– di Christian Mancini –
Negli ultimi anni, il sistema giudiziario italiano è stato teatro di preoccupanti episodi di violenza e disorganizzazione, che hanno minato profondamente la sicurezza degli uffici giudiziari e, di conseguenza, la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. Mentre l’articolo 111 della Costituzione italiana garantisce il giusto processo, l’assenza di un ambiente sicuro rischia di comprometterne l’efficacia.
Il Problema Della Sicurezza Nei Tribunali Italiani
Secondo il Decreto del Presidente della Repubblica n. 230/2000, gli uffici giudiziari devono garantire la sicurezza degli spazi in cui operano. Tuttavia, in molti casi questa normativa non viene applicata con rigore. La situazione è particolarmente critica negli uffici del Giudice di Pace, spesso esclusi dalle misure di sicurezza più avanzate riservate ai tribunali di grado superiore. Questo ha creato pericolose lacune, specialmente in regioni come la Campania, dove tali uffici sono sovraccaricati da un’enorme mole di lavoro.
Un caso emblematico è l’aggressione avvenuta il 25 ottobre presso l’ufficio del Giudice di Pace di Barra, dove la dottoressa Antonella Giugliano, nel compiere il proprio dovere, è stata aggredita da un individuo che aveva cercato di presentarsi con un documento falso. Il giudice, intuendo la falsità del documento, ha tentato di riportare il fatto a verbale, ma è stata fermata con violenza, riportando la distorsione di un dito. Questo episodio evidenzia come la mancanza di un presidio di sicurezza adeguato possa trasformare situazioni di lavoro ordinario in rischi concreti per il personale giudiziario.
Problemi Diffusi e Conseguenze Sociali
Le criticità emerse negli uffici giudiziari campani non si limitano alle aggressioni fisiche, ma riguardano anche la gestione dei testimoni e l’abusivo esercizio della professione forense. La presenza di falsi testimoni è una prassi tristemente comune, aggravata dalla carenza di controlli sistematici sulla loro identità. Tale situazione mina l’affidabilità delle prove e rischia di falsare i processi, violando la normativa sulla riservatezza.
Inoltre, l’assenza di una verifica rigorosa dei tesserini ha consentito a individui senza titolo di patrocinare casi legali, infiltrandosi nelle aule di giustizia in modo illecito. Nonostante ripetuti appelli alle autorità per porre fine a questi abusi, poche misure risolutive sono state effettivamente messe in atto.
Riflessioni e Necessità di Intervento
È ormai evidente che misure temporanee non siano sufficienti. Occorre un ripensamento sistematico della gestione della sicurezza giudiziaria. L’avvocato Riccardo Vizzino ha recentemente lanciato un appello per chiedere interventi urgenti al Ministero della Giustizia e ad altre istituzioni rilevanti. Le riforme proposte includono l’adozione di tecnologie avanzate per il controllo degli accessi, la formazione continua del personale di sicurezza e un presidio permanente negli uffici giudiziari più critici.
Gli episodi di aggressione e illegalità mettono a rischio non solo la sicurezza di magistrati e avvocati, ma anche l’efficienza del sistema giudiziario, causando un aumento dei tempi per la risoluzione delle cause e dei costi per la collettività, soprattutto in ambito assicurativo. La mala-giustizia, quindi, non è solo una piaga interna, ma un problema che grava sull’intera società civile.
Verso una Giustizia Sicura e Affidabile
La difesa della giustizia come valore fondante della società richiede l’impegno di tutti: istituzioni, ordini professionali e cittadini. Solo un’azione concertata potrà risolvere i gravi problemi che affliggono il sistema giudiziario italiano, garantendo agli operatori di giustizia di svolgere il loro lavoro in un ambiente protetto e sereno, all’altezza dei principi costituzionali.