L’istituzione del Dipartimento Integrato di Emergenza, nuove regole per garantire la sicurezza dei medici di emergenza del 118 e dei Pronto Soccorso, il riconoscimento di almeno cinque anni di servizio ai medici convenzionati di emergenza territoriale passati alla dipendenza delle asl e degli ospedali, maggiori risorse per decongestionare i Pronto Soccorso, più tutele assicurative sui rischi professionali per i medici di emergenza, il riconoscimento certo delle ore di straordinario per i dirigenti medici che effettuano ore di lavoro in surplus non autorizzate ma in situazione di emergenza, nuovi modelli organizzativi per evitare i ritardi degli interventi del 118 e nei Pronto Soccorso. Sono queste alcune delle proposte emerse dal V Convegno Nazionale del Saues, sindacato autonomo urgenza emergenza sanitaria- 118, una due giorni di intenso confronto e dibattito svoltosi all’Hotel dei Platani di Nola sul tema “Cosa chiedono i medici e i cittadini alle istituzioni della Sanità per l’emergenza sanitaria”.
Al centro del confronto, che ha dedicato una sessione ai quesiti precedentemente pervenuti dal mondo medico e dai cittadini, un’attenta disamina delle principali criticità di uno dei servizi più delicati ed esposti della sanità nazionale. Con il presidente nazionale del Saues Paolo Ficco, non hanno voluto far mancare la loro presenza all’iniziativa, il prefetto di Napoli Michele Di Bari, il vescovo di Nola Francesco Marino, il presidente nazionale della Federazione Cimo-Fesmed, di cui il Saues è parte, Guido Quici, Ignazio Zullo, componente della commissione Sanità del Senato, Maura Caprioli, Magistrato, consigliere di Cassazione, nonché le rappresentanze delle Società scientifiche di Emergenza Sanitaria FIMEUC, SIS 118, PSAF e Comes.
“Siamo assolutamente soddisfatti per la partecipazione attiva al Convegno – sottolinea il presidente Paolo Ficco -, questa iniziativa ci ha consentito di individuare alcuni punti strategici di una piattaforma sindacale sulla quale, già dalle prossime settimane, andremo a confrontarci con le istituzioni sanitarie, nell’interesse dei nostri medici, ovviamente, ma in particolar modo nell’interesse dei cittadini e del loro sacrosanto diritto alla salute”.
chi era il ministro della pubblica istruzione che recependo un dictat dall’Europa istituì il numero chiuso per l’accesso a tante facoltà ? facile riordarlselo nel governo D’Alemae poi governo Amato
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