CASERTA – Si è svolto nella giornata di ieri, mercoledì 16 ottobre, un incontro tecnico fortemente voluto da Coldiretti Caserta presso la sede del Parco Regionale del Matese per riaccendere i riflettori sulla sentita problematica relativa ai numerosi cinghiali che continuano a provocare danni sia a livello locale che nazionale.
Un importante dibattito sull’argomento tenuto da quattro attori principali: Coldiretti Caserta, il Parco Regionale del Matese, il Parco Regionale di Roccamonfina e Foce Garigliano e l’ATC (Ambito Territoriale di Caccia) Caserta. Una zona martoriata dall’emergenza cinghiali quella del Matese, area a vocazione prevalentemente zootecnica, anche se si tratta di un problema che ormai riguarda il quasi totale territorio provinciale.
“Intervenire sulla problematica è necessario – ha esordito il direttore Coldiretti Caserta Giuseppe Miselli – anche perché molto spesso si tratta del 40/50% delle superfici coltivate oltre ai numerosi altri danni correlati”.
Della necessità di dare un “segnale di cambiamento” ha parlato Agostino Navarra, presidente del Parco Regionale del Matese e soffermandosi sui compiti delle aree protette: “Credo che si un Ente Parco deve avere il dovere tutelare la fauna ma anche e forse soprattutto quello di poterla gestire e per essere in grado di farlo bisogna organizzare un piano d’azione dove siano stabilite sia le responsabilità che il da farsi”. Ha concluso Navarra.
Adolfo De Petra, presidente del Parco Regionale di Roccamonfina e Foce del Garigliano è stato molto chiaro sulla necessità di capire, prima di intraprendere ogni azione, i ruoli di ognuno e le linee programmatiche regionali in modo tale che tutti possano con chiarezza e fermezza prendere i provvedimenti che gli spettano nel rispetto dei ruoli.
L’ATC Caserta, organismo che gestisce il territorio agrosilvopastorale della provincia di Caserta a caccia programmata, erano presenti il presidente Valerio Marcello Toscano, il vicepresidente Raffaele Bassi e il componente Virginio Bianco. Il presidente ha chiarito molti aspetti in merito all’argomento. “Innanzitutto, – ha precisato Toscano – ogni Ente Parco ora ha uno strumento per agire, che è quello del Piano di Gestione del Cinghiale (per l’Ente di Roccamonfina approvato e per l’Ente del Matese in fase di approvazione). Inoltre tra le numerose azioni di contenimento che l’ATC Caserta sta mettendo in campo vi è quella per la quale stiamo cercando di trasformare un problema in risorsa con la commercializzazione della carne di cinghiale”.
In conclusione l’incontro è stato il primo tassello di una seria e proficua collaborazione che come sperato da Coldiretti Caserta possa mettere in campo una serie di azioni comuni atte ad arginare il serio problema cinghiali.