ASL, IL FASCINO DELLE PAROLE E L’ASSENZA PUNTUALE DEI FATTI

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(f.n.) – I servizi televisivi che negli ultimi giorni hanno richiamato con forza l’attenzione degli organi competenti, sulla necessità di addivenire ad una soluzione efficace e definitiva del problema relativo alla grave carenza di personale, che si registra nelle strutture sanitarie della Campania, con particolare riferimento, nel caso specifico, all’Asl di Caserta e all’Ospedale Moscati di Aversa, oltre alla rituale meraviglia pesantemente innervata di sdegno, per l’ammucchiarsi delle chiacchiere, degli appelli e delle rassicurazioni, ciò che provoca un misto indefinibile di rabbia a malapena contenuta e di amaro divertimento, è l’intima consapevolezza di quanta ipocrisia si celi dietro le quinte di una sacrosanta ed autentica necessità…a cominciare dal devastante doppiogiochismo che infiltra il sistema alla base, grazie ai loschi interessi di qualcuno che lavora ufficialmente per il servizio pubblico, alimentando assai astutamente i guadagni del privato. Del resto, inutile prenderci in giro sbarrando gli occhietti, sappiamo tutti che determinate strategie molto ben camuffate, non sono affatto rare e turpi eccezioni che confermano le regole giuste, anzi. Da questa base portante e deviante, non è difficile continuare sul percorso tipicamente politico e familistico che prevede la posa in calendario, di concorsi sartoriali in cui la qualità ed il merito non sono esattamente i requisiti principali, costituiti questi ultimi dai rapporti di favore e di parentela con il personaggio giusto. E continuando con il ritmo di cui sopra tra la risatina amara ed il fiele che ti corrode gli organi interni, vediamo scorrere come una moviola, i rituali concorsi dedicati al personale amministrativo… vere e proprie infornate di privilegiati, senza infamia e senza lode ma soprattutto al riparo da ogni responsabilità di tipo sanitario…tutti in modalità scrivania, ai quali vanno regolarmente ad aggiungersi anche diversi infermieri stanchi e stufi della corsia o dell’ambulatorio e grazie al cugino di zia Rosetta che è la moglie del passacarte del senatore X, approfittano delle conoscenze per togliersi dalle curve…E a latere di questa dimensione, in cui l’unica mission cui si è votati, risulta essere quella che conduce alla conquista del proprio benessere, e soprattutto a margine della risata amara di cui sopra, ecco che non si può fare a meno di ridere, anche se a denti stretti, pensando, sempre a proposito di carenza cronica di personale, con tutto ciò che comporta, dall’esasperazione delle attese nei PS, che da qualche tempo sono diventati dei veri e propri luoghi ad alto rischio, alle gravi difficoltà oggettive che si registrano nei reparti ospedalieri, il tutto in danno dei pazienti…pensando, dicevamo agli annunci “metafisici” della direzione strategica dell’Asl, nella persona del Dg Amedeo Blasotti, quando, in un giorno di primavera, gonfiando gloriosamente il petto, annunciava la soluzione prossima a tutti i problemi della sanità de noautri:…audite audite, e con la stessa aria prima ieratica e misteriosa ed infine soddisfatta, di chi tira fuori non uno, ma due tre o quattro conigli dal cilindro, et voilà, monsieur Blasotti sventolava infine, la soluzione agli affanni di tutti: ben 15 Case di Comunità e non ricordiamo bene quanti Ospedali di Comunità…il tutto recitato con il tono di chi finalmente aveva tutti gli elementi per tacitare quei noiosissimi “bastian contrari”, che avevano sempre qualcosa da eccepire e da obiettare… e ce la va sans dire che la cosa era appena dietro l’angolo, in attesa di materializzarsi e quanto prima, nessuno avrebbe avuto più nulla di cui lamentarsi! Sulla carenza di personale che si registrava ora come allora…ovviamente neanche una parola…a nessuno che pungesse vaghezza, al netto delle solite chiacchiere inutili ed offensive dell’altrui intelligenza, di fare cenno al fatto che se, oggi, si scendeva in piazza un giorno si e l’altro pure, per lamentarsi della carenza di personale, dove aveva intenzione sua eminenza il DG Blasotti di andare a recuperare personale per ben 15 Case di Comunità?, oppure visti i tempi delle promesse sanitarie, il DG sapeva bene che non sarebbe toccato certamente a lui dare conto delle promesse di oggi e del presumibile scontento di domani, o no?, e non possiamo far finta di dimenticare tra i molteplici vani, inutili e perniciosi episodi di autocelebrazioni, ciò che più di ogni altra cosa, grava negativamente sull’attuale direzione e cioè la gestione assolutamente approssimativa del servizio pubblico e, fatto ancor più grave, l’assenza totale di umanizzazione dell’assistenza, delle cure, della programmazione stessa del lavoro e della soluzione dei problemi…già non si nota neppure per caso, o per sbaglio, una briciolo di quella umanità di cui ci si vanta ad ogni occasione nella maniera più spudorata ed insopportabile. Hasta la vista!

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