CASERTA – In riferimento al recente comunicato della Fondazione Casa Fratelli Tutti e dell’IDSC, il Comitato Macrico, esprimendo meraviglia per la sua veemenza e i toni utilizzati, premesso che è solo grazie alla battaglia di oltre 23 anni che lo stesso Comitato porta avanti che l’area è ancora intatta e costituisce un polmone verde per la città, fa presente che:
- Il comitato Macrico non ha mai diffamato nessuno, ma piuttosto ha continuato a chiedere all’amministrazione comunale di attribuire all’area la destinazione urbanistica F2- Verde pubblico inedificabile, senza mai ricevere risposte alle numerose petizioni presentate. Ha chiesto spiegazioni sulla destinazione urbanistica del Masterplan presentato dalla Fondazione e neanche in questo caso ha ricevuto risposte;
- La volumetria esistente non è affatto di 525.000 metri cubi, ma di circa 230.000, come il Comitato afferma da anni: nel calcolo non si possono conteggiare tettoie in lamiera per il ricovero dei carri armati che sono stati smontati venti anni fa. Vanno considerate le sole costruzioni in muratura esistenti;
- Il Comitato non ha mai propagandato la necessità di demolire tutti gli edifici esistenti: è stato lo stesso Comitato a chiedere e ad ottenere che il Ministero apponesse ben due vincoli di tutela all’intera area, proprio per preservarla, integra, dalla speculazione edilizia che ha mangiato e sta divorando la città;
- Il Comitato non ha mai affermato che le funzioni sociali siano inutili: da oltre 23 anni infatti chiede che l’area venga destinata al verde pubblico e alla fruizione dei cittadini, anche come risarcimento della mancanza degli standard urbanistici previsti per legge;
- Nell’attuale fase storica, con la tragedia dei cambiamenti climatici e del dissesto idrogeologico, in una crisi economica che si prevede sempre più grave, anche per le guerre in corso, la cifra di 180 milioni di euro prevista dal Masterplan, che dovrebbero sborsare i privati come investimento per non meglio identificate funzioni, risulta del tutto anacronistica;
- Il comitato non ha mai fatto allusioni ai motivi delle pur numerose dimissioni di componenti degli organismi della Fondazione;
- Il Comitato ha inutilmente chiesto per quale motivo non sia stato coinvolto, come portatore di interessi diffusi, al procedimento per la conferenza di pianificazione finalizzata all’accordo di programma, come invece previsto dall’art.14 della Legge n.241/90;
È veramente paradossale che il Comitato venga accusato di essere il vero cementificatore: per noi parlano 23 anni di storia e non polemiche che lasciano purtroppo inevase le domande che abbiamo sempre rivolto alle istituzioni nell’esclusivo interesse della città.