariano Nuzzo ha dichiarato: “Prendersi cura dei reperti archeologici nasce dallo spirito di vicinanza al territorio, che ognuno di noi ha nel profondo, e che si aggiunge alla conoscenza e alla formazione specifica. Esporre i beni sequestrati e dissequestrati nelle aree appositamente allestite, consente una loro nuova lettura, poiché la consapevolezza permette di ricostruire le connessioni attraverso le quali essi ci raccontato la storia del loro tempo. Ci siamo posti l’obiettivo di promuovere un’azione di sensibilizzazione alla cultura del rispetto per il nostro patrimonio culturale, poiché è proprio attraverso la sinergia tra Istituzioni e magistratura che possiamo salvaguardare la nostra enorme ricchezza culturale, troppo spesso depredata e alterata. Accendere i riflettori sull’importanza di contrastare queste opere di saccheggio ma anche il traffico illecito internazionale di reperti, soprattutto parlando ai giovani che visiteranno le vetrine appositamente allestite, grazie alla proficua intesa con i partner del protocollo, rappresenta un ulteriore passo avanti per il recupero del senso di appartenenza e di responsabilità personale e collettiva. Un lavoro che stiamo portando avanti anche all’interno della nostra Soprintendenza, di concerto con il Ministero della Cultura, attraverso la realizzazione e l’allestimento di nuove sale espositive, perché fare rete è la strada maestra per mettere a sistema e valorizzare le relazioni che questi oggetti stringono con la comunità a cui appartengono”.

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