OSPEDALE, IL MEMORIALE DELLA DOMENICA 320

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(f.n.) – Un autunno turbolento, quello che si profila all’orizzonte…sotto molti punti di vista…arresti, indagini, denunce, e come in un rituale sinistro, l’ombra ambigua della camorra che incombe sulla sanità…corruzione, minacce, vendette riprendono il loro posto negli articoli delle prime pagine dei giornali…Anche se, probabilmente, più che di camorra propriamente detta, sarebbe assai opportuno smitizzare certe definizioni intrise di ambiguità e parlare assai più propriamente di sistema camorristico, la qual cosa per evidenziarsi, non ha alcun bisogno di coppole sulle 23, né alcuna necessità di rinverdire e rinnovarsi, dal momento che, a parer nostro, a partire dalle piccole ed infinitesimali questioni, per finire a quelle macroscopiche, non ha mai subito mutazioni se non in casi rari ed eccezionali. Ogni tanto però il sistema esagera e pecca di eccessiva sicumera e monotona continuità, forse nella convinzione assai ridicola che, dall’altra parte del fiume, la caratteristica principale del popolo sia la rassegnazione. Accade invece che …talvolta qualcuno si alzi e decida di consegnare a chi di dovere, quel dossier che pazientemente, stringendo dolorosamente i denti, ha messo insieme nel tempo e… si ricomincia…rigorosamente da un titolo ad otto colonne e da quel rovescio di amarezza che, ancora una volta e per l’ennesima volta, rischia di soffocarti…e qualcun altro invece pensa, sempre più offeso ed indignato, che non è affatto sorpreso e che sono davvero tante le cose, che non riesce a capire…e che adesso avrà inizio la fase peggiore, tipica dell’uomo medio tendente al basso…lo stesso uomo che ha taciuto, chiesto favori e raccomandazioni e che inizierà da subito a vomitare veleno, fino a diventare “autolesionistainconsapevole”…Ma questa è un’altra storia , una storia dei prossimi giorni…Le turbolenze ospedaliere di oggi, invece, quelle che ci interessano da vicino e che mettono la firma in calce ad una serie di controverse riunioni, in modalità “trattante”, iniziate qualche mese fa, ieri hanno registrato una tappa rumorosa, con sbattuta virtuale di porta da parte di Nursind, Fials e Nursing up che vedendosi negare l’inversione dell’Odg, quindi l’inserimento al primo punto la contrattazione integrativa che conteneva l’assegnazione del DEP. Dinanzi a questo ennesimo colpo di scena o presunto tale, abbiano in verità iniziato immediatamente a riflettere sulle eventuali strategie che il solito ben noto genio della lampada, che, a nostro modesto parere si sta “arravogliando” attorno al mignolo la buona fede del Nursind, aveva architettato questa volta, e…non facciamo alcun mistero del fatto che, l’ipotesi che spontaneamente abbiamo formulato, somigliava più ad un sospetto che ad altro…Infatti come se fossimo stati folgorati da un pensiero, ci siamo convinti che il “genio” avesse confabulato, come del resto fa di solito” con il Dg e che confidenza per confidenza, gli avesse anticipato le intenzioni dei sindacati, Ce la va sans dire che il nostro è soltanto u sospetto che, ovviamente, non prenderebbe nè forma né sostanza se il “genio” non stesse facendo i campionati di doppiogiochismo professionisti…Ma, fortunatamente nel Nursind c’è, a quanto pare, qualcuno che procede libero da condizionamenti. Infatti è appena arrivata una nota del segretario aziendale del Nursind Susan Covelli in cui, vivaddio, abbiamo avuto conferma che la chiarezza della logica, la lucidità della ragione e soprattutto la dignità, possono convivere senza contraddirsi e di conseguenza, senza confondere l’interlocutore, tutte insieme nello stesso pensiero ed avere, audite audite, sempre tutte insieme, un senso compiuto!. Era ora! Susan Covelli, nel dichiarae la “non condivisione” del Nursind della famosa mappatura degli incarichi di coordinamento, affronta un argomento insolito ma a nostro parere fondamentale, che dovrebbe essere alla base di ogni ragionamento relativo alla valorizzazione dell’infermiere, della sua dignità personale e professionale e del suo lavoro, nonché di conseguenza il paziente: l’infungibilità che diventa automaticamente l’unica chiave d’accesso ad una “realistica emancipazione professionale”. Ma ciò che colpisce maggiormente in questa “piccola tesi”è l’assenza provata dai fatti, di qualsiasi tentativo di favorire figure specifiche che corrispondano a dipendenti iscritti al Nursind…E questo è forse l’aspetto più importante di tutta la vicenda, entiendes? Hasta el Domingo!