AUTISMO E AMICIZIE: SFIDE E OPPORTUNITA’

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 Per le persone con disturbi dello spettro autistico (DSA), fare amicizia può essere una sfida. Le difficoltà nel comprendere le dinamiche sociali e la comunicazione non verbale rendono complicato instaurare e mantenere relazioni. Tuttavia, con il giusto supporto, le amicizie sono possibili e preziose. Le Sfide Le persone autistiche possono avere difficoltà a interpretare segnali sociali e a comprendere le regole implicite delle interazioni. Questi ostacoli possono portare a incomprensioni o isolamento, rendendo più difficile la costruzione di legami. Ci sono tuttavia delle Strategie per Favorire le Amicizie

 1. Educazione: Aumentare la consapevolezza sull’autismo aiuta a ridurre i pregiudizi e promuove l’inclusione. 2. Supporto nella comunicazione: Strategie alternative, come l’uso di supporti visivi, possono facilitare l’interazione. 3. Attività strutturate: Partecipare a gruppi con regole chiare può rendere più facile l’interazione. 4. Interessi condivisi: Trovare amici con interessi comuni può facilitare la costruzione di legami. Per concludere:   Nonostante le difficoltà, le persone autistiche possono costruire amicizie autentiche e significative. Promuovere un ambiente inclusivo è fondamentale per valorizzare ogni forma di relazione.

15 Commenti

  1. Tutto giusto, tutto vero,ma purtroppo, aldilà delle difficoltà dei nostri figli,ci si scontra tutti i giorni con l’indifferenza e la discriminazione.
    L’inclusione al momento è solo poco pisei giorni su sette ù di una teoria.
    Mio figlio svolge attività che lo tengono impegnato sei giorni su sette…ma sempre con ragazzi che come lui hanno bisogno di essere inclusi. Ai cosiddetti normotipici, non importa nulla di loro. Quindi dov’ è l’inclusione.
    Persino il diploma di mio figlio non è riconosciuto per via della differenziata, sebbene fosse interrogato e svolgesse i compiti in classe.
    Quindi se la scuola smettesse di battersi il petto autocelebra dosi come massimo baluardo di integrazione, sarebbe meno ipocrita!!!
    E dopo la scuola, malgrado mio figlio sia estremamente dolce, affettuoso, carico d’amore,e assolutamente non violento,al di
    Fuori dei contesti che ho sopracitato, è solo.
    A natale,ad agosto è stupendo che stia con noi in famiglia…. però sarei stato più felice che lo avesse fatto per scelta….non perché
    NON HA SCELTA!!!!
    Sempre grandiosa Mariarosaria!

  2. In fondo c’è sempre qualcuno simile a noi e quel qualcuno è l’amico. È vero che non è semplice per molte persone autistiche fare amicizia, ma nulla è impossibile. Infatti, ci sono delle strategie, come appunto duce Lei, Dottoressa, che possono aiutare gli autistici a fare amicizia.
    Grazie mille, Dottoressa…articolo bellissimo.

  3. Ogni articolo è fonte di riflessione e induce a prendere coscienza e ad impegnare ognuno di noi alla sensibilizzazione dei vari aspetti legati all’ autismo. Bisogno educare sopratutto gli adulti all’ accoglienza… Come diceva la Montessori: Per educare bisogna essere educati.

  4. La difficoltà a sviluppare e mantenere amicizie è uno dei tanti, purtroppo tantissimi ostacoli che le persone con autismo si trovano ad affrontare.
    Purtroppo, inoltre, le persone con autismo possono avere interessi e passatempi atipici rispetto ai loro coetanei neurotipici, il che potrebbe rendere difficile trovare interessi comuni su cui costruire un’amicizia.
    Tuttavia, è importante evidenziare che le differenze non impediscono la formazione ed il mantenimento di relazioni significative, ma richiedono un maggiore sforzo e comprensione da parte di entrambe le parti coinvolte.
    Sicuramente le strategie indicate per favorire l’instaurazione delle amicizie sono positive, secondo me bisogna soprattutto creare opportunità di interazione sociale: è importante fornire occasioni in cui le persone con autismo possono interagire con i loro coetanei in un ambiente sicuro e strutturato.
    Attività come i gruppi di gioco, i club o i laboratori possono essere ottimi contesti per favorire l’incontro e la condivisione di interessi comuni; certo non è facile, comprensibilmente, anche perché non sempre si trova un ambiente inclusivo in cui le persone con autismo si sentano accettate e rispettate.
    Mi permetto di suggerire, in particolare, le attività sportive, le quali secondo me rappresentano uno strumento funzionale per migliorare le abilità motorie, sociali e comunicative ed inoltre per favorire l’inclusione sociale e migliorare la qualità di vita.

  5. La tua preparazione al riguardo è davvero eccellente…non è solo teoria ma pratica sia nel quotidiano che a lavoro. Per questo mi appassiona leggerti e viverti.

  6. Salve, condivido pienamente le ideologie e le strategie qui sopra indicate dalla dottoressa Mariarosaria Canzano, perché è di inclusione e supporto,di cui necessitano piccoli e adulti dello spettro autistico.Il problema è che nonostante si sente tanto parlare di queste problematiche attuali di vita,che sono ahimè sempre più in crescita, nessuno prende atto di migliorare lo stile di vita in tt i suoi contesti.Siamo quindi, ancora molto lontani nell’unirci in questi approcci.
    Dovrebbero prenderne inizialmente coscienza, persone che coprono ruoli di insegnanti, gestori di attività e tt coloro che svolgono mansioni di diretto contatto con la società in ogni suo ambito,che dovrebbero trasmettere una ricca fonte di informazione sia teorica che pratica,di modo ché si inizierebbe a fruttare il vero senso dell’inclusione.
    C’è ancora tanto da lavorarci,ma credo che attraverso la collaborazione e tenacia un pochino da tt i lati,si potrebbe arrivare ad una soglia di miglioramento e convivenza ad alto livello

  7. Verissimo, con il giusto supporto, tutto si può, anche un’amicizia tra autistici e persone diciamo normali.
    Complimenti come sempre per l’articolo. Buon sabato

  8. Purtroppo carissima Dott.ssa mio figlio non ha amici perché è difficile riuscire a colloquiare con lui e cercare di entrare nessun mondo in punta dei piedi. Ho dovuto lottare tanto per non far prendere in giro quando ero a scuola primaria e alle scuole medie… C’è ancora tanto da lavorare sulla società e grazie a lei per quello che fa perché il suo lavoro di sensibilizzazione di conoscenza, aiuta veramente tutti a conoscere questo complesso mondo

  9. Questo è il regalo più bello che si può fare ad un soggetto meno fortunato: fare incontrare altri soggetti che abbiano le stesse problematiche. Potrebbe essere veramente una svolta sociale. Far sentire alla persona di essere solo, di essere uguale ad un suo amico.

  10. Sicuramente si può, basta seguire i punti da te evidenziati.
    Gli autistici soprattutto verbalizzanti, devono solo trovarsi a loro agio con coloro che hanno di fronte.
    Grazie come sempre per gli spunti tanto interessanti.
    Buon weekend

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