OSPEDALE, IL MEMORIALE DELLA DOMENICA 323

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(f.n.) –  Anche al Memoriale può capitare di saltare un giro…quindi… se qualcuno, magari con un senso dell’umorismo un pò scarsino,  stesse per caso festeggiando, pregustando un prossimo futuro, all’insegna della “cofecchia libera”, sarà il caso che si rassegni… perché riprendiamo il filo…Ma il caso fortunato vuole che riprendiamo, addirittura complimentandoci con la Direzione strategica e con i promotori di una iniziativa davvero encomiabile…quasi stentavamo a credere che all’improvviso si mostrasse tanta lungimiranza e tanta efficienza…Infatti con la delibera 1109 del 30 ottobre u.s., avente per oggetto: “Percorso per la prima assistenza e refertazione psicologica in Pronto Soccorso per le donne vittime di violenza domestica e di genere”, finalmente, posiamo dire che, anche nel nostro Ospedale, si apre un capitolo di eccellenza che, tra l’altro, riguarda uno dei temi più sensibili e delicati che, sia il personale medico che quello di supporto psicologico, si trovano ad affrontare; un tipo di assistenza estremamente difficile, che non si limita alle cure mediche che riguardano il corpo, ma si propone di addentrarsi nella cura particolarmente complicata, delle ferite inflitte all’anima di quelle donne, vittime di violenza, alcune delle quali talvolta, non riescono a raggiungere un PS ed altre, talvolta,  riescono ad approdare in un Pronto Soccorso, soltanto per un caso fortunato. A rendere devastanti le ferite del corpo, quelle invisibili, dolore, violenza, impotenza, rassegnazione, rabbia ed un profondo sconvolgimento dell’anima che molte volte, rende impossibile il ritorno ad una vita di dentro, che somigli ad una normalità agognata persino nei suoi risvolti più banali. L’argomento è molto, troppo serio… una lucida consapevolezza vorrebbe che si considerasse freddamente, il contesto esterno in gran parte avariato, oggi estremamente avvilito e degradato dall’assenza di rispetto delle regole e di controllo, che, a maggior ragione, rende ancora più rigida e senza approssimazioni, la necessità di affrontare casi come quello contemplato dalla succitata delibera, con una particolare ed ineccepibile ed intelligente maturità oltre che capacità. Ci riferiamo ovviamente al risvolto psicologico, non presentando alcuna preoccupazione il soccorso medico. Dobbiamo dire che si tratta di un’ottima iniziativa anche se assai tardiva. Ormai avevamo perso le speranze, visto che le indicazioni della Regione in tal senso risalgono al 2018 ma, come si suol dire: meglio tardi che mai, o no? Ci chiediamo a questo punto con una certa preoccupazione, considerata la necessità di essere particolarmente sensibili, abili e preparate, oltre che esperte, nell’approccio con una donna vittima di violenza. La nostra perplessità, nasce da quanto abbiamo avuto modo e maniera di osservare, nell’ambito socio-psicologico del nostro magnifico Ospedale…Affiorano all’improvviso alla mente tutte le carte semipasticciate e le relazioni sul famoso stress da lavoro correlato e le deduzioni logiche che portavano ad una sola ed inossidabile sentenza: non si riusciva mai a sapere esattamente “niente” sull’argomento…Si usavano le definizioni giuste, così come indica la norma ma…mai una volta che al di là delle definizioni, la norma fosse applicata nella maniera giusta e naturalmente a beneficio del lavoratore…Ecco..non per particolare simpatia verso Cassandra che era pessimista ma, guarda caso, alla fine succedeva sempre quello che profetizzava…non vorremmo che anche in questo caso , l’iniziativa contenuta nella delibera 1109, fosse soltanto un obbligo normativo, della serie: s’adda fa!… e poi… venisse gestito alla carlona…in modalità ecchissenefrega!  Ragioniamo…pare che l’unica psicologa dell’Ospedale sia la dottoressa Zuzana Simonova, la quale, dicunt, si diletti soprattutto ad organizzare Corsi di Formazione di cui, peraltro è anche stranamente relatrice retribuita…Non vi entusiasmate alla voce “Corsi di Formazione”, perché la Formazione nel nostro Ospedale, merita una decina di capitoli a parte e certamente non vorremmo esaurire l’argomento in una sola domenica …ci mancherebbe altro!…Intanto, non esiste un ambulatorio di Psicologia clinica e in giro per l’Ospedale volteggiano diversi volontari psicologi, che lavorano (sic) senza alcun controllo…ciò significa che qualcuno tra di essi,  potrebbe essere addirittura più geniale di Freud o un novello Jung, ma, poiché volontari, nessuno di essi può sentenziare su alcun paziente perché non sono inquadrati e non hanno assicurazione, n’est pas? Tornando alla dottoressa Simonova e alla dottoressa Agresti con la quale fila in perfetto accordo…i Corsi di Formazione molto ben retribuiti che organizzano e tengono, si distinguono soprattutto per la “vacanteria” della sala, nel senso che non ci va praticamente nessuno, però i corsi si fanno ugualmente, perché si devono fare e soprattutto perché non esiste controllo alcuno, da parte della Direzione, …vogliamo pensare che siano distratti?, anche in questo caso?, già… meglio pensare che siano distratti,  dal momento che se fossero al corrente , dovremmo dedurre che sono d’accordo con la lauta retribuzione della “avvacanteria” de facto, non è vero? Inoltre la dottoressa Simonova, unica psicologa dell’Ospedale, si vede assai poco…sia  in Oncoematologia che in Neurologia, dove si vocifera che abbia uno studio occupato da due volontarie psicologhe, con il beneplacito della primaria della UOC che, in verità sembrerebbe non avere alcuna autorizzazione per tale servizio che, peraltro, non è previsto dall’Atto Aziendale. Ce la va sans dire che,  con questi chiari di luna nel curriculum delle probabilità, non vi sono molte ragioni per dormire sonni tranquilli a proposito dell’assistenza di eccellenza di cui fa menzione la delibera 1109, o no? E se si trattasse della solita presa in giro pe ffa vedè?, allora dovremmo fin da ora affilare unghie e denti…vi pare? Tra l’altro non possiamo non ricordare due episodi tristissimi, accaduti nel nostro Ospedale…il suicidio di un povero infermiere ed il suicidio di un povero paziente…In entrambi i casi, non risulta che la dottoressa Semonova abbia seguito il protocollo che in genere si dovrebbe seguire in questi casi dolorosi che prevede alcune sedute con il personale dei reparti interessati al dramma.  Ma…staremo a vedere…Hasta el Domingo!

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