BASKET, LA CRESCITA DEL PROFETA D’ARGENZIO PER MIGLIORARE L’ATTACCO DELLA PAPERDI JUVECASERTA

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IMG 20241003 WA0011 300x200 BASKET, LA CRESCITA DEL PROFETA DARGENZIO PER MIGLIORARE LATTACCO DELLA PAPERDI JUVECASERTAdi Alessandro Aita

CASERTA – Un inizio che non ci si attendeva in casa Paperdi Caserta. Non per i risultati, una vittoria nelle prime tre partite era messa in preventivo nei piani visti gli incroci con Roma e Fabo Montecatini sulla carta sfavorevoli, ma per un gioco offensivo che in questo momento latita. In questa prima settimana di partite la squadra di Damiano Cagnazzo non ha ancora rispettato le aspettative di una circolazione di palla rapida ed il cercare di correre il più possibile, facendo un po’ troppa fatica a difesa schierata. Le percentuali non mentono: 42% da due, 28% da tre risultando il terzultimo attacco del girone B di Serie B dopo 120 minuti sul parquet, con tante, troppe conclusioni parecchio forzate. Ci sarà bisogno di fare uno step in avanti nelle letture, e molto passerà dalle mani di Mimmo D’Argenzio.

‘Il Profeta’, lo abbiamo chiamato. E non è mai semplice riuscire a fare bene a casa propria, con le aspettative che si moltiplicano. Sia della piazza, da sempre esigente, ma anche da parte di te stesso, che magari tieni alla maglia che stai indossando più di qualsiasi cosa al mondo. Il caso di un ragazzo nato e cresciuto in bianconero, poi allontanatosi per un’esperienza ‘da Erasmus’ alla Luiss Roma, diventando piano piano un giocatore capace di poter dire la sua. Prima in Serie B, dando una grossa mano alla squadra che conquistò la promozione in maniera sorprendente, e poi in A2, con i suoi minuti e le sue medie cresciute piano piano fino a segnarne oltre nove ad allacciata di scarpe nella poule salvezza.

TEMPO – Tutto questo però lo ha fatto da playmaker di riserva, da giocatore che entrava in campo per poter aumentare di netto il ritmo della partita, con la libertà di poter inventare con un po’ meno minuti a disposizione. E al momento sembra comportarsi ancora da tale: energia a mille, con la voglia di sfidare tutto e tutti rischiando però di andare fuori giri, sia lui che la squadra stessa, anche in momenti cruciali. Da titolare, con almeno trenta minuti in campo, gli viene richiesto anche qualcosa di differente: più sangue freddo in determinati momenti della partita, e anche qualche lettura di gioco in più; e quest’ultima potrebbe diventare necessaria se le parole dell’aggiornatissimo Quinto Quarto su Matteo Laganà (fuori con Montecatini e che rischia uno stop fino a un mese per un problema al ginocchio) dovessero rivelarsi concrete.

Ma si possono già iniziare i processi dopo tre partite? Direi di no. Coach Cagnazzo sarà sicuramente il primo che non è soddisfatto del modo in cui si muove il suo attacco, ma ha sempre considerato il suo roster con tanti margini di miglioramento. E anche lo stesso Mimmo, per la prima volta con tante responsabilità da costruttore di gioco, ha bisogno del tempo necessario per mentalizzare il proprio ruolo, capendo come innescare le bocche da fuoco bianconere tra gli esterni, da Ricci a un Heinonen fino ad ora mai messo in condizioni di poter colpire in uscita dai blocchi. rendendo l’attacco il più imprevedibile possibile. Ci sarà bisogno di un po’ di tempo per finalizzare questo processo, per lui come per la squadra che dovrà migliorare le proprie spaziature, ma la stagione è iniziata da nemmeno dieci giorni e in fondo le squadre si stanno ancora conoscendo: niente drammi dunque, nemmeno in caso di una eventuale sconfitta contro Roseto che al momento, se gioca almeno al 70%, appare ingiocabile per chiunque.

UN BEL MACIGNO ADDOSSO – A D’Argenzio il fuoco sacro non manca di certo, così come le qualità mentali e tecniche. Non si arriva a prendersi il suo spazio in seconda serie soltanto per partito preso. Ma deve liberarsi di quei pesi che si ritrova addosso, di quel masso di Sisifo che vorrebbe spingere in cima tutto da solo, il frutto di quanto lui tenga a questa maglia. Che lo spinge a dare più del 100% e magari rischiare di andare fuori giri nei momenti cruciali. Ora sta a lui evolversi, diventando un playmaker a tutto tondo che in un futuro vicino o lontano potrà anche ambire a qualcosa di più di una B Nazionale. Con pazienza, magari sbagliando anche. Ma si sa che sbagliando si impara..

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