di Alessandro Aita
CASERTA – Il primo acquisto è andato in porto. La Paperdi Juvecaserta ha ufficializzato poche ore fa l’ingaggio di Gianluca Giorgi, ala-pivot in uscita dalla Crifo Wines Ruvo di Puglia per poter rimpolpare le rotazioni nel pitturato ed aggiungere un po’ di pericolosità in più soprattutto in uscita dalla panchina. Le statistiche della sua stagione non appaiono lusinghiere, 3,6 punti e 1,8 rimbalzi in nemmeno 10 minuti di partita, ma fermarsi ai soli numeri sarebbe riduttivo. Cerchiamo di capire quale fit può portare al roster di Damiano Cagnazzo.
RODAGGIO – Il ragazzo di Peccioli, che compirà 29 anni il prossimo 16 dicembre, viene da un ultimo anno e mezzo travagliato. Nell’aprile 2023, quando vestiva la maglia di Fiorenzuola, subì la lesione di secondo grado del crociato anteriore del ginocchio sinistro, chiudendo anzitempo la propria stagione. Dopo mesi di stop, il ragazzo decise di fare un passo indietro lo scorso gennaio, venendo tesserato dalla Virtus Roma a gennaio ma attendendo altri due mesi per il debutto, contribuendo alla promozione dei capitolini in uscita dalla panchina. Dopo l’esperienza negativa in Puglia, in cui non è riuscito a farsi spazio in rotazione, la possibilità di rilancio all’ombra della Reggia, per ricordare di poter essere ancora un lungo di buonissima fascia in terza serie.
SCORER – Nel 2022/2023 stava infatti vivendo la sua miglior stagione con la maglia di Fiorenzuola: 14,4 punti di media e poco più di 5 rimbalzi in poco più di 24 minuti di utilizzo, con il 55% da due punti su sei conclusioni e mezzo a gara e uno strepitoso 47% da tre su due tiri e mezzo ad allacciata di scarpe. Aggiungete anche l’82% ai liberi e avrete dunque un giocatore dalla mano educata dal piazzato e che sa combattere sotto le plance, capace anche di giornate da urlo: proprio in quella stagione ha firmato il suo personal best con 44 punti e 10 rimbalzi per un roboante 50 di valutazione.
SCREEN MASTER – Quella partita è la summa del Gianluca Giorgi dal punto di vista offensivo: un giocatore da innescare soprattutto con il pick and roll. In quella partita con Rieti si nota come buonissima parte del suo repertorio offensivo nasce proprio da una situazione di blocco, risultando di buon livello sia da rollante, tagliando verso il ferro con i tempi giusti, che da poppante, aprendosi così per un piazzato dalla media o con i piedi dietro l’arco. Il suo gioco in post non appare ricchissimo, è un lungo da servire dunque in maniera dinamica, cosa che con Ruvo di Puglia accadeva in maniera sporadica, venendo utilizzato nei pochi minuti a disposizione perlopiù da ala forte per poter aprire il campo: non per niente sono soltanto otto i tiri da lui presi con i piedi dentro l’arco.
Un giocatore che potrebbe dunque integrarsi bene nel gioco offensivo di Caserta, che sembrava necessitare di un’altra discreta bocca da fuoco per aumentare la pericolosità della panchina nella metà campo d’attacco, a discapito di uno tra Adamu Adam Abba e Benjamin Marchiaro. Tutta da capire invece la sua tenuta dal punto di vista difensivo, lì dove fino a due anni fa non sembrava sicuramente un Dikembe Mutombo, ma sapeva dire la sua: lo scorso anno a Roma tendeva a caricarsi presto di falli, fattore probabilmente alla lunga inattività. E proprio il fattore fisico sarà il punto interrogativo principale sull’ex Virtus Roma.
SCOMMESSA – In sintesi, quella della dirigenza bianconera è un po’ una scommessa a medio-lungo termine. Un giocatore che un anno e mezzo fa era capace di fare la voce grossa in B ma con un crociato di mezzo e che negli ultimi mesi ha giocato con il contagocce: se riuscisse a tornare in una versione vicina non diciamo a quella di Fiorenzuola, ma anche a quella degli anni precedenti, in cui si era affermato come un giocatore discretamente produttivo (costantemente tra i 9 e gli 11 punti di media tra il 2017 ed il 2022), allora la Juve potrebbe avere un’arma in più che la potrebbe rendere una mina vagante. E potremmo scoprire già a Chieti quale versione del giocatore è arrivata all’ombra della Reggia.