SANITA’, AL VIA MANIFESTAZIONE UAP PER I DIRITTI DELLE STRUTTURE PRIVATE

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sanita medici infermieri 151888.660x368 300x167 SANITA, AL VIA MANIFESTAZIONE UAP PER I DIRITTI DELLE STRUTTURE PRIVATEROMA – E’ il momento di far sentire la propria voce, è il momento che il Governo dica chiaramente che da parte intende stare nell’ambito di un delicato percorso di rispetto delle regole.

L’UAP., Unione Nazionale Ambulatori, Poliambulatori, Enti e Ospedalità Privata, rappresentativa di 95.000 strutture sanitarie private, e al suo fianco, come sua componente, l’Aisi, Associazione Imprese Sanitarie Indipendenti, si preparano a prendere parte, nella giornata di oggi, ad una manifestazione, quale quella odierna in programma al Teatro Brancaccio di Roma, forte di oltre 1500 presenze, che a livello nazionale nasce con il preciso obiettivo di tutelare la salute dei cittadini. 

Il leit motiv della manifestazione è quello di bloccare l’avanzata delle Lobby, che tolgono fondi a chi svolge da oltre 50 anni la professione sanitaria con professionalità e adeguatezza, dal momento che paradossalmente, tali risorse vengono erogate alle farmacie con rimborsi molto più alti del SSN, che peraltro eseguono esami privi dei requisiti e di responsabilità civile e penale, nell’eventuale ipotesi di errore diagnostico, con pericoloso aggravio di costi per i cittadini italiani.

A parlare a nome di Aisi, è il Segretario Generale Dott. Fabio Vivaldi, che racconta ai media le “ragioni profonde” della manifestazione, analizzando il momento storico della sanità privata.

«Credo di poter esprimere al meglio la reale situazione che le 95mila imprese sanitarie italiane rappresentate dall’UAP, ieri come oggi linfa vitale della nostra sanità territoriale, ovvero ambulatori, poliambulatori, laboratori e ospedali privati accreditati e puri, stanno vivendo in questo particolare momento storico. 

E mai come in questo frangente, l’impegno dell’UAP, e quello di associazioni che ne fanno parte come noi Aisi, che ricordiamolo è tra le quattro sigle fondatrici di UAP, si rivela più che mai indispensabile allo scopo di ripristinare un equilibrio e una legalità, soprattutto un rispetto delle regole, che oggi sono fortemente in bilico.

Ho ricoperto il ruolo di Direttore del Servizio di Igiene Pubblica dell’ASL Roma 2, dice Vivaldi, una realtà sanitaria che è estesa per circa 500 chilometri quadrati, e che quindi copre un bacino di utenza di ben 1.300.000 abitanti. 

Mi sono occupato per vent’anni di verifiche e controlli su strutture sanitarie autorizzate e accreditate del territorio, ed è proprio da questa posizione che vorrei prendere spunto, sentendo di poter offrire la mia disamina a sostegno delle profonde ragioni della manifestazione odierna che tutti ci apprestiamo a vivere.

In questa giornata a dir poco epocale, allo scopo di far sentire la nostra voce e “richiamare” il Governo ad una serie di doverose azioni risolutive, è indispensabile porre all’attenzione della collettività alcune doverose riflessioni su quanto sta accadendo.

In questo momento più che mai, continua Vivaldi, alla luce della mia esperienza, posso affermare che, da tempo, la situazione delle strutture sanitarie, nell’ambito del complesso e tortuoso percorso di autorizzazione e accreditamento regionale, continua a essere di grandissima difficoltà.

Siamo di fronte alla necessità di un impegno che a volte, nell’ambito di quella che è la “selva oscura” della burocrazia sanitaria, rischia di rivelarsi improbo, se non davvero ostico nella migliore delle ipotesi, al fine di riuscire a essere in linea con il rispetto del complesso alveo di requisiti di settore delle strutture sanitarie.

L’amministratore dell’impresa, ricordiamolo, ha l’obbligo di sorvegliare, verificare e disporre costanti integrazioni e miglioramenti su quanto predisposto dal regolamento di base che conduce all’autorizzazione e all’accreditamento delle strutture ambulatoriali.

Siamo di fronte, quindi, ad un impegno estremamente delicato e soggetto a continua evoluzione, nonché economicamente assai dispendioso: ma tutto questo, ricordiamolo viene fatto per garantire costanti e solidi criteri di sicurezza all’utente, al paziente, a chiunque accede in una struttura sanitaria privata.

Ecco perché, come UAP e come Aisi, ci sentiamo in dovere di arginare sul nascere questo pericoloso avanzamento delle farmacie che, sia chiaro, non sono mai state e mai saranno una struttura sanitaria, ma al contrario rappresentano una mera struttura commerciale. 

La nostra battaglia contro l’indiscriminato avanzamento delle farmacie, nell’ambito del discusso decreto delle Farmacie dei Servizi, nasce perciò dal nostro fondato e reale timore del non avere nessuna garanzia sull’effettiva possibilità che queste strutture siano in grado di rispettare le regole e i criteri osservati dagli ambulatori e dalle strutture sanitarie, correndo il rischio di trovarci di fronte a realtà che potrebbero pericolosamente “saltare l’ostacolo” dei requisiti previsti per le strutture sanitarie, creando uno scompenso, uno squilibrio, una iniquità, che non ci possiamo certo permettere, alla luce di quelle competenze, di quella qualità, di quel rispetto delle regole che stanno alla base del mondo delle sanità privata, e che rappresentano, per il cittadino, da sempre garanzia di elevata qualità nelle prestazioni offerte».

Così conclude il Dott. Fabio Vivaldi, Segretario Generale di Aisi, Associazione Imprese Sanitarie Indipendenti.