MONDRAGONE, LA RAGIONE E L’AZZARDO. QUANDO UNA BIMBA HA OTTO ANNI E UN ADULTO SI È FERMATO A 2…

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(f.n.) – Tecla Tosetto è una mamma di 40 anni e Mariasophie, la sua bambina ne ha soltanto otto. La piccola è affetta da una grave patologia, (autismo livello III-DSM5), pertanto necessita di assistenza specialistica previdente PEI, la cui erogazione è di competenza del Comune di Mondragone, quale comune capofila dell’Ambito C09. Tecla Tosetto ha richiesto in data 29 novembre 2022, la predisposizione del progetto individuale ex L.328/2000, ma dopo circa 18 mesi e vari solleciti, non si era mosso nulla, al di là delle ventate di silenzio provenienti dagli uffici interessati…Chissà perché, la cosa non suscita in noi alcuna meraviglia!, solo un chiaro ed inferocito richiamo al controllo delle parole, per rispetto nei confronti del disagio che per la carenza di elementare senso di responsabilità di qualcuno, altri sono costretti a subire.  Infine, considerando che la signora Tecla Tosetto, non era in attesa di un accredito per un concerto, ma bensì di un programma specifico dalla cui applicazione, dipendeva il benessere della sua bambina, la stessa ha presentato ricorso al Tar, affinché venisse riconosciuta la illegittimità del silenzio dell’amministrazione comunale, nei confronti dei suoi stessi doveri. In data 7 dicembre 2023, il Tar ha emesso sentenza favorevole al ricorso di Tecla Tosetto ed ha ordinato all’amministrazione in causa, di dare seguito all’attivazione del “Progetto di vita” per la piccola Mariasophie. Quasi un anno dopo, esattamente in data 1 agosto u.s. l’UVI del DS23 ambito C10, si è riunita per dar corso alla sentenza di cui sopra, redigendo il “Progetto di vita” per la piccola Mariasophie. L’elaborato però, appariva addirittura illegittimo, perché risultava assolutamente inidoneo per far fronte alle esigenze delicate, della piccola Mariasophie e mostrava chiaramente, fatto ancora più grave, che non erano state tenute nella giusta considerazione, le condizioni socio-sanitarie della piccola, che risultava assai chiaro non fossero state valutate nella maniera giusta, né tantomeno si era tenuto conto del contesto socio-familiare, in cui la stessa viveva. Pertanto, preso atti delle gravi carenze del progetto, la signora Tecla Tosetto si limitava a firmare soltanto per l’avvenuta “presa visione” dello stesso. Tecla Tosetto presentava dunque ricorso al Tar, avverso il progetto e per il risarcimento del danno subito, a causa degli inconcepibili ritardi. Il Comune di Mondragone, rappresentato dal sindaco che, sarebbe il caso di dire, “fa pure l’offeso”, dopo aver fatto illegittimamente attendere per ottenere un suo diritto, una paziente minore, affetta da una grave patologia e dopo essere stato costretto a “rimediare”, da una sentenza del Tar, lo ha fatto in maniera approssimativa e praticamente inefficace, decide di resistere al ricorso e conferisce ad un avvocato, l’incarico legale di procedere. A prescindere che tale comportamento appare assai originale, vista e considerata la particolare situazione, la cui portata, a giudicare dal successivo atteggiamento degli “offesi” di turno, sembrerebbe proprio non essere stata percepita in alcun modo. Infatti, l’assurdità della reazione del Comune di Mondragone  e di chi lo rappresenta, è stata tale da costringere il legale della signora Tosetto, avvocato Luigi Adinolfi a rivolgersi al garante per la protezione dei dati personali. Infatti, nel decreto sindacale di affido dell’incarico legale ad un avvocato, non soltanto non sono stati omessi i dati della minore, violando la norma ma ci si è consentito il lusso e la licenza incredibile, di paragonare il ricorso della signora Tosetto a quei ricorsi che si intentano al fine di “ sottrarre risorse” all’amministrazione, lasciando intendere in tal modo, per fini certamente non nobili…L’avvocato Adinolfi, legale rappresentante dei diritti della signora Tosetto e della piccola Mariasophie, ha chiesto al Garante di assumere nei confronti del sindaco di Mondragone ogni opportuno provvedimento ed in particolare alcune precise disposizioni tra le quali: irrogargli una sanzione per aver violato con il suo comportamento il diritto della privacy dei reclamanti. Ci chiediamo quale commento sarebbe idoneo a definire nella maniera giusta una situazione che appare talmente assurda, da provocare seri interrogativi sulle reali possibilità di ragionamento e riflessione, di persone che sono state elette per governare…Hasta la suerte!