PAPERDI JUVECASERTA, PROBLEMA ATTACCO: BASSE PERCENTUALI E POCO EQUILIBRIO. MA CAGNAZZO E’ GIA’ RISALITO DA 1-5

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cagnazzo scaled e1728286549835 300x171 PAPERDI JUVECASERTA, PROBLEMA ATTACCO: BASSE PERCENTUALI E POCO EQUILIBRIO. MA CAGNAZZO E GIA RISALITO DA 1 5Di Alessandro Aita

CASERTA – Il respiro è corto e affannoso per la Paperdi Caserta. Messa da parte la pesante sconfitta contro la Umana San Giobbe Chiusi, la quinta consecutiva per i colori bianconeri, in tanti iniziano a mugugnare sulla gestione tecnica della squadra di coach Damiano Cagnazzo, arrivato con l’investitura di ‘Zeman della Serie B’ a cui non sta riuscendo a tenere fede dopo le grandi stagioni vissute a Piombino.

L’attacco bianconero sta facendo enorme fatica a carburare. I 67,2 punti di media segnati nelle prime sei giornate piazzano la Juve al penultimo posto nelle fasi offensive del girone B, avanti alla sola San Severo. La produzione di Caserta si affida moltissimo al tiro da tre punti, secondi con 30,7 ad allacciata di scarpe, ma al momento la percentuale del 29% la piazza al diciottesimo posto nel ranking. Si fa leggermente meglio da dentro l’arco, con il 47% da due punti come Salerno e Piombino, ma addirittura ultimi per numero di conclusioni, oltre 1,5 in meno rispetto alla penultima, la Pielle Livorno. Il tutto per un numero di tiri parecchio basso, 58,9, con le solo Livorno, Luiss Roma e Jesi a fare peggio. Per dirla in breve: in attacco si tira poco e male.

Una netta controtendenza rispetto a quanto il coach ha fatto vedere a Piombino nelle ultime due stagioni, in cui si impose in entrambi i casi come il miglior attacco del proprio girone. La Solbat del 2023/2024 ha chiuso la propria stagione a oltre 83 punti di media, ovviamente con percentuali nettamente migliori (50% da due e 37% da tre), ma fino ad ora si tira quasi dieci volte in meno rispetto alla macchina offensiva dello scorso anno dove, sorprendentemente, si cercava più il tiro interno che quello esterno: 37,9 le conclusioni in area oltre alle 29,8 dai 6,75, per un totale di 67,7 tiri totali a partita. Dato similare nella stagione precedente, con 35 tiri da due e 30,2 da tre (65,2 totali), con una percentuale di conversione rispettiva del 48 e del 36%.

Da questi dati si evince dunque come all’attacco bianconero stia mancando l’equilibrio visto nei due anni precedenti a Piombino, quando si cercava sì con insistenza il tiro dall’arco ma anche costruendolo provando a passare dai propri lunghi, riuscendo così ad ‘aprire la scatola’ passando anche dal gioco interno. Il pacchetto sotto canestro bianconero è però costituito da giocatori atletici in Diouf ed Abba, bravissimi da rollanti ma con poco gioco spalle a canestro, e da due quattro che provano ad aprire il campo come Azzaro e Romano che al momento però ci stanno prendendo davvero poco dall’arco; bisognerà calibrare meglio la propria fase offensiva e le percentuali arriveranno in maniera conseguenziale.

Per chiudere, un piccolo dato statistico: coach Cagnazzo partì male anche nel suo primo anno della sua nuova esperienza a Piombino, il 2021/22. Anche in quel caso dopo sei partite i toscani si ritrovarono con una sola vittoria nel proprio carnet, sbloccandosi con un successo esterno da 99 punti segnati a Legnano, con Piombino che piano piano si trasformò in quell’incubo offensivo che ogni squadra non voleva incontrare. Si dice ‘corsi e ricorsi storici’, magari anche quest’anno c’è stato bisogno dello stesso tempo per il rodaggio.

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